Minoxidil per os: efficacia nell’alopecia androgenica femminile

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Efficacia del Minoxidil per via orale nell'alopecia androgenica femminile

In questo articolo vediamo quali sono i recenti risultati di uno studio condotto per valutare l’efficacia del Minoxidil nell’alopecia androgenica femminile.

L'alopecia androgenica femminile

L’alopecia androgenica è la forma di alopecia in assoluto più frequente di alopecia: ne rappresenta il 95% dei casi. Dal punto di vista epidemiologico nell’uomo colpisce tra il 50 e il 90% dei soggetti, mentre la forma feemminile della patologia interessa fino all’80% delle donne in età post-menopausale.

Lo studio in questione

Alcuni ricercatori italiani hanno recentemente cercato di verificare l’efficacia del Minoxidil nel trattamento dell’alopecia androgenica femminile.

Lo studio ha valutato quello che è accaduto a posteriori, cioè è di tipo retrospettivo, e ha valutato l’utilizzo del Minoxidil per via orale per più di 3 mesi su 12 donne con alopecia androgenica femminile. La dose di Minoxidil utilizzata è stata di 0,5mg per via orale per il primo periodo, per poi passare a 1,5-2mg successivamente.

La valutazione sull’efficacia del farmaco si svolgeva con il confronto tra i dati provenienti a inizio trattamento e dopo 3 mesi. Grazie ad un videotricoscopio quantitativo digitale si evidenziava un significativo miglioramento dell’alopecia nella zona frontale sia della densità media dei capelli sia del numero totale di capelli per unità di area di un 38% nel primo caso e di un 23% per la seconda misura.

Commento

Questo studio va nella medesima direzione di altri che hanno valutato l’efficacia del farmaco. Una recente revisione di ben 16 studi su più di 600 pazienti ha confermato che il Minoxidil per via orale risulta efficace in quei pazienti che hanno difficoltà con l’uso topico del farmaco.

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Indicazioni e conclusioni

L’efficacia del Minoxidil per via orale sull’alopecia androgenica femminile, valutata con metodica quantitativa, è stata stimata dallo studio attorno al 30%, il che è certamente da considerare come un buon risultato terapeutico. Tuttavia l’esiguità del campione non ci permette di trarre conclusioni definitive e sono necessari ulteriori studi di approfondimento per confermare queste indicazioni preliminari.