cisti del polso

Le cisti del polso: cosa sono e come si curano

LE CISTI DEL POLSO: COSA SONO E COME SI CURANO

Cisti del polso: cosa sono?

Le cisti del polso, o cisti gangliari, sono formazioni di natura benigna caratterizzate dall’accumulo di liquido sinoviale al loro interno. In genere si sviluppano più frequentemente a livello della faccia dorsale del polso ma, in casi più rari, possono bersagliare anche la faccia palmare e la base del pollice. Solitamente, le cisti del polso si presentano come masse solide, ben definite e con dimensioni comprese tra 1 e 3 cm.

 

Il significato del termine cisti

In medicina la parola ‘’cisti’’ indica una cavità (o sacca), di forma solitamente rotondeggiante, contenente materiale liquido o semisolido. Una caratteristica peculiare della cisti è la presenza di una membrana epiteliale che ne delimita il volume. Le cisti possono formarsi, singolarmente o in numero variabile, a qualsiasi età e in molte regioni del corpo.

La cisti deve essere distinta da:

  • Pseudocisti: si tratta di una raccolta di materiale non circoscritta da una membrana
  • Ascesso: raccolta di pus, solitamente riconducibile ad un’infezione batterica

 

Il ruolo biologico della membrana sinoviale

La membrana sinoviale, o più semplicemente sinovia, è un sottile strato connettivale che riveste le superfici delle articolazioni (ossee e cartilaginee), dei tendini e dei legamenti. Le cellule di tale membrana sono responsabili della produzione del cosiddetto liquido sinoviale.

Il liquido sinoviale è un fluido di colore biancastro e con una consistenza viscosa, dall’aspetto simile a quello dell’albume d’uovo (fu il medico Paracelso a coniare il termine sinovia, facendo riferimento proprio all’uovo). La presenza al suo interno di acido ialuronico, glicosaminoglicani e della mucina è il motivo per cui il fluido risulta viscoso.

Da un punto di vista funzionale, la sinovia, attraverso la produzione del liquido, si occupa di:

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  • Proteggere e lubrificare le superfici articolari
  • Dissipare il calore generato dagli attriti dei movimenti
  • Fornire nutrimento ai tessuti cartilaginei.

 

L’epidemiologia della cisti del polso

Le cisti del polso rappresentano il 60-70% delle formazioni benigne della mano e del polso riscontrate nella clinica ortopedica. Sebbene possano svilupparsi in qualsiasi età, trovano una maggiore incidenza nelle donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni. Si è stimato che i soggetti di sesso femminile abbiano una probabilità tre volte maggiore di manifestare tale affezione rispetto agli uomini.

Le cisti del polso affliggono soprattutto le ginnaste e le sportive. Si ritiene che questo fenomeno sia correlato ai continui traumi a cui l’articolazione del polso è sottoposta nel corso delle attività ginniche.

 

Qual è l’eziologia della cisti del polso?

Attualmente, l’eziologia della cisti del polso è ancora sconosciuta. Tuttavia, nel corso degli anni, sono state elaborate numerose teorie. Ad esempio, il dottor Eller nel 1746 suppose che tale tipologia di cisti fosse il risultato dell’erniazione della membrana sinoviale.

Nel 1926, invece, Carp e Stout hanno ipotizzato che l’insorgenza delle cisti del polso fosse associata ad una degenerazione della componente mucoide dei tessuti connettivi. Attualmente, la teoria più accreditata presso la comunità scientifica sostiene che la cisti si venga a formare a seguito di micro lesioni a carico delle cellule mesenchimali, dai cui originano i tessuti connettivi. Si assume che le lesioni mesenchimali avvengano a seguito di traumi ripetuti. Gli insulti meccanici, secondo questa ipotesi, stimolano i fibroblasti a secernere un surplus di acido ialuronico che, accumulandosi, determina la formazione della cisti.

 

I sintomi della cisti del polso

La maggior parte delle cisti del polso risultano essere asintomatiche. Ciononostante, i pazienti possono comunque richiedere l’intervento di un ortopedico per trattare il lato estetico della mano, notevolmente colpito dalla presenza della formazione sinoviale.

Il sintomo principale, tuttavia, è il dolore che può essere evocato ed esacerbato durante l’esecuzione di alcuni movimenti del polso.

 

Come si effettua la diagnosi?

Le cisti del polso possono essere diagnosticate durante lo svolgimento di una visita ortopedica ma, talvolta, può essere necessario ricorrere a degli esami strumentali, soprattutto per compiere la diagnosi differenziale con i tumori solidi.

La prima fase della visita ortopedica è rappresentata dall’anamnesi che, attraverso una serie di domande, consente al medico di ottenere numerose informazioni di natura clinica.

All’esame obiettivo, invece, l’ortopedico deve:

  • Durante l’ispezione: osservare la dimensione e la posizione assunta dalla cisti nell’articolazione. Generalmente viene riscontrata a livello della faccia dorsale del polso, al limite tra mano ed avambraccio.
  • Durante la palpazione: valutare la consistenza della massa e registrare la presenza/assenza di dolorabilità.

Nel corso dell’esame obiettivo, l’ortopedico può anche effettuare la transilluminazione. Quest’ultima è una tecnica diagnostica, detta anche diafanoscopia, che si applica ponendo a un lato della regione tumefatta una piccola sorgente luminosa. Nel caso di raccolte di fluidi (come la cisti del polso) dal lato opposto a quello della sorgente si osserva, per trasparenza, il passaggio della luce.

Gli esami strumentali a cui può essere sottoposto il paziente sono:

  • Radiografia: risulta utile per valutare l’eventuale presenza di malattie degenerative dell’articolazione
  • Risonanza magnetica: si richiede nel caso in cui vi sia un sospetto della presenza di un tumore solido
  • Ecografia: viene utilizzata per distinguere la cisti del polso dalle malformazioni vascolari.

 

Come si curano le cisti del polso?

I pazienti asintomatici vengono posti sotto osservazione poiché, in alcuni casi, le cisti del polso possono regredire spontaneamente. Tuttavia, per la restante parte dei pazienti afflitti dalle cisti ganglionari, è possibile procedere con:

  • Trattamento conservativo
  • Trattamento chirurgico

 

Trattamento conservativo delle cisti del polso

Il trattamento conservativo delle cisti ganglionari del polso si attua attraverso la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e l’aspirazione della lesione. Questa pratica consente al medico di rimuovere il materiale contenuto all’interno della cisti, attraverso l’uso di un ago ipodermico.

L’aspirazione, però, presenta due importanti limiti:

  • Tasso di recidiva molto più elevato rispetto alla pratica chirurgica
  • Non eseguibile per trattare le cisti palmari, a causa della vicinanza dell’arteria radiale.

 

Il trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico, eseguito come procedura ambulatoriale, è indicato per i pazienti in cui il trattamento conservativo ha registrato un fallimento.

Per realizzare questo intervento è necessario incidere la cute per 3-4 cm e rimuovere la cisti del polso; per ridurre il rischio di recidiva è essenziale che vengano rimosse tutte le componenti della formazione, tra  cui la membrana sinoviale.

Le complicanze correlate a questo trattamento chirurgico sono:

  • Lesioni a carico dei rami dell’arteria radiale
  • Sviluppo di aderenze cicatriziali
  • Rigidità del polso
  • Recidiva

 

Nicola Bizzotto Redazione med4care

Dott. Nicola Bizzotto, ortopedico

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Fonti e note: