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Infezione da HIV e malattie cardiovascolari: il ruolo della pitavastatina

Secondo questo interessante studio sembrerebbe che il farmaco pitavastatina sia in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari in pazienti affetti da HIV.

Infezione da HIV e malattie cardiovascolari: prevenzione con la pitavastatina

L’HIV, o Virus dell’Immunodeficienza Umana, è un virus a RNA, esistente nelle due specie HIV-1 (ad alta virulenza e infettività) e HIV-2, a più basso potere infettivo. Tale virus si trasmette attraverso il contatto con sangue, sperma, secrezioni vaginali e latte materno di soggetti in fase acuta di infezione o non adeguatamente curati con le terapie antiretrovirali.

Chi si infetta con l’HIV può vivere per svariati anni in maniera asintomatica, ma la complicanza più temibile di questa infezione è sicuramente rappresentata dall’AIDS, che consiste nella sindrome clinica avanzata dell’infezione, in cui l’organismo perde grande parte della funzionalità del sistema immunitario. Il risultato è quello di risultare indifesi anche da infezioni banali e passeggere.

Attualmente grazie allo sviluppo di efficaci terapie antiretrovirali, le persone affette da HIV hanno una probabilità più alta di vivere più a lungo, e aumentando l’età media si incrementa anche il rischio di manifestare malattie cardiovascolari.

Si calcola che entro il 2030 quasi 8 persone su 10 affette da HIV svilupperanno complicanze cardiovascolari e il loro rischio di infarto del miocardio risulterà molto più elevato rispetto a un soggetto sano. Anche se i meccanismi non sono ancora bene compresi, si pensa che le proteine rilasciate dal virus esercitino un globale effetto pro-infiammatorio nell’organismo, disregolando persino il metabolismo del colesterolo e conducendo dunque a un rischio aumentato di aterosclerosi.

A causa del rischio di aterosclerosi, i soggetti affetti da infezione da HIV sono a loro volta più esposti a sviluppare un infarto del miocardio o un ictus cerebrale, e per tale ragione sono in atto delle ricerche per tentare di prevenire o di minimizzare queste complicanze.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: USA.
  • Tipo di pazienti: Soggetti adulti affetti da infezione da HIV e in cura con terapia antiretrovirale, giudicati a basso-medio rischio cardiovascolare.

 

Scopo dello studio: la pitavastatina è efficace nella prevenzione di malattie cardiovascolari per pazienti con HIV?

Gli autori dello studio hanno testato l’efficacia di una statina di ultima generazione, la pitavastatina¹, nel prevenire o attenuare il rischio di malattie cardiovascolari in soggetti adulti affetti da HIV, in cura con antiretrovirali.

 

Progettazione

Il trial ha selezionato e reclutato quasi 6000 soggetti adulti, con età mediana di 50 anni, tutti affetti da infezione da HIV e per questo sottoposti a stabile terapia antiretrovirale.

Tutti i soggetti partecipanti sono stati giudicati a basso-medio rischio cardiovascolare e aterosclerotico, come emerso dalla misurazione con un apposito strumento di stima messo a punto dall’American College of Cardiology.

Dopo la fase selettiva i partecipanti allo studio hanno ricevuto una suddivisione in due gruppi egualmente numerosi e in maniera randomica:

  • il primo gruppo, sperimentale, ha ottenuto la somministrazione giornaliera di 4 mg di pitavastatina per via orale, oltre alla terapia già seguita.
  • Il secondo gruppo, di controllo, ha invece ricevuto la somministrazione di un placebo, unitamente alla terapia in corso.

 

Risultati

Dopo un periodo di follow-up mediano di circa 5 anni, si sono evidenziati i seguenti risultati:

  • i pazienti del gruppo sperimentale, in cura con pitavastatina, hanno sviluppato un rischio del 35% inferiore di manifestare un grave evento cardiovascolare (infarto del miocardio, ictus, ecc.) rispetto al gruppo di controllo.
  • I soggetti che hanno ricevuto la somministrazione di pitavastatina hanno sviluppato reazioni avverse più frequenti rispetto al controllo. Queste ultime sono state rappresentate da mialgie, miopatie e diabete mellito.

 

Conclusioni

Il presente trial clinico ha messo in luce come l’assunzione continuativa di pitavastatina sia in grado di ridurre in maniera significativa il rischio di eventi cardiovascolari severi in pazienti infettati da HIV. In questi ultimi infatti il rischio ateroscletorico è un importante fattore di comorbidità.

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Grinspoon SK, Fitch KV, Zanni MV et al. Pitavastatin to prevent cardiovascular disease in HIV infection. New England Journal of Medicine. 2023;389(8):687–99.

[1] Ministero della Salute. Cos’è l’Aids. 2020.

[2] So-Armah K, Benjamin LA, Bloomfield GS et al. HIV and cardiovascular disease. Lancet HIV. 2020 Apr;7(4):e279-e293.

Nota 1. La pitavastatina agisce inibendo un enzima chiamato HMG-CoA reduttasi, che è coinvolto nella produzione di colesterolo nel fegato. Riducendo la produzione di colesterolo, la pitavastatina contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, in particolare il colesterolo legato alle LDL (lipoproteine a bassa densità).