Coronavirus dalla Cina: lo stato attuale

In queste ore si moltiplicano le comunicazioni riguardo il virus che si sta diffondendo in Cina.

Qual è lo stato attuale dei fatti? Si tratta di una vera emergenza?

Med4care desidera dare delle risposte professionali e non sensazionalistiche alla popolazione, per cui cercheremo di orientarci meglio e capirne di più, senza farci prendere dal facile allarmismo o dalla sottovalutazione dei rischi e analizzeremo i fatti con un’impostazione scientifica.

Su quali fonti basiamo la nostra informazione

Di norma siamo soliti dare informazione basandoci su studi scientifici riconosciuti.

Questi richiedono il tempo della produzione da parte degli autori e poi quello della revisione da parte delle dalle redazioni dei giornali scientifici che li pubblicano.

Questi articoli costituiscono di norma le nostre fonti. Nel caso del coronavirus in Cina, tuttavia, non è possibile ricorrere a fonti realmente “scientifiche”, perchè la situazione è in evoluzione così rapida che non vi può essere una posizione scientifica chiara ed ufficiale, da leggere e rileggere con attenzione, allo stato attuale, per la rapidità degli sviluppi.

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Tuttavia per soddisfare le richieste giunte da chi segue il nostro sito, discretamente allarmato, di sviluppare l’argomento in modo serio e scientifico, ci spingiamo a riassumere e ad analizzare i fatti che siamo riusciti a ricostruire.

Notizie rilevanti

Analizziamo perciò le notizie finora pervenute ad oggi 25/01/2020.

  • Il virus si è diffuso negli scorsi giorni nella regione di Hubei e in particolare nella città di Wuhan, a partire dalla quale si è poi diffuso attraverso le rotte aeree in altri stati.
  • Attualmente sono state riconosciute 41 vittime su 1287 casi di infezione accertati in Cina (notizia di Adnkronos che riporta notizia di CCTV, TV di stato cinese, 25/1/20)
  • Sono 56 milioni di persone coloro sottoposte a restrizioni negli spostamenti, nella fattispecie con chiusura delle stazioni ferroviarie, blocco dei mezzi di trasporto pubblici, stop ai voli aerei;
  • Le misure adottate dal governo cinese per fronteggiare la crisi sono consistenti, con la costruzione in tempi fulminei di ben due ospedali prefabbricati previsti entro 10 giorni e un invio straordinario nella zona di contagio di risorse e personale da parte delle altre regioni – 1230 medici sono giunti da Shanghai, Guangdong e ospedali militari.
  • Il virus si è già diffuso in altri stati, per via dell’arrivo negli aeroporti di persone provenienti dalla città di Wuhan. Riportiamo in questa tabella i dati, stato per stato, ricostruiti in data 25/1 a partire dalle notizie rimbalzate dalle principali testate giornalistiche:

Casi accertatiMortiCasi sospetti
Cina – città Wuhanoltre 50039MIGLIAIA
Cina – Hubei?1MIGLIAIA
Cina – Heilongjiang?1?
Cina – totale128741MIGLIAIA
Hong KongSI0DECINE
Australia40?
Giappone20?
Francia30?
Scozia004
Italia002
USA001
VietnamSI0DECINE
Arabia SauditaSI0DECINE
SingaporeSI0DECINE
CoreaSI0SI
TaiwanSI0SI
Le caratteristiche del virus

Il virus in questione, denominato 2019-nCoV, è un virus di tipo Coronavirus, un virus a RNA. Questi tipi di virus di norma infettano sia l’uomo che gli animali, ma ogni virus infetta un ospite in particolare, ovvero significa che i virus degli animali sono specializzati a infettare gli animali: ce ne sono del gatto, del cane, etc, ogni specie ha i suoi propri, mentre quelli umani sono di norma responsabili del raffreddore insieme ad altre specie virali.

