Il Coronavirus passa attraverso i filtri dell’aria condizionata?

Il Coronavirus passa attraverso i filtri dell’aria condizionata?

In questi mesi si è parlato molto della possibilità di trasmissione del virus attraverso condizionatori ed impianti di aerazione. Sono presenti all’interno di tutti gli edifici (ospedali, istituzioni e luoghi di lavoro), ma anche sui mezzi di trasporto, dagli autobus agli aerei.

Anche di recente non c’è univocità da parte degli esperti in proposito. Ci chiediamo dunque: c’è davvero rischio di trasmissione con questi impianti? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. 

 

I virus possono passare attraverso i filtri dell’aria condizionata e dell’aerazione?

Le direttive delle istituzioni:

Come prima osservazione ci sembra adeguato riportare le linee guida (1) emesse dall’Istituto Superiore di Sanità, che in merito afferma quanto segue:

 

A casa 
  • Pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%. 

 

Negli uffici e nei luoghi pubblici 
  • Gli impianti di ventilazione meccanica controllata devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento. Tenere sotto controllo i parametri microclimatici come temperatura, umidità, CO2.
  • Negli impianti di ventilazione meccanica controllata eliminare totalmente il ricircolo dell’aria.
  • Pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente. 

 

Considerazioni

Da quanto si legge, è chiaro che non si può escludere che il virus abbia la capacità di diffondersi negli ambienti tramite gli impianti di aerazione. Sebbene non ci siano dati certi in merito, la regolare manutenzione dei filtri è molto importante per escludere il rischio di trasmissione del virus attraverso questi veicoli. 

Quello che sappiamo è che SARS-CoV-2 si trasmette attraverso un soggetto infetto, che per mezzo di respirazione, starnuti o tosse diffonde nell’aria goccioline contenenti il virus.
Anche se non è capace di sopravvivere a lungo una volta depositato su una superficie, è possibile che entri in un impianto di ventilazione e venga trasportato nelle vicinanze di altri soggetti.

Una ricerca condotta in Cina (2) riporta che tre famiglie hanno contratto COVID-19 dopo essere stati in un ristorante con impianto di aria condizionata a Guangzhou. Una delle tre famiglie aveva appena fatto ritorno da un viaggio a Wuhan. Stando alle ricostruzioni, gli impianti di aerazione avrebbero trasportato il virus da questa famiglia alle altre coinvolte, causando dieci casi positivi di COVID.

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Quali filtri?

Ad oggi, negli edifici possono essere presenti diversi tipi di filtri (4):

  • I “filtri assoluti”, o HEPA, che si trovano negli ambienti ospedalieri, nei laboratori di analisi, nelle industrie chimiche e farmaceutiche e nelle sale operatorie. Sono quelli che garantiscono una protezione totale dai virus e dalle polveri;
  • Filtri simili a quelli HEPA, che possono garantire un buon livello di protezione, ma in linea generale non permettono di escludere del tutto il rischio;
  • Filtri che non tengono in considerazione il rischio di contaminazione da parte di patogeni, e le cui maglie sono quindi di dimensioni superiori a virus e batteri.

Azzardare affermazioni di qualsiasi tipo sulla questione è rischioso, perché ogni ambiente è areato da sistemi diversi, con filtri diversi e manutenzione differente.
Quello che è necessario fare è capire bene che tipo di filtri vengono applicati nei diversi ambienti, e se essi hanno maglie con dimensioni minori rispetto a quelle del virus. 

 

La Redazione di Med4Care

 

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Fonti:

 

Per approfondire: