Milioni di infetti da Coronavirus in Italia?

In questo articolo consideriamo l’ipotesi che vi siano milioni di infetti da Coronavirus in Italia. È davvero un’ipotesi fantasiosa o vi sono indizi concreti che ci portano in tal senso? Lo scopriamo qui di seguito.

 

Le stime iniziali

All’inizio dell’epidemia l’OMS aveva creato delle stime iniziali che davano i tassi di letalità attorno al 2% e quello di infettività (R0) tra 2 e 3.

Queste stime erano basate sul fatto che il Coronavirus sembrava essere più infettivo della cugina SARS, ma meno letale. Avevamo svolto delle valutazioni sulla reale pericolosità del Coronavirus proprio a partire da queste valutazioni.

I valori durante la diffusione dell’epidemia

Man mano che però il contagio si diffondeva e venivano raccolti nuovi dati provenienti dalle varie nazioni il dato di mortalità ha iniziato ad aumentare vertiginosamente, fino a raggiungere, in Italia, valori dell’11% circa. Il dato, seppur lievemente inferiore, veniva confermato man mano dai dati delle altre nazioni europee, con valori poco differenti. Il dato cinese si attestava attorno al 4%.

Gli unici dati in controtendenza vengono dalla Corea e dal Giappone, dove la mortalità è di circa 1,6% e 2,8%, rispettivamente. La grande differenza tra i dati sembrava risiedere nel numero di controlli eseguiti, i tamponi. Pareva infatti che in Corea ne fossero stati eseguiti una enorme quantità.

 

Una svolta: i dubbi sulla mortalità

Di recente sono stati pubblicati i dati relativi alla mortalità nel primo trimestre di quest’anno e nel nostro ultimo articolo li abbiamo confrontati con i dati di mortalità attesi, e con una certa sorpresa abbiamo constatato che i morti sono molti di più di quelli ufficialmente registrati, circa 25.000 portandoli quindi a valori ancora più alti.

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Come possiamo interpretare questo dato? 

Ci sono due spiegazioni possibili: o all’inizio delle previsioni è stato sottostimato alla grande il tasso di infettività, R0, oppure è stata sottostimata la mortalità.

Dato che esistono nazioni come la Corea dove il tasso di mortalità è 1,5% e dove comunque la popolazione non è giovane e non è pensabile che tutti i casi siano stati scovati, possiamo davvero pensare che il tasso di mortalità si attesti ovunque attorno al 1-2%, come nelle stime iniziali. Questo significa che sarebbe molto più alto il dato di infettività del virus, R0.

Questa stima implica che a fronte dei 25.000 morti verosimili italiani, gli infetti siano:

tra 1 e 3 milioni

  • Per 1% di mortalità (significa che i decessi sono l’1% degli infetti totali): 25.000*100 = 2.500.000 infetti
  • Per 2% di mortalità: (25.000/2)*100 = 1.250.000 infetti

Siamo piuttosto speranzosi che il dato reale sia a metà strada tra queste due stime. Se così fosse, potremmo davvero tirare un sospiro di sollievo perché, per quanto siano comunque tanti i decessi, la mortalità sarebbe molto bassa in confronto, il che significa che erano esatte le stime iniziali e che già il 3% della popolazione italiana è infetta.

 

Sono stime fantasiose? 

Siamo convinti di no. Altri studi recentissimi giungono alle nostre stesse conclusioni partendo da presupposti e metodi differenti e più complessi. L’Imperial College di Londra ha stimato il dato a 6 MILIONI, mentre il sito epidemicforcasting.org stima il dato a 1,3 MILIONI.

 

 

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Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

 

 

Per approfondire: 

 

Bibliografia