L’origine del virus

I ricercatori cinesi delle università di Pechino e i Guanxi attraverso una analisi genetica condotta su campioni provenienti da diverse specie ospiti e da diverse località della Cina ritengono che l’attuale virus sarebbe il risultato di un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di un altro proveniente dai serpenti.

il virus avrebbe fatto un “salto di specie” dal serpente all’uomo, acquisendo dei nuovi recettori che gli consentono di legarsi alle cellule dell’apparato respiratorio dell’uomo e la capacità di infettare un altro essere umano a partire dal precedente.

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I sintomi dell’infezione

I sintomi di questo virus sono analoghi a quelli degli altri coronavirus umani, come:

  • febbre
  • tosse 
  • raffreddore
  • mal di gola

Nei casi più gravi, che sono una percentuale variabile e ancora oggetto di studio, si assiste alla infezione diffusa dei polmoni del malato, con una conseguente polmonite che nei casi più seri può risultare anche fatale.

Attualmente pare che in Cina il tasso di mortalità si attesti al 3% del totale degli infetti.

Incubazione

Non vi sono ancora dati precisi in merito. Pare che si possano considerare 14 giorni come il periodo massimo di incubazione potenziale.

La posizione ufficiale dell’OMS: epidemia o pandemia?

Il comitato di crisi della OMS, riunitosi in una riunione d’urgenza, non ha ritenuto di decretare un’emergenza planetaria, ritenendo il fenomeno tuttora ancora confinato in Cina e come tale da definirsi una epidemia e non una pandemia.

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyseus, a Ginevra, ha dichiarato, al termine di una riunione del Comitato d’emergenza dell’OMS: “Sappiamo che esiste una trasmissione da uomo a uomo in Cina, ma per ora sembra limitata a gruppi familiari e operatori sanitari. Al momento non vi sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina. Ciò non significa che non accadrà”. L’OMS non ha dichiarato ancora uno stato di emergenza internazionale, identificando la diffusione del virus come una epidemia localizzata in una particolare zona della Cina.

Le misure di prevenzione adottate

La Cina ha recentemente indetto una restrizione della possibilità di movimento per la popolazione nelle zone colpite dal virus

Gli altri paesi del mondo hanno istituito controlli nei principali aeroporti con la costituzione di specifici corridoi sanitari di controllo, in particolare con la misurazione della temperatura corporea.

I rischi per l’Europa

Pur con poco tempo a disposizione, un istituto di ricerca francese, INSERM, ha tentato di creare una mappa dei paesi europei maggiormente esposti al potenziale contagio. Si stima che nelle prossime due settimane almeno 1 portatore sano del virus possa sfuggire ai controlli ed entrare nell’Unione Europea. I paesi più a rischio risultano essere il Regno Unito e la Germania, seguiti da Francia, Italia e Spagna.

 

Terapie disponibili

Non esistono terapie specifiche contro questo virus. In generale si raccomanda di:

  • bere molti liquidi per evitare la disidratazione, in particolare con sali minerali;
  • Assumere farmaci che combattano i sintomi come antiinfiammatori e analgesici;
  • seguire le norme basilari di prevenzione
  • evitare il contatto con potenziali soggetti infetti
  • proteggersi dai soggetti infetti con mezzi di barriera (es. maschere)
Il vaccino

Potrebbe essere pronto tra circa 3 mesi. Così ha dichiarato Anthony Fauci, direttore dei National Institutes of Allergy and Infectious Diseases. In seguito alla esplosione del virus della SARS sono stati migliorati i tempi per la produzione dei vaccini.

Pare che attualmente siano all’opera sul vaccino:

  • Università australiana del Queensland
  • altre due società farmaceutiche
  • Russia con un team di ricercatori

 

Noi di Med4care seguiremo con attenzione e con puntualità questa situazione, dandovi sistematici aggiornamenti quando sarà opportuno.

 

Med4Care Marco De Nardin

 

 

 

 

Dott. Marco De Nardin, direttore