coronavirus nell'aria

Il coronavirus può sopravvivere nell’aria?

Il coronavirus può sopravvivere nell’aria?

Oggi abbiamo conoscenze di base piuttosto approfondite sulle malattie infettive, e comprendono il fatto che molti virus, tra cui il Coronavirus, hanno la capacità di sopravvivere per qualche tempo in un “aerosol”, quindi nell’aria.

Nonostante l’assenza di certezze in merito, se questo valesse anche per SARS-CoV-2 la velocità di diffusione potrebbe essere rallentata solo da un’attenta prevenzione.

 

L’aerosol: cos’è?

Per prima cosa diamo una definizione di questo termine, che viene usato per descrivere questo tipo di trasmissione del virus: 

“un aerosol è un sistema di dispersione colloidale in cui particelle solide o liquide vengono disperse e sospese in un mezzo gassoso.”

In pratica stiamo parlando di un mezzo gassoso, in questo caso l’aria, in cui sono sospese delle particelle di dimensione ≤20 μm, a dir poco microscopiche.

Nota: per aiutarvi a visualizzare quanto sono grandi, o piccole, le dimensioni di cui stiamo parlando ricordiamo che 1 μm (si legge micrometro o micron) corrisponde a 0,000001 metri. Provate a pensare allo spessore di un capello e immaginate di dividerlo in 100 parti uguali, ognuna di queste misurerà circa 1 μm. Ora prendete una di queste parti, suddividetela ancora in 6/10 parti uguali, e otterrete circa la dimensione di un coronavirus (che si aggira attorno ai valori 0,1 μm-0,15 μm).

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Un esempio tipico di aerosol naturale è rappresentato dalla nebbia, o dalle nuvole! In questo sistema, possono essere disperse a loro volta altre particelle di natura liquida o solida, come polline, umidità, smog, microrganismi e così via.

Esatto, anche i microrganismi, come batteri, virus e micoplasma, attaccati a particelle di aerosol e sospesi nell’aria, possono sopravvivere.

Quando il corpo umano respira, tossisce o starnutisce, una grande quantità di goccioline viene rilasciata dalla bocca e dal naso. Le goccioline con diametro maggiore si depositano rapidamente a terra, ma quelle con diametro molto piccolo lo fanno molto lentamente, e questo può dare loro modo di viaggiare anche per lunghe distanze!

 

Dimensioni delle particelle e aerosol patogeni

Precedenti studi hanno determinato che il diametro delle particelle può influenzare l’infettività degli aerosol patogeni. A seconda della dimensione delle particelle sospese, gli aerosol possono essere suddivisi in più categorie: 

  • le particelle con un diametro di ≤ 5 μm possono giungere fino agli alveoli polmonari, attraversando tutto il tratto respiratorio;
  • la capacità delle particelle con un diametro di 5-10 μm di raggiungere gli alveoli più debole, ma possono ancora raggiungere le vie respiratorie ed una grande quantità si deposita nel bronco;
  • la capacità delle particelle con un diametro di 10-20 μm di raggiungere il bronco è significativamente ridotta.

Rispetto alle goccioline, le particelle di aerosol si depositano più lentamente e possono diffondersi più lontano nell’aria. Proprio per questo, la comunità medica ha prestato grande attenzione ai modi in cui gli aerosol diffondono le malattie.

 

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In figura: esempi di diffusione di aerosol prodotti dal tratto respiratorio umano.
A) mostra che l’aerosol è prodotto da a, b è nel raggio di spruzzo di a, e l’aerosol viene inalato, c non è esposto;
B) mostra che durante il processo di dispersione dell’aerosol, particelle di grande diametro si depositano sul terreno. La persona b è nel raggio di inalazione dell’aerosol, mentre c non è esposta;
C) indica che dopo la dispersione dell’aerosol più particelle di grande diametro si depositano a terra, ma b e c sono comunque esposte ad altre particelle, che vengono inalate.

 

Comprendere la trasmissione delle malattie per mezzo di aerosol

Gli esperti di salute pubblica Jones e Broseau, dell’Università dell’Illinois negli Stati Uniti, hanno definito che un agente patogeno può essere trasmesso attraverso aerosol solo quando soddisfa a queste condizioni:

  1. le persone infette possono produrre aerosol contenente il patogeno, che sarà quindi ritrovato nello sputo o nella saliva derivante da uno starnuto;
  2. l’agente patogeno può sopravvivere per un periodo di tempo nell’ambiente;
  3. l’aerosol può raggiungere il tessuto bersaglio, in questo caso rappresentato dalle vie respiratorie, e causare infezione. 

