Precauzioni da adottare per difendersi dal Coronavirus

Una domanda che, nelle ultime ore, ci viene posta spesso è: quali sono le precauzioni da adottare per difendersi dal Coronavirus?

 

Esiste una risposta univoca?

Purtroppo non esiste né una risposta univoca né una risposta “esatta”, perché non esiste ad oggi un’opinione definitiva degli scienziati riguardo i rischi reali dell’epidemia in corso. Hanno ragione i cinesi ad adottare forme precauzionali estremamente aggressive oppure è tutto un eccesso di zelo? È un fenomeno un po’ più fastidioso dell’influenza o è una potenziale minaccia? Per il momento l’OMS dichiara che dobbiamo prepararci ad affrontare una possibile pandemia; nel frattempo le strutture sanitarie si stanno organizzando per essere preparate ad affrontare un numero di casi di insufficienza respiratoria superiore alla normalità.

 

E noi nel frattempo come dobbiamo comportarci?

La risposta deve essere, come sempre, di buon senso. E i nostri suggerimenti vanno interpretati come consigli di buon senso in attesa dei pronunciamenti ufficiali delle autorità in proposito che, come è logico, devono essere ragionati e ponderati. I suggerimenti dati sono risposte ad una situazione che è fluida, che si modifica, che viene interpretata di giorno in giorno e di ora in ora. Tuttavia, nel mentre, i cittadini devono prendere decisioni, si pongono delle domande e meritano comunque delle risposte. Io faccio parte di una categoria di medici, gli anestesisti rianimatori, che sono abituati a dover dare delle risposte ai problemi comunque, in qualunque circostanza, anche con dati parziali, anche quando non conosciamo tutto del fenomeno in oggetto. Quando un paziente presenta un quadro clinico non chiaro ma in peggioramento bisogna prendere una velocemente una decisione: va rianimato? Va accompagnato?

 

I suggerimenti prudenziali

In questo contesto fluido e complesso suggeriamo delle linee di comportamento che condividiamo noi medici e infermieri degli ospedali, che devono essere REALISTICHE, nell’ottica non solo di difendere ogni singolo individuo, ma di ottenere il rallentamento della diffusione del virus che è l’unico modo per poter scongiurare il rischio di un sovraffollamento di casi di polmonite negli ospedali, con la conseguente difficoltà di trattarli tutti.

 

Abbiamo diviso i suggerimenti prudenziali in base alla zona di appartenenza.
  • Rosse: sono quelle dichiarate tali dalle autorità, che sono epicentro del contagio, dove la prudenza è superiore.
  • Gialle: sono limitrofe, sostanzialmente il territorio delle regioni che hanno posto in atto delle limitazioni.
  • Verdi: sono quelle in cui ancora non vi sono del tutto casi verificati, dove finora non vi sono state disposizioni restrittive.

 

I soggetti si dividono in base a:

  • Bambini: sostanzialmente il concetto è che non rischiano granché, ma dobbiamo evitare che diffondano l’infezione. Limitare le loro uscite e i contatti con altri bambini ha il senso di ridurre il contagio.
  • Adulti in buona salute: non dovrebbero essere soggetti a rischi importanti per via del virus. Potrebbero diffondere l’infezione. Sono soggetti in età di lavoro per cui non vengono limitati negli spostamenti, a meno che non si trovino nella zona rossa; per il momento sono previste limitazioni in situazioni specifiche, come nel caso delle regioni che hanno vietato le aggregazioni di persone.
  • Pazienti a rischio (immunodepressi, anziani): sono a rischio, come e più che per l’influenza. Meglio evitare contatti interpersonali, specialmente nelle zone a maggior rischio.
SOGGETTIZONA ROSSA

(epicentri)

ZONA GIALLA

(regioni con limitazioni)

ZONA VERDE

 (zero casi)

BAMBINIRestare in casa.Contatti interpersonali ridotti.Per il momento no limitazioni.
ADULTIContatti interpersonali al minimo.Contatti interpersonali ridotti. Per il momento no limitazioni.
A RISCHIORestare in casa.Restare in casa.Prudenza, contatti interpersonali ridotti. Vaccino anti-influenza 

 

Ricordiamo che queste indicazioni sono suggerimenti personali che valgono nel momento della pubblicazione dell’articolo e che potrebbero essere modificati ora per ora in base all’evoluzione della situazione.

 

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Altre precauzioni da adottare, indipendentemente dalla zona in cui ci troviamo, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità:
  • Lavarsi spesso le mani. Per prevenire il contagio ed eliminare il Coronavirus è di fondamentale importanza lavarsi accuratamente la mani per almeno 20 secondi con acqua e sapone. Nel caso in cui ciò non sia fattibile si può utilizzare un disinfettante a base di alcol al 60%.
  • Allontanarsi dalle persone con infezioni respiratorie acute. Dato che il Coronavirus è contenuto nelle goccioline respiratorie è consigliabile stare a distanza di almeno un metro dalle altre persone, in particolar modo se hanno tosse, febbre o starnutiscono.
  • Non toccare occhi, naso e bocca. Il Coronavirus viene trasmesso principalmente per via respiratoria ma, nel caso in cui le mani siano venute a contatto con superfici contaminate, toccarsi gli occhi, il naso o la bocca può provocare l’infezione.
  • Coprire naso e bocca se tossiamo o starnutiamo. È importante tossire o starnutire all’interno del gomito o di un fazzoletto, monouso. Coprirsi la bocca con le mani può contaminare le persone o gli oggetti con cui entriamo in contatto.
  • Assumere antivirali o antibiotici solo se prescritti dal medico. Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri, non contro i virus, quindi non possono né trattare né prevenire l’infezione da Coronavirus. Attualmente, inoltre, non ci sono prove scientifiche che gli antivirali prevengano l’infezione dal nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2).
  • Disinfettare le superfici. I disinfettanti a base di cloro/candeggina, solventi, etanolo al 75%, cloroformio e acido peracetico eliminano il Coronavirus. È opportuno farsi consigliare dal medico o dal farmacista.
  • Usare la mascherina solo se sospettiamo di essere infetti o assistiamo persone malate. Se presentiamo sintomi, quali starnuti o tosse, e sospettiamo di essere infetti dal nuovo Coronavirus, o se abbiamo contatti con una persona che teme di essere contagiata, l’OMS raccomanda l’utilizzo della mascherina.

 

 

 

Med4Care Marco De Nardin

Dottor Marco De Nardin