depressione post-partum

La depressione post-partum: caratteristiche e rimedi

La depressione post-partum: caratteristiche e rimedi

L’attesa e la nascita di un figlio sono momenti unici ed emozionanti, ma anche molto difficili e faticosi sul piano fisico e psico-emotivo. Improvvisamente tutto cambia: si trasforma il corpo, si modifica la relazione con il proprio partner, si passa a ritmi di vita completamente diversi, scanditi dalle necessità del nuovo arrivato, con tutte le conseguenze che ne derivano nell’ambito personale, familiare e lavorativo. Si tratta di aspetti faticosamente conciliabili e non è facile trovare un equilibrio.

Il passaggio al ruolo di “madre” non è automatico né scontato e ha un costo elevato in termini di energie fisiche ed emotive. È così per tutte. Durante la gravidanza e il puerperio sono tante le emozioni che entrano in gioco, spesso tra loro contrapposte, cui si affiancano paure, incertezze, dubbi: sarò capace di fare la mamma? Sarò una brava mamma? Ci si sente osservate, in dovere di essere felici a tutti i costi, perché nell’opinione comune si ritiene che così debba essere.

Spesso le donne non si sentono libere di esprimere i propri sentimenti e stati d’animo per il timore di essere giudicate diverse e inadeguate al futuro ruolo di madre. Così vergogna e pudore impediscono a molte donne di esprimere il loro malessere e di superare rapidamente un periodo difficile, che da solo tende a distribuirsi nel tempo, rendendo faticoso e complicato il rapporto con il bambino e rischiando di compromettere quella relazione di attaccamento che nei mesi successivi al parto dovrebbe strutturarsi tra madre e figlio.

 

La frequenza della depressione post-partum

E’ un fenomeno molto frequente. Riguarda il 15% delle donne che hanno partorito, e forse il dato è anche sottostimato. Quindi circa una donna ogni 6 presenta questa difficoltà. Quali sono le manifestazioni principali della depressione post-partum?

 

Le caratteristiche della depressione post-partum

E’ un insieme di sensazioni, pensieri e veri e propri sintomi che possono essere presenti in modo più o meno rilevante in ciascuna donna:

  • Stanchezza, mancanza di energia e sensazione di essere esausta;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Irritabilità (aggressività espressa sia con le parole sia con il comportamento);
  • Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o risveglio precoce al mattino);
  • Tristezza e pianto incontrollato, instabilità dell’umore;
  • Difficoltà nel prendere decisioni;
  • Perdita di interesse o di piacere nel fare le cose;
  • Sentimenti di colpa eccessivi;
  • Sentimenti  di inadeguatezza (paura di non farcela a prendersi cura del bambino);
  • Disturbi fisici come dolori, debolezze muscolari;
  • Non riuscire a provare emozioni nei confronti del bambino;
  • Paura di restare sola con lui;
  • Tensione e panico (ansia espressa anche attraverso palpitazioni o vertigini, paure esagerate);
  • Tendenza all’isolamento e al ritiro dalle interazioni col bambino oppure agitazione inquieta caratterizzata da mancanza di rispetto per i suoi ritmi;
  • Senso di disperazione e pensieri costantemente pessimisti, a volte pensieri sulla morte;
  • Disturbi alimentari (perdita di appetito o di peso oppure aumento di appetito o di peso).

 

E’ un fenomeno che mi riguarda?

Cerchiamo ora di capire se tu che stai leggendo, in prima persona, oppure una persona che ti è vicino è coinvolta da questa situazione.

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Un approccio che può aiutarvi a farlo, è prendere in considerazione cinque importanti aree coinvolte.

 

Area 1. Le persone e gli eventi che ti circondano

Puoi sentirti sola e non avere nessuno che ti sostiene. Comprensibilmente, quando hai un bambino sei totalmente presa da lui. I tuoi amici e persino il tuo partner vanno in secondo piano. Nello stesso tempo, poiché non svolgi più le tue attività consuete, potresti non avere la stessa vita sociale e le stesse disponibilità economiche di prima.

 

Area 2. I tuoi pensieri

Puoi essere molto critica nei confronti di te stessa, perché coltivi il dubbio di non comportarti come una buona madre. Puoi diventare molto sensibile ai commenti degli altri e pensare che tutti ti giudicano male. Puoi manifestare una serie di preoccupazioni circa la capacità di essere madri, oppure per quel che riguarda la salute e la sicurezza del tuo bambino.

 

Area 3. I tuoi sentimenti/emozioni

A volte pensi di non voler bene al bambino come invece pensi che si dovrebbe fare. Può capitare di non provare sentimento positivo per il tuo bambino, a tratti durante la giornata, in un misto di emozioni di odio ed amore per lui. Può succederti di  provare risentimento verso di lui o nei confronti di altre persone, come il partner o i familiari più stretti. Puoi sentirti in colpa per il fatto di non essere come tutte le altre madri.

 

Area 4. Le vostre manifestazioni fisiche alterate

Puoi sentirti stanca e tesa, provare diversi dolori fisici e dormire poco. Ciò in alcune madri può indurre uno stato di disperazione, insieme alla sensazione di non farcela.

 

Area 5. Modificazioni del comportamento o del livello di attività

Può capitare di smettere di fare le cose che ti piacciono, soprattutto quelle che prima ti davano una spinta. Qualche volta, le neo-mamme cercano di isolarsi e di allontanare gli altri. In alternativa, fanno cose inutili nel tentativo di arginare il modo in cui si sentono, come fumare o bere. Possono pulire la casa in modo ossessivo o sentirsi in dovere di giocare con il bambino e badare a lui per l’intera giornata. Per tutti questi motivi, molte madri si allontanano emotivamente dal loro bambino e dagli altri. Ciò peggiora ulteriormente il senso di fallimento e condiziona il tempo che si passa a giocare e a parlare con il vostro bambino.

 

Come affrontare la depressione post-partum

Se ti sei riconosciuta in alcune di queste situazioni ci sono due notizie per te.

La prima è che è possibile che tu abbia una forma di depressione post-partum. La seconda è che c’è una soluzione per questo momento negativo!

Uscire dalla depressione post-partum è possibile, basta avere la forza di chiedere aiuto ed affrontarla un passo alla volta. Ti puoi rivolgere innanzitutto a qualcuno di cui ti fidi, non necessariamente che faccia parte della tua cerchia più ristretta di amici e familiari. Non sentirti in colpa. In questo momento è normale che tu ti senta così.

Il tuo medico, ostetrica, psicologo può darti consigli utili e, se lo ritengono necessario, inviarvi ad uno specialista o a centri che si occupano di questi problemi, per una valutazione più accurata del caso.

I cerchi di mamme, i corsi online, i libri sul tema e i servizi sociali possono rappresentare un’importante fonte di sostegno. Consultate l’elenco telefonico o internet della vostra zona per conoscere gli orari d’ufficio e i numeri per un confronto gratuito.

Inoltre è bene ricordare che, anche nelle zone interessate dal lockdown, è possibile avere una figura di riferimento (medico, ostetrica, psicologo, parente, amico, conoscente) che per stato di necessità possa starvi vicino per affrontare questa fase delicata.

 

La depressione post-partum durante il lockdown

Durante il lockdown da Covid-19 la depressione post-partum sembra acuirsi in modo significativo. Dal 15% di donne colpite si stima un aumento fino al 30-35%. Vi sono vari studi in proposito che vi invitiamo a leggere:

 

serena ippoliti ostetrica

Dott.ssa Serena Ippoliti, Ostetrica

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Fonti: