Embolizzazione MMA per ematoma subdurale cronico

L’embolizzazione dell’arteria meningea media nella gestione dell’ematoma subdurale cronico

Indice

Secondo questo studio sembrerebbe che l’esecuzione dell’embolizzazione dell’arteria meningea media (MMA) sia in grado di produrre migliori percentuali di risoluzione completa dell’ematoma subdurale cronico.

Ematoma subdurale cronico: trattamento con embolizzazione della MMA

L’ematoma subdurale cronico è una condizione medica che consiste nell’accumulo di fluido, generalmente sangue di vecchia data, nello spazio inferiore alla dura madre (subdurale), ossia appena sotto lo strato più esterno delle meningi cerebrali.

Attualmente si stima che l’incidenza dell’ematoma subdurale cronico sia di circa 40 soggetti ogni 100.000 individui, ma si ritiene che questa cifra sia destinata ad aumentare nel prossimo decennio, sia a causa dell’aumento medio della speranza di vita sia per la crescente diffusione delle politerapie antiaggreganti negli anziani.

L’ematoma subdurale cronico può non manifestarsi a livello sintomatologico, ma quando è di dimensioni importanti può comprimere il tessuto cerebrale provocando cefalea, difficoltà nell’eloquio e incoordinazione motoria.

Generalmente la principale causa dell’ematoma subdurale cronico è da ricercarsi in un trauma cranico, anche di lieve entità e di vecchia data. Negli anziani lo spazio tra la dura madre e la meninge sottostante aumenta a causa dell’atrofia cerebrale, e dunque predispone all’accumulo di sangue che può originarsi dalla rottura traumatica delle piccole vene a ponte¹.

Nei casi più gravi in cui non si verifica una risoluzione spontanea dell’ematoma, si adotta, anche in associazione a una terapia medica, la via chirurgica, cercando di evacuare l’ematoma o di rimuoverlo quando è organizzato². Alcune ricerche recenti stanno mettendo in luce il ruolo dell’embolizzazione dell’arteria meningea media (MMA)³ nel trattamento efficace di questa condizione.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Meta-analisi.
  • Luogo: Stati Uniti, Iran.
  • Tipo di pazienti: Soggetti affetti da ematoma subdurale cronico, trattati con embolizzazione della MMA o management consueto.

Scopo dello studio: nel trattamento dell'ematoma subdurale cronico l'embolizzazione della arteria meningea media può ridurre i rischi di mortalità e morbilità?

Attraverso questa revisione sistematica con meta-analisi della letteratura, gli autori dello studio hanno cercato di stabilire il grado di efficacia dell’embolizzazione dell’arteria meningea media nel trattamento dell’ematoma subdurale cronico, rispetto alle terapie tradizionali.

Progettazione e risultati

La meta-analisi ha preso in considerazione 8 studi osservazionali e 1 studio randomizzato, per un totale di poco più di 1500 pazienti, tutti affetti da ematoma subdurale cronico.

Di questi pazienti il 78% si è sottoposto a interventi di routine per il trattamento della condizione, mentre il restante 22% ha ricevuto come terapia l’embolizzazione dell’arteria meningea media (MMA).

L’analisi dei dati clinici dei pazienti e delle strategie chirurgiche adottate ha messo in luce che:

  • Il rischio relativo di fallimento del trattamento di embolizzazione della MMA è risultato 5 volte inferiore rispetto a quello del trattamento convenzionale.
  • Il rischio di sviluppare complicanze in seguito alle procedure è risultato pressoché il medesimo così come il rischio di mortalità.
  • La percentuale di casi relativa che è andata incontro a risoluzione completa dell’ematoma è stata 3 volte più alta nei pazienti sottoposti a embolizzazione della MMA, rispetto a coloro che hanno ricevuto le cure standard.

Conclusioni

Il trattamento ottimale per l’ematoma subdurale cronico richiede un processo decisionale clinico importante, che può spaziare dalla pura terapia conservativa fino alla decompressione per via chirurgica.

La presente meta-analisi ha dimostrato come l’esecuzione dell’embolizzazione dell’arteria meningea media conduca a minor rischio di fallimento dell’intervento e a percentuali migliori di risoluzione completa dell’ematoma. Per questa ragione questa procedura dovrebbe essere tenuta in debita considerazione per la gestione di tale condizione neurochirurgica.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Sattari SA, Yang W, Shahbandi A et al. Middle meningeal artery embolization versus conventional management for patients with chronic subdural hematoma: A systematic review and meta-analysis. Neurosurgery. 2023;92(6):1142–54.

[1] Yadav YR, Parihar V, Namdev H et al. Chronic subdural hematoma. Asian J Neurosurg. 2016 Oct-Dec;11(4):330-342.

Nota 1. Le “vene a ponte” (o “bridging veins”) sono un insieme di vene che connettono le vene superficiali del cervello alle vene profonde. Queste vene attraversano lo spazio subaracnoideo, che è lo spazio riempito di liquido cerebrospinale tra le meningi, le membrane che rivestono il cervello. Le vene a ponte svolgono un ruolo importante nel drenaggio del sangue dal cervello. Raccolgono il sangue venoso dalle regioni superficiali del cervello e lo trasportano alle vene profonde, che poi lo drenano nel sistema venoso principale. Esse sono vulnerabili a lesioni o rottura in seguito a traumi cranici o ad aumento improvviso della pressione all’interno del cranio, potendo dunque causare emorragie intracraniche, come l’ematoma subdurale o l’emorragia subaracnoidea.

Nota 2. L’ematoma organizzato rappresenta il risultato finale del processo di guarigione di una ferita. In questa fase il sangue coagulato viene gradualmente riassorbito e sostituito da tessuto cicatriziale o fibrotico. Questo tessuto fibrotico viene a formarsi per sigillare il sito della lesione e favorire la guarigione.

Nota 3. L’embolizzazione dell’arteria meningea media è una procedura medica in cui viene effettuata l’occlusione selettiva dell’arteria meningea media attraverso l’inserimento di un materiale di embolizzazione. L’arteria meningea media è un ramo dell’arteria mascellare, che a sua volta deriva dall’arteria carotide esterna. Essa fornisce un’importante vascolarizzazione al cranio, comprese le meningi e altre strutture circostanti.