L’applicazione principale della colonscopia è verificare lo stato di salute della mucosa di una porzione di intestino. 

Colonscopia: a cosa serve e come si esegue

Colonscopia 

La colonscopia è usata sia come tecnica diagnostica sia come strumento terapeutico e si basa sull’uso di uno strumento costituito da una sonda, chiamato colonscopio. 

Il suo utilizzo permette di ottenere un’immagine delle pareti interne di un tratto dell’intestino, che comprende la parte terminale dell’ileo, il colon, il retto e l’ano. 

L’applicazione principale della colonscopia è verificare lo stato di salute della mucosa di questa porzione di intestino. 

La colonscopia per valutare la salute dell'intestino

 

Come è fatto il colonscopio 

Il colonscopio è una piccola sonda flessibile che ha la forma di un tubicino, al cui apice sono posizionate una piccola telecamera ad alta definizione e una luce. Sono inoltre presenti alcuni canali accessori, che consentono l’introduzione attraverso il colonscopio stesso, e quindi nel lume dell’organo da analizzare, di fluidi e apparecchiature. Questo strumento può infatti essere usato come veicolo per introdurre piccoli strumenti chirurgici, al fine di prelevare porzioni di tessuto. 

La sonda deve essere appositamente lubrificata prima di iniziare l’esame. La luce permette la visione all’interno dell’intestinonaturalmente buio, così che la telecamera possa registrare immagini delle mucose per valutarne lo stato di salute.  

Per rendere migliore la visione dell’interno dell’intestino, serve che le pareti siano distese. Per questo, il colonscopio è dotato di una particolare funzionalità: quella di insufflare aria.
 

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Come si esegue la colonscopia 

Preparazione alla colonscopia

La preparazione alla colonscopia consiste nella pulizia del tratto intestinale dalle feci, in modo che le pareti dell’intestino siano perfettamente libere da residui di feci quando l’operatore esegue l’esame. Deve cominciare molto tempo prima che si effettui l’esame, per dare il tempo al tratto intestinale di ripulirsi.

La preparazione per questo esame non è delle più semplici: per questo motivo, le colonscopie effettuate allo scopo di screening preventivo non sempre vengono eseguite perché richiedono molta collaborazione da parte del paziente ed essi rinunciano; in altri casi può accadere che vi sia una mancata pulizia del tratto intestinale con conseguente inefficacia dell’esame e la necessità di doverlo ripetere: l’esame può essere annullato perché si potrebbero verificare dei falsi negativi. Un’adeguata pulizia del tratto interessato produce infatti risultati più accurati e contribuisce alla buona riuscita dell’esame. 

 

Come si pulisce adeguatamente l’intestino per la colonscopia? 

La pulizia intestinale per la colonscopia si esegue con l’introduzione nel tratto intestinale di diversi prodotti. Tra quelli disponibili in commercio troviamo: polietilenglicole, citrato di magnesio, idrossido di magnesio, bisacodile e picosolfato di sodio. 

Bisogna tenere in considerazione che per quanto si possa pulire l’intestino, la produzione delle feci non può mai fermarsi ma soltanto ridursi. Il paziente deve essere informato del fatto che il giorno che precede l’esame dovrà assumere una dieta liquida, così che la produzione di feci sia minore e di natura più semplice da eliminare attraverso l’uso dei getti d’acqua del colonscopio. 

preparazione colonscopia

 

Questi accorgimenti, prodotti e dieta insieme, permettono di ottenere il miglior livello di pulizia e quindi le condizioni ottimali per svolgere l’esame. 

Inoltre, durante la preparazione per la colonscopia è necessario tenere conto di fattori come obesità, tessuto del colon ridondante, anamnesi chirurgica, eventuale sottopeso e difficoltà nella preparazione dell’intestino. 

 

Procedura 

Al paziente viene somministrato un farmaco rilassante in modo tale che il fastidio sia ridotto al minimo, pur mantenendolo sveglio e lucido. Viene poi fatto sdraiare su un lettino, sul lato sinistro del corpo. Dovrà rimanere fermo per l’intera durata dell’esame, anche se il medico potrebbe chiedere l’esecuzione di alcuni lievi movimenti per facilitare la visione. 

Il colonscopio viene dunque lubrificato e successivamente inserito nell’ano. L’operatore procede all’avanzamento del colonscopio, che risale lentamente il retto e tutto l’intestino crasso fino all’ileo, la parte terminale dell’intestino tenue. Al termine, il colonscopio viene delicatamente estratto.  

procedura colonscopia

Dopo l’esame è possibile dover rimanere sotto osservazione per un breve periodo, dando anche modo di smaltire l’effetto dei farmaci somministrati durante l’esame. In ogni caso, è sconsigliato guidare autovetture ed è fortemente consigliato il riposo ed un’alimentazione leggera per tutta la giornata dell’esame, fino al mattino seguente.

 

Rischi e controindicazioni  della colonscopia

La colonscopia è un esame a basso rischio, ma come ogni tecnica invasiva è possibile, seppur raro, andare incontro a complicazioni o effetti indesiderati. 

Tra questi ci sono le reazioni allergiche ai farmaci tranquillanti o anestetici, il sanguinamento in seguito alla rimozione di tessuto e, molto rara, l’accidentale perforazione del colon. 

Più probabile è invece il meteorismo, effetto indesiderato causato dall’insufflazione di aria. 

La colonscopia è sconsigliata in caso di megacolon tossico e diverticolite acuta, oltre che nel periodo di recupero che segue gli interventi chirurgici. 

 

Non solo diagnosi: l’utilizzo terapeutico del colonscopio 

Come accennato nell’introduzione, la colonscopia può essere usata anche a scopo terapeutico. 

Infatti, il colonscopio può anche ripulire l’intestino tramite l’erogazione di un getto d’acqua.
Può anche effettuare piccoli prelievi di tessuto (biopsie) e rimuovere piccoli polipi. Per farlo, è necessario che allo strumento vengano associati appositi strumenti chirurgici. 

In quali casi si utilizza la colonscopia

La colonscopia intesa a scopo diagnostico viene prescritta quando si ritiene necessario verificare lo stato di salute della mucosa intestinale, per rilevare eventuali lesioni, polipi, ulcerazioni o occlusioni. 

Inoltre viene impiegata nello screening del cancro al colon-retto e per indagare l’origine di sintomi quali fastidio o dolore all’addome e disturbi intestinali che si presentano per tempo prolungato.
Tra questi troviamo diarrea cronica, stipsi, stitichezza e muco nelle feci. 

 

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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 Fonti e note: