NAFLD e complicazioni cardiovascolari, NAFLD, intervento coronarico, steatosi epatica non alcolica

I pazienti infartuati affetti da NAFLD sono a maggior rischio di nuove complicazioni cardiovascolari dopo l’intervento coronarico?

Secondo questo interessante studio sembrerebbe che la NAFLD abbia indotto in pazienti con intervento coronarico maggiori rischi di complicazioni cardiovascolari.

NAFLD e complicazioni cardiovascolari: caratteristiche e correlazioni

La NAFLD (Non Alcoholic Fatty Liver Disease), ovvero la steatosi epatica non alcolica, è ad oggi nei Paesi sviluppati l’epatopatia cronica più comune nella popolazione, con un trend in aumento delle nuove diagnosi.

Questa patologia colpisce nella sua manifestazione più lieve circa un europeo ogni quattro, ed è caratterizzata da un riscontro di grasso epatico (steatosi) pari o superiore al 5% della superficie del fegato e dall’assenza di cause secondarie eventualmente responsabili dell’accumulo di grasso.

La denominazione “non alcolica” sta ad indicare, al contrario della steatoepatite alcolica, che non è l’alcol il responsabile della ritenzione di grasso, il cui consumo deve essere inferiore ai 30 g/giorno per gli uomini e ai 20 g/giorno per le donne.

La NAFLD propriamente detta può evolvere verso una condizione peggiorativa nota come NASH (Non Alcoholic Steato Hepatitis), ovvero steatoepatite non alcolica, in cui oltre all’accumulo di grasso si comincia a notare una progressiva degenerazione degli epatociti, che si rigonfiano eccessivamente.

A sua volta la NASH può evolvere nella fibrosi e infine nella cirrosi epatica, nella quale il fegato va incontro a un’insufficienza d’organo massiva, rendendo spesso necessario un trapianto di fegato. La steatosi epatica, tipica della NAFLD e dunque della NASH, si associa anche a complicanze sul piano cardiovascolare.

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Infatti l’aumentata lipogenesi e l’incremento dei trigliceridi portano a una sintesi maggiore di VLDL, la quale predispone a una dislipidemia aterogenica, oltre che a un quadro più sistemico di infiammazione nell’organismo.

 

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Analisi osservazionale retrospettiva.
  • Luogo: Giappone.
  • Tipo di pazienti: Soggetti adulti che hanno subito infarto del miocardio, seguito da intervento coronarico percutaneo.

 

Scopo dello studio: la NAFLD comporta complicazioni cardiovascolari in pazienti che hanno subito un intervento coronarico?

Gli autori di questa analisi osservazionale hanno indagato l’impatto della steatosi epatica della NAFLD su pazienti che hanno subìto un infarto e hanno affrontato un intervento coronarico. Si è valutato se questa condizione avesse potuto predisporre a nuovi eventi cardiovascolari gravi.

 

Progettazione e risultati

L’analisi osservazionale si è basata sul raccoglimento dei dati clinici di 342 pazienti nell’arco di 5 anni, tutti accomunati dall’aver subìto un infarto acuto del miocardio per il quale si sono sottoposti a un intervento coronarico percutaneo.

In tutti questi pazienti l’impatto della NAFLD è stato misurato tramite la stima di grasso riscontrata a livello epatico (steatosi epatica) tramite tomografia computerizzata.

I risultati dell’indagine osservazionale hanno permesso di far scaturire le seguenti considerazioni:

  • la steatosi epatica si è riscontrata in un quarto dei pazienti. Questi sono risultati in media più giovani e più propensi a sovrappeso ed obesità rispetto al resto dei soggetti inclusi nello studio.
  • Eventi cardiovascolari gravi come morte cardiaca o nuovo infarto del miocardio si sono verificati con il doppio della frequenza nei pazienti già infartuati con steatosi epatica.
  • Il 70% dei pazienti che si è sottoposto a un’angioscopia coronarica esplorativa nelle settimane seguenti all’intervento coronarico percutaneo ha manifestato la presenza precoce di trombosi intrastent. Questa condizione è stata fortemente associata alla steatosi epatica.

 

Conclusioni

Questa importante indagine osservazionale ha messo in luce il ruolo prognostico negativo della steatosi epatica su pazienti infartuati e sottoposti a intervento coronarico percutaneo.

La NAFLD, misurata con il grado di steatosi epatica, ha indotto non solo un maggior rischio di nuovi eventi cardiovascolari gravi ma anche di una propensione più alta a sviluppare trombosi intrastent.

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Fujito H, Fukamachi D, Ohgaku A et al. Hepatic steatosis evidenced by computed tomography in patients undergoing primary percutaneous coronary intervention for acute myocardial infarction. Journal of Cardiology. 2023;82(5):414–22.

[1] Kasper P, Martin A, Lang S et al. NAFLD and cardiovascular diseases: a clinical review. Clin Res Cardiol. 2021 Jul;110(7):921-937.