In questo studio sarebbe stato individuato un nuovo farmaco per il trattamento del mieloma multiplo.
Mieloma multiplo: che cos’è, caratteristiche e trattamento
Il mieloma multiplo è una neoplasia plasmacellulare, diffusa soprattutto nei soggetti anziani e consiste in un disturbo maligno della crescita cellulare delle plasmacellule, ossia di una tipologia di linfocita B, specializzata nella produzione di anticorpi.
A causa di mutazioni driver in particolari geni, proprio come nelle neoplasie solide, un clone di plasmacellule può andare incontro a una proliferazione aberrante insieme a tutta la sua discendenza, invadendo progressivamente il midollo osseo.
Infatti nel mieloma multiplo il midollo osseo emopoietico, sede di sviluppo dei plasmablasti, viene iperstimolato fino a erodere lo strato spongioso delle ossa piatte e la corticale, determinando fratture patologiche multiple soprattutto a livello delle vertebre, delle coste e delle ossa iliache.
A parte il rischio aumentato di fratture, il mieloma multiplo predispone anche a sviluppare un’insufficienza renale progressiva e un rischio incrementato di infezioni, a causa della produzione anomala di anticorpi. Attualmente vi sono varie terapie disponibili per il trattamento del mieloma multiplo, considerando anche le varie opzioni di cura per le manifestazioni parallele che possono verificarsi, come anemia, infezioni e ipercalcemia.
I trattamenti a disposizione prevedono, oltre alla lenalidomide che agisce sulla proliferazione dei vasi sanguigni, anche l’ingresso di un nuovo farmaco antineoplastico: il daratumumab. Quest’ultimo esercita il proprio meccanismo d’azione riconoscendo e legando una proteina nota come CD38, che è presente sulle plasmacellule. Il trattamento definitivo consiste invece nel trapianto autologo di cellule staminali, una volta fallite le opzioni di terapia precedenti.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
- Luogo: 14 Paesi del mondo (Europa ed Australia).
- Tipo di pazienti: Soggetti adulti con nuova diagnosi di mieloma multiplo.
Scopo dello studio: qual è il trattamento più efficace per il mieloma multiplo?
Gli autori dello studio hanno testato l’efficacia e la sicurezza del daratumumab, in aggiunta ad altri farmaci modulatori, nel trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo e giudicati idonei al trapianto autologo di cellule staminali.
Progettazione e risultati
Nello studio sono stati inclusi 709 pazienti, di età compresa tra i 18 anni e i 70 anni, tutti accomunati dall’aver ricevuto una nuova diagnosi di mieloma multiplo ed eleggibili ad ottenere un eventuale trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.
Tutti i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi di uguale numerosità, dei quali entrambi hanno ricevuto la medesima terapia¹ di induzione comprendente il daratumumab. Successivamente il primo gruppo ha ricevuto la stessa terapia anche per la fase di mantenimento, mentre il secondo gruppo ha ricevuto la somministrazione della sola lenalidomide per la fase di mantenimento.
Dopo un periodo di osservazione di circa 4 anni dall’avvio della sperimentazione, si sono registrate le seguenti evidenze:
- il gruppo di pazienti che ha assunto anche il daratumumab nella fase di mantenimento della terapia ha registrato una riduzione del rischio di circa il 58% rispetto all’altro gruppo di progressione della malattia o morte;
- anche la percentuale di pazienti con una risposta migliore alla terapia si è attestata su un valore decisamente più elevato nel gruppo di pazienti che ha assunto il daratumumab in fase di mantenimento.
Conclusioni
L’introduzione del daratumumab nella fase di induzione e soprattutto nella fase di mantenimento nella terapia di pazienti affetti da mieloma multiplo ha recato vistosi risultati in termini di sopravvivenza libera da progressione della malattia e di risposta migliore al trattamento.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Sonneveld P, Dimopoulos MA, Boccadoro M et al. Daratumumab, bortezomib, Lenalidomide, and dexamethasone for multiple myeloma. New England Journal of Medicine. 2024 Jan 25;390(4):301–13.
Nota 1. La terapia completa somministrata si avvale, oltre che dell’iniezione sottocutanea di daratumumab, anche di bortezomib, lenalidomide e desametasone (terapia VRd).