 

Quali virus vengono diffusi da aerosol?

Ad oggi sono parecchi i virus confermati come trasmissibili attraverso aerosol.

Tra i più noti troviamo SARS-CoV, simile all’attuale SARS-CoV-2, Ebola, morbillo, tubercolosi e Brucella.

 

Il Coronavirus SARS-CoV-2 sopravvive nell’aria?

Sappiamo che l’attuale Coronavirus può sopravvivere nell’aria, e che la sua longevità una volta a contatto con l’ambiente esterno è legata alla temperatura: più bassa è la temperatura, più lungo è il tempo di sopravvivenza, più alta è la temperatura, più bassa è la vitalità e, di conseguenza l’infettività del virus. 

Gli studi hanno confermato che l’infezione da SARS-CoV-2 può avvenire per mezzo del contatto del virus con le nostre mucose facciali: naso, bocca ed occhi. Negli occhi, in particolare, sono presenti le parti chiamate congiuntiva e cornea: questi tessuti sono costantemente esposti all’aria, e in essi sono presenti dei recettori che il virus può sfruttare per entrare nell’ospite e dare il via all’infezione.

I pazienti in ospedale, che starnutiscono e tossiscono, producono una grande quantità di particelle di aerosol. Inoltre, durante i trattamenti come la ventilazione con maschera a palloncino, la ventilazione meccanica non invasiva e l’intubazione tracheale possono anche originare una produzione locale di aerosol ad alta concentrazione. Pertanto, l’aerosol patogeno prodotto dal paziente può raggiungere rapidamente altre persone che si trovano nelle vicinanze.

Per il momento non vi sono ancora ricerche che diano certezza in merito alla trasmissibilità di SARS-CoV-2 attraverso aerosol, ma secondo le analisi delle malattie trasmesse in questo modo possiamo affermare che il rischio sia reale.

Per questo motivo, nel piano di diagnosi e trattamento di COVID-19 è consigliabile agire come se fosse così. 

 

Strategie di protezione 

Sono state proposte alcune misure di contenimento che tengono in considerazione quanto affermato fino ad ora.

Riportiamo di seguito un breve elenco con le specifiche in merito.

 

Ridurre la generazione e la diffusione di aerosol

I pazienti in ospedale devono indossare mascherine chirurgiche. In questo modo sarà possibile ridurre l’emissione di goccioline e aerosol contenenti patogeni. 

Inoltre, viene richiesto di fare molta attenzione alla luce usata durante gli esami in ambito oculare: un’alta luminosità può provocare starnuti indesiderati; altra linea guida è quella di “istruire” il paziente a parlare il meno possibile.

È buona norma spegnere il condizionatore dell’aria per evitare la trasmissione di aerosol patogeni attraverso la tubazione.

Il personale medico deve assolutamente indossare dispositivi di protezione individuale (DPI): indossare mascherine chirurgiche mediche, guanti ed occhiali per ridurre l’esposizione delle parti sensibili. 

Infine, i medici dovrebbero ridurre il più possibile la comunicazione faccia a faccia con i pazienti, e cercare di mantenere una distanza di almeno 1 m quando possibile.

 

Eliminare e ridurre i virus negli aerosol

Per far sì che la possibile presenza di virus nell’aria sia minima, ci sono alcuni comportamenti che è utile osservare: innanzitutto, aprire la finestra per far circolare l’aria, ogni giorno per più di 2 ore. Inoltre, è possibile utilizzare un depuratore d’aria, ma in quel caso è bene fare molta attenzione a non toccare il filtro del dispositivo.

 

Riepilogo

Poiché l’aerosol è una delle potenziali vie di trasmissione per SARS-CoV-2, siamo attualmente in una fase molto delicata, in cui è importante attuare misure di prevenzione e controllo dell’epidemia. Ancora oggi, molte persone si riuniscono in ambienti pubblici al chiuso, per lungo tempo, come gli ospedali e alcune aziende. Dal momento che questo tipo di comportamento aumenta il rischio di contagio, le unità e gli individui pertinenti dovrebbero adottare le misure più stringenti, anche nella fase di reinserimento nel mondo del lavoro ed a scuola.

La Redazione di Med4Care

 

Fonti:

 

Per approfondire: