I verbali del comitato tecnico-scientifico desecretati

I verbali del comitato tecnico-scientifico desecretati

Il 6 agosto 2020 sono stati desecretati, e quindi pubblicati, alcuni verbali del comitato tecnico-scientifico relativi soprattutto agli esordi dell’epidemia di Covid-19.

 

I verbali pubblicati

In particolare i verbali resi pubblici, sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, sono 5, relativi ad altrettanti incontri tenuti dal comitato tecnico-scientifico nelle date 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile.

 

Come mai sono stati pubblicati i verbali del comitato tecnico-scientifico?

La pubblicazione dei verbali rientra all’interno di una diatriba in corso tra la Fondazione Luigi Einaudi ed il governo. La fondazione aveva richiesto nei mesi scorsi la pubblicazione dei verbali delle sedute del comitato tecnico-scientifico ma l’esecutivo si era rifiutato di fornirle, adducendo come motivazione il fatto che conteneva materiale in grado di creare rischi di ordine pubblico. Dopo alterne vicende il governo ha deciso autonomamente di inviare alla fondazione una parte dei verbali in modo da disinnescare la polemica in atto, giunta fino al Consiglio di Stato. Abbiamo raccontato in precedenza le varie tappe della vicenda giudiziaria che ha interessato i verbali.

 

Quali le verità in grado di mettere a rischio l’ordine pubblico?

Eravamo perciò incuriositi ed in parte allarmati di quali potessero essere le scomode verità contenute nei verbali che potessero costituire un così serio pericolo nei confronti dell’ordine pubblico. Perciò non appena sono usciti, ci siamo precipitati a leggerli con curiosità e vivo interesse.

Man mano che la lettura dei verbali proseguiva, sono rimasto piuttosto interdetto, dal momento che non vi stavo trovando nulla di così eclatante e che potesse risultare così serio. Sostanzialmente vi sono tutte le raccomandazioni prodotte dal Comitato, che sono state riprese dall’esecutivo in modo sistematico nei vari decreti. Pare quasi che non vi sia sostanziale differenza tra i verbali stessi e i decreti della presidenza del consiglio dei ministri successivi alla stesura dei verbali.

Fa un po’ sorridere il fatto che il Comitato abbia suggerito addirittura le misure coercitive da adottare qualora non si rispettassero le indicazioni svolte. Viene da chiedersi chi ci abbia dunque governato in tempo di epidemia, se il Comitato o il governo. Parrebbe quasi che quest’ultimo, in merito all’epidemia e alle sue conseguenze, abbia abdicato alle scelte politiche per seguire pedissequamente i pareri del Comitato tecnico-scientifico.

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La chiusura totale dell’Italia come unica differenza tra suggerimenti del Comitato e provvedimenti governativi

Vi è una sola differenza tra i suggerimenti del Comitato e i provvedimenti governativi. Riportiamo qui in calce il dpcm dell’8 marzo, successivo alla seduta del CTS del 7 marzo, in cui il Comitato propone al Governo di mettere sotto lockdown solo alcune regioni, quelle più colpite dall’epidemia, e non tutto il paese.

Ricordiamo che poco dopo il governo chiuderà tutta l’Italia anziché solo le regioni con una grande quantità di casi, come suggerito invece dal Comitato. È stata in effetti una scelta importante, in contrasto con il parere degli esperti. Probabilmente motivata dal desiderio di non creare differenze tra le regioni e dalla difficoltà, forse, di rendere operative le restrizioni.

Ci chiediamo se non sia appunto questa assunzione di responsabilità a costituire una delle verità scomode da lasciare in cassaforte e che ora vengono alla luce.

 

 

Sono stati pubblicati tutti i verbali?

Sappiamo peraltro che il comitato tecnico-scientifico ha svolto una ben maggiore quantità di incontri e dato molte altre indicazioni in altri documenti che probabilmente sono rimasti in cassaforte.

Vi potranno essere ulteriori novità e colpi di scena di qui in avanti? È presto per dirlo. Di sicuro l’epidemia di Covid-19 porterà con sè ulteriori strascichi e polemiche nei mesi a venire.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

 

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