Protettori epatici, sostanze che proteggono il fegato

Protettori epatici: le sostanze che determinano la protezione del fegato

Indice

Considerando il ritmo frenetico della vita moderna e la presenza di sostanze inquinanti nell’ambiente, l’utilizzo di protettori epatici costituisce un aiuto prezioso e sempre più necessario.

La salute del fegato infatti è essenziale per il nostro benessere. Le sue capacità di disintossicare, metabolizzare nutrienti, produrre proteine e regolare il flusso ematico lo rendono un pilastro fondamentale per l’equilibrio interno.

Tuttavia il fegato può essere spesso vittima di “insulti” che ne compromettono la funzionalità e l’integrità. Ciò può avvenire a causa dell’aria che respiriamo, degli alimenti che ingeriamo e gli oggetti che tocchiamo.

Per questo motivo è essenziale difendere il fegato dai danni chimici dovuti alle sostanze tossiche presenti nell’organismo e ricostituirne la funzionalità con uno stile di vita sano e l’assunzione di protettori epatici che contengano i giusti ingredienti, come N-acetilcisteina e glutatione.

Scopri come questi potenti alleati possono aiutarti a mantenere il tuo fegato in perfetta forma e a vivere una vita piena di energia!

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Protettori epatici: perché il fegato deve essere protetto?

Il fegato è uno degli organi più importanti del nostro corpo, ed è fondamentale proteggerlo con i giusti mezzi. Spesso, infatti, può essere “vittima” di una serie di insulti che ne danneggiano il corretto funzionamento.

Approfondimento: il fegato

Il fegato è un organo che svolge innumerevoli funzioni essenziali per il nostro benessere. Le sue capacità di disintossicare, metabolizzare nutrienti, produrre proteine e regolare il flusso ematico lo rendono un pilastro fondamentale per il nostro equilibrio interno.

In questo articolo ne approfondiremo le caratteristiche, le funzionalità e le patologie che possono comprometterne la salute.

Da cosa deve essere protetto il fegato? Gli insulti chimico-fisici

I cosiddetti “insulti” sono situazioni, condizioni o fattori che possono causare danni o compromettere la salute e la funzionalità del fegato.

Tra i principali in cui possiamo incorrere a causa dell’ambiente circostante e di abitudini scorrette troviamo:

  • farmaci e sostanze tossiche;
  • abuso di alcol;
  • accumulo di grasso nel fegato; [1]
  • epatiti; [2]
  • malattie metaboliche; [3]
  • ischemie.

Questi “insulti” si verificano perché il fegato è coinvolto nel metabolismo di diverse sostanze chimiche, alcune presenti nel nostro corpo, altre provenienti dall’esterno. Un accumulo eccessivo di queste sostanze dovuto a un malfunzionamento epatico può comportare gravi conseguenze.

Per questo è essenziale sostenere correttamente il fegato con i protettori epatici, fornendo il giusto apporto di nutrienti utili a contrastare gli agenti dannosi e a mantenere l’organismo in perfetta salute!

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le sostanze che vengono metabolizzate dal fegato e che potrebbero danneggiarlo.

Sostanze endogene

Si tratta di sostanze chimiche prodotte naturalmente all’interno del nostro corpo come risultato del normale metabolismo e delle attività cellulari.

Tra queste troviamo:

  • bilirubina; [4]
  • ormoni;
  • ammoniaca; [5]
  • colesterolo; [6]
  • fattori di coagulazione del sangue.

Essendo normalmente presenti nel nostro organismo, queste sostanze non costituiscono una minaccia in condizioni di salute ottimali. Tuttavia possono causare danni in caso di accumulo eccessivo, dovuto a una ridotta funzionalità del fegato.

Sostanze esogene

Si tratta di sostanze chimiche che provengono dall’ambiente esterno, come alimenti, farmaci e tossine.

Tra queste rientrano:

  • farmaci, che vengono sintetizzati in forme più facilmente eliminabili;
  • alcol, che viene convertito in acido acetico per essere facilmente espulso dall’organismo;
  • tossine ambientali che entrano nel nostro corpo attraverso la respirazione e il contatto;
  • inquinanti e metalli pesanti.

Vediamo ora quali sono le sostanze che contribuiscono a rafforzare il fegato e a fornire la giusta protezione contro gli agenti dannosi.

Protettori epatici: quali sono le sostanze rinforzano il fegato?

I protettori epatici – o epatoprotettori – per eccellenza possono identificarsi principalmente in due sostanze: il glutatione e il suo precursore, la N-acetilcisteina.

Si tratta di potenti antiossidanti, entrambi naturalmente prodotti dal nostro corpo quando necessario. Tuttavia può verificarsi che, a causa di abitudini errate o dell’ambiente circostante, il nostro organismo non riesca a far fronte alla minaccia degli agenti dannosi, lasciando il fegato “incustodito”.

Per questo è necessario ricorrere a integratori che contengano entrambe queste sostanze, al fine di garantire un supporto ottimale.

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Vediamo quindi le caratteristiche di queste due protettori epatici e come agiscono nel nostro organismo.

Glutatione: l'epatoprotettore per eccellenza

Il glutatione è un potente antiossidante presente nel corpo umano che svolge un ruolo fondamentale nella protezione del fegato dai danni ossidativi.

Si tratta di un tripeptide composto da tre aminoacidi: cisteina, glicina e acido glutammico.

Le sue funzioni comprendono:

  • Disintossicazione: agisce come un potente disintossicante legandosi agli agenti tossici derivati dalla scomposizione delle sostanze esogene e facilitandone l’eliminazione dal corpo.
  • Antiossidante: neutralizza i radicali liberi e altre specie reattive dell’ossigeno (ROS) che si formano durante il metabolismo cellulare.
  • Rigenerazione cellulare: aiuta a proteggere le cellule del fegato e favorisce la loro rigenerazione.
  • Supporto al sistema immunitario: è coinvolto nella regolazione della risposta immunitaria nel fegato.
  • Detox cellulare: ha un ruolo fondamentale nella rimozione di rifiuti cellulari e prodotti di scarto metabolico.

NAC: il precursore del glutatione

La N-acetilcisteina (NAC) è un precursore della cisteina, uno dei componenti del glutatione.

I suoi effetti principali comprendono:

  • aumento dei livelli di glutatione, grazie alla maggiore quantità di cisteina a disposizione;
  • disintossicazione, poiché possiede naturalmente proprietà disintossicanti;
  • riduzione del danno ossidativo, grazie all’azione contro i radicali liberi;
  • supporto per il trattamento dell’avvelenamento acuto da paracetamolo, un antidolorifico comunemente utilizzato;
  • prevenzione della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato.

Sebbene la N-acetilcisteina sia il precursore del glutatione, è importante assumere entrambi gli ingredienti per avere una protezione più efficace dai danni dello stress ossidativo e fornire al fegato il giusto supporto per combattere le sostanze dannose.

Protettori epatici: informazioni da ricordare

Preservare la salute epatica è un dovere che abbiamo verso il nostro corpo e il nostro benessere.

Il fegato, infatti, è uno degli organi più importanti dell’organismo e merita una cura costante.

È fondamentale preservarne la funzionalità scegliendo uno stile di vita salutare, moderando il consumo di alcol, nutrendosi con saggezza e scegliendo i giusti integratori, qualora necessario.

Scegliere prodotti a base di N-acetilcisteina e glutatione è un modo sano ed efficace per proteggere adeguatamente il fegato e mantenere le sue funzioni ottimali, così da poter godere di una vita piena di salute, energia e vitalità.

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Bibliografia: fonti e note

[1] L’accumulo di grasso nel fegato può avvenire sia a causa del consumo eccessivo di alcol, sia in presenza di condizioni come obesità, diabete e iperglicemia. Nel primo caso possono manifestarsi disturbi come la steatosi epatica, l’epatite alcolica, la cirrosi epatica e perfino il carcinoma epatocellulare. Nel secondo caso si parla di fegato grasso non alcolico (NAFLD).

[2] Si tratta delle infiammazioni croniche del fegato, che possono essere di tipo virale (causata da virus epatotropi, come il virus dell’epatite A, B, C e altre) o autoimmune (una condizione in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule epatiche).

[3] Tra queste rientrano l’emocromatosi (una malattia causata da difetti nella regolazione del metabolismo del ferro, che provocano un accumulo di questo minerale nell’organismo) e la malattia di Wilson (che determina un accumulo di rame nel fegato e altri organi).

[4] Un prodotto di scarto derivato dalla lisi dei globuli rossi nel sangue. La bilirubina viene metabolizzata nel fegato e escreta nella bile.

[5] Un sottoprodotto del metabolismo delle proteine, tossico per il corpo. Il fegato converte l’ammoniaca in urea, che viene poi escreta nei reni attraverso l’urina.

[6] Il fegato regola i livelli di colesterolo nel sangue, producendolo quando necessario e rimuovendolo quando è eccessivo.