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L’idrogeno può essere utilizzato come trattamento per lo stress ossidativo?

Secondo questo studio sembrerebbe che l’utilizzo dell’idrogeno possa essere efficace nella prevenzione e nel trattamento di tutte quelle condizioni nelle quali c’è rischio di stress ossidativo.

Stress ossidativo e trattamento con idrogeno

Il burden delle patologie cardiovascolari nel mondo sia per morbilità che mortalità è in continuo aumento, arrivando insieme alle patologie oncologiche al 93% della totalità.

Il meccanismo tramite il quale queste si verificano è principalmente dovuto a reazioni redox, ossidazioni con formazione di radicali liberi che a loro volta vanno a danneggiare i tessuti. Nonostante questo ci sono ancora relativamente pochi mezzi a disposizione per la loro prevenzione e trattamento.

L’idrogeno può essere somministrato in diversi modi:

  • inalazione
  • assunzione di acqua ricca in idrogeno
  • iniezione di soluzione salina ricca in idrogeno
  • con un bagno in idrogeno
  • con l’uso di gocce oculari ricche in idrogeno
  • assunzione di farmaci che stimolano il microbiota a produrlo.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Revisione della letteratura.
  • Luogo: Slovacchia.

Scopo dello studio: la somministrazione di idrogeno è efficace per il trattamento dello stress ossidativo?

Lo studio va a sintetizzare la letteratura finora presente sull’uso di idrogeno come possibile trattamento in diverse patologie causate da radicali liberi, come danni da ischemia e riperfusione, danni cardiaci da radiazioni, e il possibile uso nella conservazione degli organi per il trapianto.

Risultati

Gli effetti biologici dell’idrogeno sembrano essere:

  • attività scavenger contro radicali ossidrili
  • riduzione di reazioni infiammatorie
  • modulazione della trasduzione del segnale
  • alterazione dell’espressione genica.

Per quanto riguarda la protezione da danni ossidativi causati da chemioterapia e radioterapia, sono stati dimostrati benefici finora in cellule in coltura e topi, ed anche in un RCT dove è stato usata acqua arricchita da idrogeno su pazienti sottoposti a radioterapia per tumori del fegato.

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Diversi esperimenti su modelli animali e umani hanno dimostrato i benefici nell’uso sia di idrogeno inalato che della sua produzione indotta dal microbiota, per i danni indotti da ischemia e conseguente riperfusione nelle sindromi coronariche.

Anche nella conservazione degli organi pre-trapianto, l’uso di soluzioni arricchite di idrogeno per la conservazione sembrerebbe migliorare la risposta ai ROS e rallentare il danno ossidativo.

Conclusioni

L’uso di idrogeno nella pratica clinica, sia come prevenzione che trattamento, in tutte quelle situazioni nelle quali c’è rischio di danno ossidativo, sembra essere una strada percorribile. Ci sono diversi studi indirizzati in questa direzione, ma resta ancora molto da determinare, in particolar modo riguardo a dosaggi e metodo preferenziale di somministrazione.

Riferimenti:

ARTICOLO ORIGINALE: LeBaron, T. W., Kura, B., Kalocayova, B., Tribulova, N., & Slezak, J. (2019). A New Approach for the Prevention and Treatment of Cardiovascular Disorders. Molecular Hydrogen Significantly Reduces the Effects of Oxidative Stress. Molecules (Basel, Switzerland), 24(11), 2076.