Trasfusione di piastrine prima del posizionamento di un CVC nei pazienti con trombocitopenia

Trasfusione di piastrine prima del posizionamento di un CVC in pazienti con trombocitopenia

Indice

In questo studio sembra essere stata messa in evidenza l’importanza della trasfusione di piastrine nei pazienti prossimi all’inserimento del CVC e affetti da trombocitopenia.

Trasfusione di piastrine, posizionamento del CVC e complicazioni nei pazienti con trombocitopenia

Il catetere venoso centrale (CVC) è un dispositivo medico che consiste in un lungo tubicino, rigido o flessibile. Va posizionato all’interno di una grande vena centrale, al fine di raggiungere la vena cava o l’atrio destro del cuore.

Generalmente il CVC viene inserito all’interno della vena succlavia, della vena giugulare interna o della vena femorale e il sito di posizionamento viene accuratamente scelto dal personale sanitario, sulla base dell’esperienza maturata e del vantaggio anatomico della vena da incannulare.

Da quando è stato ideato, sul finire degli anni ’20 del 1900, il CVC ha permesso di eseguire in condizioni di sicurezza svariate procedure, come la dialisi, la nutrizione parenterale e la somministrazione di farmaci, oltre che l’inserimento di pacemaker. Oggigiorno si adopera la guida ecografica per inserire nella maniera più sicura ed efficace possibile il CVC, preferendo come sito di venipuntura la vena giugulare interna.

Il posizionamento del CVC viene effettuato molto frequentemente negli ospedali, dove si stima che negli USA venga eseguita in media su 1 paziente ricoverato ogni 5, ma questa procedura può presentare delle complicazioni nei pazienti con trombocitopenia, ossia con una conta piastrinica molto bassa, inferiore alle 50.000 unità/μL di sangue.

I pazienti che posseggono un numero di piastrine notevolmente inferiore rispetto alla soglia sopracitata sono ad aumentato rischio di eventi emorragici per la procedura di posizionamento del CVC, nonostante l’ammodernamento della tecnica che si serve della guida ecografica.

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Per tale ragione in alcuni casi si ricorre alla trasfusione preventiva di piastrine nel paziente con trombocitopenia. Purtroppo anche questa procedura non è esente da rischi, potendo portare a un sovraccarico emodinamico e a infezione.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: Paesi Bassi.
  • Tipo di pazienti: Soggetti affetti da grave trombocitopenia, sottoposti a inserimento di CVC.

Scopo dello studio: nei pazienti con trombocitopenia la trasfusione di piastrine prima del posizionamento di un CVC può minimizzare le emorragie?

Gli autori dello studio hanno verificato l’efficacia della trasfusione piastrinica nel ridurre l’entità degli eventi emorragici conseguenti al posizionamento di CVC nei pazienti affetti da grave trombocitopenia.

Progettazione

Il presente trial ha incluso nella sperimentazione 373 pazienti provenienti da reparti di ematologia o di terapia intensiva dei Paesi Bassi con età media di 58 anni.

Tutti i pazienti erano affetti da grave trombocitopenia, con conta piastrinica compresa tra 10.000 unità/μL di sangue e 50.000 unità/μL di sangue. La trombocitopenia è stata accertata nelle 24 ore precedenti il posizionamento del CVC.

I pazienti sono stati selezionati con cura ed esclusi coloro che assumevano preliminarmente farmaci anticoagulanti. Quindi tutti i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi di uguale numerosità:

  • Il primo gruppo, sperimentale, ha ottenuto la somministrazione di un’unità di trasfusione piastrinica profilattica prima del posizionamento del CVC.
  • Il secondo gruppo, di controllo, non ha ottenuto la trasfusione piastrinica prima dell’inserimento del CVC, ricevendo invece un placebo.

L’inserimento del CVC ha infine riguardato tutti i pazienti partecipanti con il dispositivo mantenuto in sede per almeno un giorno intero, servendosi della guida ecografica per l’inserimento.

Risultati

Dopo aver completato la procedura di posizionamento del CVC in tutti i pazienti, si sono registrati seguenti risultati:

  • I pazienti del gruppo non trasfusionale hanno manifestato un rischio circa 2.5 volte maggiore di sviluppare un episodio di sanguinamento-CVC correlato di grado¹ compreso tra 2 e 4.
  • Gli eventi avversi gravi, correlati all’inserimento del CVC, sono risultati maggiori nel gruppo non trasfusionale rispetto al gruppo trasfusionale (9 vs 4).
  • La sospensione della trasfusione profilattica di piastrine ha generato un risparmio medio di 410 $ (circa 375 euro) per ogni paziente che non l’ha ricevuta.

Conclusioni

Il trial clinico ha messo in luce l’importanza della trasfusione preventiva di piastrine nei pazienti prossimi all’inserimento del CVC e affetti da trombocitopenia grave.

La trasfusione profilattica di piastrine, sebbene esponga il paziente a un rischio minimo di sovraccarico emodinamico ed eserciti una discreta spesa sanitaria, si rivela molto utile nell’attenuare i fenomeni di sanguinamento, sia moderato che grave, correlato al posizionamento del CVC.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: van Baarle FLF, van de Weerdt EK, van der Velden WJFM et al. Platelet transfusion before CVC placement in patients with thrombocytopenia. New England Journal of Medicine. 2023;388(21):1956–65.

[1] Kolikof J, Peterson K, Baker AM. Central Venous Catheter. [Aggiornato il 19 Dicembre 2022]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.

Nota 1. Per stimare i fenomeni di sanguinamento correlati al posizionamento di un catetere venoso centrale (CVC), sono comunemente utilizzati i seguenti gradi di gravità:

  • 1 – Sanguinamento minimo: si verifica una lieve o moderata fuoriuscita di sangue dal sito di inserimento del catetere. Il sanguinamento infatti si ferma spontaneamente o può essere controllato facilmente con una lieve compressione.
  • 2 – 3 Sanguinamento moderato: si verifica un sanguinamento continuo o intermittente dal sito di inserimento del catetere che richiede la compressione applicata dal personale sanitario per fermarlo. Il sanguinamento quindi può richiedere l’uso di un emostatico locale o la sostituzione del dispositivo.
  • 4 – Sanguinamento grave: si verifica un sanguinamento abbondante e incontrollato dal sito di inserimento del catetere che richiede l’intervento immediato del personale sanitario per arrestare l’emorragia. Potrebbe infatti essere necessario rimuovere il catetere e applicare misure aggiuntive per controllare l’emorragia.