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Quanto è utile l’EEG di routine per la prevenzione dell’epilessia?

Indice

È utile effettuare degli elettroencefalogramma (EEG) di routine per la prevenzione dell’epilessia e delle crisi convulsive ad essa associate? Vediamolo insieme in questo studio.

Epilessia: prevenzione con EEG

L’elettroencefalogramma (EEG) è una procedura strumentale utilizzata per monitorare l’attività elettrica del cervello, la quale risulta spesso alterata nel corso di patologie a carico del cervello. [1]

In particolar modo l’EEG risulta un esame prezioso per indagare sull’epilessia e sulle anomalie simili all’epilessia, come alcuni disturbi convulsivi.

A questo scopo è opportuno ricordare che l’epilessia è un termine “ombrello” che racchiude e comprende un vasto insieme di disturbi neurologici, tutti accomunati da crisi convulsive transitorie e ricorrenti, causate da un’attività elettrica anomala e incontrollata del tessuto cerebrale.

I pazienti con epilessia spesso non traggono giovamento dalla terapia somministrata e la frequenza delle crisi convulsive può compromettere seriamente la loro qualità di vita, tanto che l’epilessia è considerata una delle maggiori cause di disabilità al mondo. [2]

Approfondimento: Elettroencefalogramma – EEG

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L’EEG misura le fluttuazioni di tensione derivanti dalla corrente ionica all’interno dei neuroni del cervello. Clinicamente, l’EEG si riferisce alla registrazione dell’attività elettrica spontanea del cervello per un periodo di tempo, mediante l’uso di sensori posizionati sul cuoio capelluto. Le applicazioni diagnostiche generalmente si concentrano sui potenziali relativi agli eventi o sul contenuto spettrale dell’EEG.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Studio osservazionale retrospettivo.
  • Luogo: Australia.
  • Tipo di pazienti: Pazienti sottoposti a EEG di routine per indicazioni neurologiche.

Scopo dello studio: un EEG di routine può rappresentare una valida scelta per la prevenzione dell'epilessia?

Gli autori dello studio hanno esaminato diverse analisi elettroencefalografiche effettuate di routine in un ospedale per comprendere quanto fosse possibile prevedere le anomalie epilettiche nei pazienti testati.

Risultati

Lo studio ha esaminato i dati di 239 pazienti maggiorenni sottoposti a EEG di routine per varie indicazioni neurologiche¹, per un periodo totale di 6 mesi in un ospedale specializzato nell’effettuazione dell’elettroencefalografia.

I dati per singolo paziente hanno compreso:

  • Eventuale storia di epilessia;
  • Eventuale terapia con farmaci anti-epilettici;
  • Tipologia di EEG utilizzata.

Alla fine dell’osservazione si è messo in luce che:

  • Quasi la metà degli EEG effettuati hanno prodotto un risultato normale;
  • L’8,9% di tutti gli EEG ha palesato anomalie epilettiformi;
  • I pazienti con età maggiore e che hanno avuto un evento convulsivo nelle 48 ore precedenti all’esame sono risultati più propensi a mostrare anomalie all’EEG.

Conclusioni

I risultati dello studio suggeriscono che effettuare un’indagine elettroencefalografica solo in seguito a indicazioni appropriate può fare la differenza e aiutare ad ottenere un EEG con una resa migliore.

Infatti, a seconda dell’indicazione ricevuta, un EEG con risultato normale potrebbe produrre la stessa utilità di un EEG con risultato non normale e che dimostra anomalie correlate all’epilessia.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Phamnguyen TJ, Szekely A, Swinburn S et al. Usefulness and yield of routine electroencephalogram: a retrospective study. Intern Med J. 2023;53: 236-241.

[1] Istituto Superiore di Sanità. Elettroencefalogramma (esami di accertamento). 2018.

[2] Tatum WO, Rubboli G, Kaplan PW et al. Clinical utility of EEG in diagnosing and monitoring epilepsy in adults. Clinical Neurophysiology. 2018;129(5):1056–82.

Nota 1. Le indicazioni neurologiche sono state impartite in seguito a vari disturbi come: alterazioni cognitive, epilessia nota, sincope, primo attacco epilettico.