densitometria ossea, esame diagnostico

Densitometria ossea

Indice

La densitometria ossea è una tecnica di imaging fondamentale nella valutazione della salute delle ossa. Si caratterizza come una procedura non invasiva e indolore, che consente di misurare la densità minerale dell’osso, fornendo informazioni preziose sulla sua resistenza e sul rischio di fratture.

È ampiamente utilizzata nella diagnosi e nel monitoraggio dell’osteoporosi, una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

In questo articolo verranno prese in considerazione le indicazioni, la preparazione, la procedura e l’interpretazione dei risultati di questo esame.

Cos'è la densitometria ossea?

La densitometria ossea è un esame diagnostico non invasivo, utilizzato per misurare la densità minerale dell’osso. Prevede l’utilizzo di raggi X a bassa intensità per misurare l’assorbimento di radiazioni da parte dell’osso.

I raggi X passano attraverso il corpo e in genere vengono indirizzati sulle ossa della colonna vertebrale, dell’anca o dell’avambraccio, che sono le sedi più comunemente esaminate.

Tecnica e valori

La tecnica più comunemente utilizzata è la scansione dual-energy X-ray absorptiometry (DEXA). Questo metodo impiega due fasci di raggi X di diverse energie, che vengono assorbiti in modo differente dal tessuto osseo e dai tessuti molli circostanti.

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La differenza di assorbimento dei raggi X viene rilevata dal sistema di imaging e utilizzata per calcolare la densità minerale espressa in termini di valori numerici, come il grammo per centimetro quadrato (g/cm²) o come il valore T-score e Z-score.

Indicazioni per eseguire la densitometria ossea

La densitometria ossea viene solitamente raccomandata a individui con fattori di rischio per l’osteoporosi o altre condizioni legate alla densità ossea.

Può fornire informazioni cruciali per la diagnosi precoce, la gestione e il monitoraggio delle condizioni ad essa correlate, contribuendo a prevenire l’osteoporosi e il rischio di fratture.

Solitamente è consigliato a:

  • Donne in post-menopausa: sono a rischio aumentato di sviluppare osteoporosi.
  • Uomini con bassa densità ossea: sebbene sia più comune nelle donne, anche gli uomini possono sviluppare una ridotta densità ossea, soprattutto a causa di uso prolungato di steroidi, alcolismo o età avanzata.
  • Pazienti con storia familiare di fratture osteoporotiche: la presenza di individui con osteoporosi nella propria famiglia può indicare un rischio aumentato di sviluppare la condizione.
  • Pazienti in terapia con farmaci che influenzano la salute ossea: alcuni farmaci, come i glucocorticoidi utilizzati ad alte dosi o a lungo termine, possono influenzare negativamente la densità minerale ossea.
  • Condizioni mediche associate a un rischio aumentato di osteoporosi: tra cui l’artrite reumatoide, l’ipertiroidismo, il diabete di tipo 1, la celiachia e alcune malattie gastrointestinali.

Preparazione e procedura per la densitometria ossea

Vediamo quindi come prepararsi all’esame e in che modo si svolge.

Preparazione alla densitometria ossea

La preparazione per la densitometria ossea è generalmente semplice e non richiede particolari restrizioni.

Tuttavia è importante informare il personale sanitario di eventuali condizioni mediche preesistenti, farmaci in uso o stato di gravidanza, in quanto potrebbero influire sull’interpretazione dei risultati.

In alcuni casi potrebbe essere necessario sospendere temporaneamente l’assunzione di farmaci che potrebbero influenzare la densità ossea.

La procedura della mineralometria ossea

Il paziente si sdraia su un lettino, mentre un’apparecchiatura a raggi X viene posizionata sopra o sotto di esso.

Durante l’esame il tecnico di radiologia può richiedere al paziente di assumere posizioni specifiche per consentire una corretta acquisizione delle immagini.

Le zone del corpo più comunemente esaminate sono la colonna vertebrale lombare (regione lombare), l’anca (femore prossimale) e l’avambraccio (il radio distale).

La densitometria ossea controlla la salute delle ossa

Durante l’esame il paziente non avverte alcun dolore o sensazione sgradevole. È importante rimanere rilassati per garantire immagini di qualità ottimale.

La durata dell’esame è variabile, ma di solito richiede solo pochi minuti.

Una volta completata l’acquisizione delle immagini, i dati saranno elaborati utilizzando software specializzati per calcolare i valori di densità minerale ossea e fornire un rapporto dettagliato. I risultati saranno successivamente interpretati da un radiologo o da un medico specializzato.

Interpretazione dei risultati della densitometria ossea

densitometria ossea grafico, interpretazione dei valori con T-score e Z-score

Per l’interpretazione dei risultati sono considerati diversi parametri, tra cui i valori numerici della densità minerale ossea, i punteggi di riferimento e i grafici di distribuzione della densità ossea.

Uno dei parametri principali utilizzati per valutare i risultati è il T-score, una misura statistica che confronta la densità minerale ossea del paziente con quella di un individuo giovane, sano e dello stesso sesso. Un T-score superiore a -1,0 è considerato normale, mentre un T-score compreso tra -1,0 e -2,5 indica osteopenia (ridotta densità ossea). Se il valore è inferiore a -2,5 indica osteoporosi.

Un altro parametro utilizzato nell’interpretazione è lo Z-score, che confronta la densità minerale ossea del paziente con quella di un gruppo di coetanei dello stesso sesso. Se è significativamente basso, potrebbe essere necessario indagare ulteriormente la causa della condizione.

I risultati della densitometria ossea possono essere presentati con un grafico che mostra la densità ossea del paziente rispetto alla distribuzione di riferimento.

Limitazioni e considerazioni sulla densitometria ossea

La densitometria ossea presenta alcune limitazioni importanti, tra cui:

  • Misura solo la densità minerale: non tiene conto di altri fattori che possono influenzare la salute ossea, come la qualità e la struttura dell’osso.
  • Variabilità nella tecnica e nelle apparecchiature: le misure di densità minerale ossea possono variare leggermente a seconda della tecnica e delle apparecchiature specifiche impiegate.
  • Bassa correlazione con il rischio di frattura individuale: la correlazione tra i risultati della densitometria e il rischio di frattura individuale non è assoluta. Alcune persone con una densità minerale ossea ridotta possono non sviluppare fratture, e viceversa. Ciò può essere dovuto a molti fattori, come la qualità dell’osso, la forza muscolare, l’equilibrio e la storia personale di cadute.
  • Limitazioni nei gruppi di età estremi: è più accurata nelle persone di età compresa tra 30 e 90 anni. Nei bambini in crescita e negli anziani molto fragili i risultati possono non essere rappresentativi della salute ossea generale.
  • Esclusione di altre cause per rischio fratture: valuta principalmente il rischio di frattura legato all’osteoporosi, senza considerare la fragilità ossea dovuta a cancro, malattie metaboliche e condizioni genetiche.
  • Limitazioni nell’interferenza dei tessuti molli: la presenza di depositi di grasso o protesi può interferire con l’accuratezza delle misurazioni della densitometria. Ciò può portare a una sovrastima o sottostima della densità minerale in determinate zone del corpo.

Densitometria ossea: punti salienti

La densitometria ossea è un’importante tecnica di imaging che consente di valutare la densità minerale dell’osso e identificare i soggetti a rischio di osteoporosi e fratture.

Questo esame rapido, indolore e sicuro offre una valutazione oggettiva della salute ossea e supporta le decisioni cliniche per la prevenzione e la gestione delle malattie dell’osso.

È uno strumento prezioso per l’individuazione precoce, il monitoraggio e la valutazione del trattamento dell’osteoporosi.