Terapia a pressione negativa delle ferite

La terapia a pressione negativa delle ferite può ridurre le complicanze post-operatorie?

Indice

In questo recente studio si è voluto verificare se l’utilizzo della terapia a pressione negativa delle ferite chirurgiche sia in grado di ridurre le complicanze post-operatorie.

Prevenzione delle complicanze post-operatorie: la terapia a pressione negativa

I problemi nel sito chirurgico rappresentano eventi avversi che possono manifestarsi in seguito all’esecuzione di operazioni chirurgiche di qualsiasi tipo.

Tra questi sono sicuramente ben note le infezioni del sito chirurgico, le quali rappresentano una complicanza comune post-operatoria.  Esse emergono addirittura nel 25% – 40% dei pazienti che si sottopongono a operazioni maggiori di chirurgia gastrointestinale e sono favorite dal dilagante fenomeno dell’antibiotico-resistenza. [1]

Poiché gli eventi nel sito chirurgico, oltre a costituire un pericolo per la salute del paziente, comportano un certo onere relativo alla spesa sanitaria, è importante mettere a punto tecniche preventive per minimizzarli.

In particolar modo negli ultimi tempi è stata introdotta la cosiddetta tecnica della terapia delle ferite a pressione negativa (NPWT).

Questa procedura consiste nel favorire una guarigione ottimale delle ferite chirurgiche tramite l’applicazione di una pressione subatmosferica, la quale attenua l’infiammazione e promuove la riparazione cellulare. [2]

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Studio di revisione della letteratura.
  • Luogo: Spagna e Portogallo.
  • Tipo di pazienti: Soggetti sottoposti a operazioni di chirurgia di vario tipo.

Scopo dello studio: quanto è utile la terapia a pressione negativa per prevenire complicanze post-operatorie?

Questo studio, che si è retto sulla collaborazione di specialisti chirurghi di diverse branche, ha avuto il fine di testare l’efficacia della terapia delle ferite a pressione negativa per attenuare l’entità degli eventi avversi legati all’intervento chirurgico.

Progettazione e risultati

Questo studio è stato diretto da un Centro di Coordinamento che ha incluso vari specialisti chirurghi¹ afferenti da diversi centri ospedalieri della Spagna e del Portogallo.

Il loro intento è stato quello di condurre un’accurata ricerca bibliografica al fine di individuare tutti i casi in cui la terapia delle ferite a pressione negativa potesse dare buoni risultati.

Nonostante la letteratura attuale non fornisca risultati molto esaurienti sulla NPWT, essa sembra poter dare ampi vantaggi in presenza di questi fattori di rischio:

  • Fattori di rischio per il paziente: obesità, malnutrizione severa, diabete mellito scarsamente controllato.
  • Fattori di rischio chirurgici: chirurgia colorettale con stomia, riparazione di ernia complessa, chirurgia d’urgenza.

Conclusioni

Questo studio consenso è stato determinato sulla base di ricerche e di esperienze personali degli autori chirurghi e non è attualmente sorretto da un’ampia letteratura alla base.

Tuttavia, poiché è assolutamente necessario cercare di prevenire al massimo gli eventi del sito chirurgico come le infezioni, è opportuno applicare la terapia delle ferite a pressione negativa negli scenari con fattori di rischio alti, in precedenza elencati.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Bueno-Lledó J, Rubio-Pérez I, Moreno-Gijón M et al. Prophylactic use of incisional negative pressure wound therapy for the prevention of surgical site occurrences in general surgery: Consensus document. Surgery. 2023;173(4):1052–9.

 
[2] Zaver V, Kankanalu P. Negative Pressure Wound Therapy. [Aggiornato il 9 settembre 2022]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.
 
Nota 1. Gli specialisti chirurghi fanno parte di coloro che eseguono spesso interventi di chirurgia colorettale, esofagogastrica o della parete addominale e mostrano un particolare interesse nella prevenzione delle infezioni del sito chirurgico.