Alopecia, perdita dei capelli

Alopecia areata

Indice

Che cos'è l'Alopecia areata?

L’Alopecia areata è una patologia di tipo infiammatorio, che causa una veloce e improvvisa perdita di capelli e peli. 

Coinvolge in prevalenza il cuoio capelluto, ma può interessare tutte le parti del corpo coperte da peli: sopracciglia, barba, ascelle, pube. Raramente può colpire l’epitelio pigmentato retinico (nell’occhio, lo strato cellulare esterno alla retina). [1]

Tipicamente, si presenta con chiazze lisce prive di capelli e/o di peli.

Quanto è frequente nella popolazione? Epidemiologia dell'Alopecia areata

E’ molto diffusa a livello mondiale: si stima che circa il 2% della popolazione totale l’abbia avuta durante la propria vita.

L’incidenza di Alopecia areata sembra aumentare in modo quasi lineare con l’età, ma la media di insorgenza sembra essere compresa tra 25 e 36 anni. [2]  La forma ad esordio precoce (tra i 5 e i 10 anni) si presenta prevalentemente come un sottotipo più grave. [3]

Secondo i dati non è dimostrabile una predilezione sessuale o caratteri etnici.

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I giovani sono maggiormente soggetti alla forma di Alopecia areata comune, la tipologia più frequente e risolvibile, spesso spontaneamente. 

La prevalenza di pazienti adulti con una storia familiare è stimata tra lo 0 e l’8,6%. [4]

Si può associare a un aumento del rischio di altre malattie autoimmuni, nel 16% dei casi, tra cui lupus eritematoso, vitiligine e malattie autoimmuni della tiroide. Inoltre, esiste un’associazione con la dermatite atopica nel 39% dei casi. 

In casi rari (1%), in diverse fasce d’età, può interessare la totalità del cuoio capelluto (Alopecia totale) o la perdita di tutti i peli del corpo; in questo caso parliamo di Alopecia Universale.

Quali sono le cause? Eziologia dell'Alopecia areata

L’Alopecia areata è una malattia multifattoriale ed ancora oggetto di studio. Ecco alcuni dei fattori di rischio che predispongono alla malattia:

  • Disfunzioni a carico del sistema immunitario (malattie autoimmuni) [5]
  • Predisposizione genetica o familiarità (tra cui la sindrome di Down) a causa della quale uno o entrambi i genitori possono trasmettere la malattia ai figli
  • Disturbi psicologici, stress (per alcuni più una conseguenza che non la reale causa)
  • Carenze nutrizionali per alimentazione disordinata o diete drastiche.
  • Mancanza di ferro (anemia), spesso collegata ai disordini alimentari

Attualmente l’attenzione dei ricercatori è concentrata sullo studio di particolari geni, alcuni dei quali responsabili di malattie autoimmuni come la celiachia e l’artrite reumatoide. 

Può essere ereditaria, ma non contagiosa.

Caratteristiche dell'Alopecia areata (Diagnosi)

Come si esegue la diagnosi dell’Alopecia areata?

Anamnesi

Come si presenta l’Alopecia areata? Quali sono i sintomi?

Una maggiore perdita dei capelli, durante i cambi di stagione, è un fenomeno del tutto normale.  In questo periodo è facile trovarli più spesso sul cuscino, sugli abiti, su spazzole e pettini. Se invece succede in periodi differenti, con episodi frequenti e di una certa importanza, potrebbe trattarsi di Alopecia. A questo punto vanno valutati altri elementi obiettivi.

Esame obiettivo

Nell’alopecia areata i capelli cambiano nella struttura: si assottigliano, perdono corpo, sono più fragili e si spezzano con facilità. La forma areata, come accennato, presenta sintomi specifici, quali la comparsa di chiazze lisce tra la capigliatura, che si formano con la caduta circoscritta dei capelli. In un primo tempo le aree senza capelli sono piccolissime, a volte una soltanto, disposte prevalentemente sulla parte frontale del capo, sulle tempie o dietro la nuca. Possono variare per numero e dimensioni, secondo la gravità del problema. Nelle situazioni importanti, le aree possono unirsi a crearne di più estese, in forme variabili.

Come si diagnostica l'Alopecia areata

Per una corretta valutazione del problema, è necessario rivolgersi allo specialista dermatologo e tricologo.  

Attraverso un esame obiettivo, riconoscerà i segni tipici della malattia e il grado di sviluppo. 

Quando necessario, potrà prescrivere ulteriori indagini, come esami del sangue specifici, o il tricogramma, analisi della struttura del capello, per valutare la diagnosi differenziale con altre patologie.

Diagnosi differenziale

Le condizioni che possono essere confuse con l’alopecia areata da parte dei meno esperti includono: 

  • Alopecia da trazione 
  • Tricotillomania 
  • Tinea capitis 
  • Sifilide secondaria
  • Aplasia cutanea
  • Alopecia triangolare temporale
  • disfunzioni o variazioni ormonali
  • fattori genetici
  • disturbi psicologici legati a traumi o stress
  • problemi immunologici
  • carenze nutrizionali
  • Dermatofitosi
  • Ipertiroidismo
  • Ipogonadismo maschile
  • Ipotiroidismo
  • Lebbra
  • Lichen planus
  • Lupus eritematoso sistemico
  • Morbo di Graves – Basedow
  • Psoriasi
  • Scabbia
  • Sclerodermia
  • Sindrome dell’ovaio policistico

Dato che la diagnosi differenziale è molto ricca e le cause possono essere molteplici, si capisce come sia fondamentale che la situazione venga valutata da uno specialista esperto.

Prognosi

E’ una forma di perdita dei capelli di tipo non cicatriziale, quindi reversibile; di solito evolve e si risolve spontaneamente, con la normalizzazione e la ricrescita dei capelli. 

Nel 90% dei casi i capelli ricrescono naturalmente, anche senza alcun intervento diretto.

Bibliografia: fonti e note

  1. Gilhar A, Etzioni A, Paus R. Alopecia areataN. Engl. J. Med. 2012 Apr 19;366(16):1515-25.
  2. Mirzoyev SA, Schrum AG, Davis MDP, Torgerson RR. Lifetime incidence risk of alopecia areata estimated at 2.1% by Rochester Epidemiology Project, 1990-2009. J. Invest. Dermatol. 2014 Apr;134(4):1141-1142.
  3. Pratt CH, King LE, Messenger AG, Christiano AM, Sundberg JP. Alopecia areataNat Rev Dis Primers. 2017 Mar 16;3:17011.
  4. Madani S, Shapiro J. Alopecia areata updateJ. Am. Acad. Dermatol. 2000 Apr;42(4):549-66; quiz 567-70
  5. Rajabi F, Drake LA, Senna MM, Rezaei N. Alopecia areata: a review of disease pathogenesis. Br. J. Dermatol. 2018 Nov; 179 (5): 1033-1048.