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Il Dupilumab è utile nella cura della BPCO associata a infiammazione di tipo 2 con rialzo degli eosinofili nel sangue?

Secondo questo studio il farmaco biologico Dupilumab sembrerebbe efficace nel migliorare i sintomi della BPCO.

BPCO e infiammazione di tipo 2: trattamento con Dupilumab

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia infiammatoria cronica che si instaura a carico delle basse vie aeree. È caratterizzata da una limitazione funzionale del flusso aereo e da un danneggiamento progressivo del tessuto polmonare, il quale si rimodella.

Questa patologia rappresenta attualmente la terza causa più frequente di mortalità nel mondo e la prevalenza della stessa tende ad aumentare con l’età. È causata principalmente dall’esposizione cronica a particelle nocive disperse nell’ambiente, e in particolar modo al fumo di sigaretta, sia attivo che passivo.

I pazienti affetti da BPCO lamentano spesso un senso di costrizione toracica più o meno intenso e hanno difficoltà a respirare (dispnea), manifestando in concomitanza tosse e produzione di espettorato.

Una frazione dei pazienti affetti da BPCO, stimata tra il 20% e il 40% sul totale, presenta un’infiammazione definita di tipo 2, ovvero con delle caratteristiche similari a quanto avviene nelle reazioni allergiche. Questo tipo di pazienti sviluppa un aumento di particolari citochine nel sangue, quali l’IL-4 e l’IL-13, che vanno a determinare un aumento della concentrazione degli eosinofili nel sangue (eosinofilia).

Si ritiene che i pazienti affetti da BPCO accompagnata a un pattern infiammatorio di tipo 2 siano più soggetti a riacutizzazioni della malattia e a complicanze della stessa. Per tale ragione sono spesso trattati con farmaci glucocorticoidi. Negli ultimi tempi si stanno studiando le caratteristiche di nuove molecole capaci di frenare le vie immunologiche dell’infiammazione di tipo 2 che conducono all’eosinofilia, nel tentativo di attenuare i sintomi della BPCO.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: 24 Paesi del mondo.
  • Tipo di pazienti: Soggetti con almeno 40 anni di età, affetti da BPCO con eosinofilia e tendenti alla riacutizzazione della malattia.

 

Scopo dello studio: il farmaco Dupilumab è efficace per il trattamento della BPCO associata a eosinofilia?

Gli autori di questo studio innovativo hanno testato l’efficacia e la sicurezza del farmaco biologico Dupilumab¹, bloccante i recettori delle citochine IL-4 e IL-13. Tale farmaco è stato studiato in pazienti affetti da BPCO associato a eosinofilia, i quali non hanno risposto positivamente ai consueti trattamenti terapeutici.

 

Progettazione

I ricercatori hanno selezionato e reclutato 939 pazienti con età compresa tra i 40 anni e gli 80 anni, fumatori in corso o ex-fumatori, con diagnosi ricevuta di BPCO entro 1 anno dall’avvio della sperimentazione.

Tutti i pazienti avevano dimostrato segni clinici di dispnea e sintomi suggestivi di BPCO per almeno 3 mesi nell’arco di 1 anno, con annessa eosinofilia (eosinofili > 300/μL di sangue) e resistenza al trattamento con i consueti glucocorticoidi e broncodilatatori.

Esaurita la fase di selezione, tutti i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi di egual numero in maniera randomica:

  • il primo gruppo, sperimentale, ha ricevuto la somministrazione di Dupilumab per via sottocutanea ogni due settimane per un anno, come terapia aggiuntiva a quella consueta per la BPCO.
  • Il secondo gruppo, di controllo, ha invece ottenuto la somministrazione di un placebo ogni due settimane per un anno, in abbinamento alla terapia consueta per la BPCO.

 

Risultati

Dopo che la sperimentazione si è protratta per un anno con successivo follow-up di 3 mesi, si sono registrati i seguenti risultati:

  • alla fine del periodo di sperimentazione, il tasso di riacutizzazioni della malattia sia moderate che gravi sono state del 30% inferiori nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo.
  • La funzionalità respiratoria e i sintomi clinici della BPCO, valutati mediante i test SGRQ² e E-RS-COPD³, sono risultati significativamente migliori nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo placebo.
  • Non sono stati registrati eventi avversi particolarmente importanti a seguito della terapia con il Dupilumab.

 

Conclusioni

Il farmaco biologico Dupilumab è in grado di apportare un miglioramento dei sintomi clinici della BPCO e un aumento della funzionalità polmonare nei pazienti con diagnosi di BPCO annessa ad eosinofilia.

L’assunzione del farmaco determina anche un tasso significativamente inferiori di riacutizzazioni della malattia che si mantiene nel lungo termine. Si ritiene che il successo registrato nella terapia sia dovuto all’inibizione di tutti quei meccanismi tipici dell’infiammazione di tipo 2, come l’ipersecrezione di muco e il rimodellamento delle vie aeree.

 

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Bhatt SP, Rabe KF, Hanania NA et al. Dupilumab for COPD with type 2 inflammation indicated by eosinophil counts. New England Journal of Medicine. 2023;389(3):205–14.

[1] Agarwal AK, Raja A, Brown BD. Chronic Obstructive Pulmonary Disease. [Aggiornato il 7 Agosto 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.

[2] Bafadhel M, Pavord ID, Russell REK. Eosinophils in COPD: just another biomarker? Lancet Respir Med. 2017 Sep;5(9):747-759.

Nota 1. Il Dupilumab è un farmaco che viene utilizzato per trattare alcune condizioni dermatologiche e respiratorie. È un anticorpo monoclonale e agisce bloccando l’azione di due proteine ​​chiamate interleuchina-4 (IL-4) e interleuchina-13 (IL-13), impedendo il corretto legame al loro recettore.

Nota 2. Il test clinico SGRQ (St. George’s Respiratory Questionnaire) è uno strumento utilizzato nella valutazione della qualità della vita nei pazienti con malattie respiratorie croniche. È un questionario standardizzato che misura vari aspetti del benessere e dei sintomi respiratori dei pazienti.

Nota 3. Il test clinico E-RS-COPD (Exacerbations of Chronic Obstructive Pulmonary Disease [COPD] Tool) è uno strumento utilizzato per stimare la gravità e la frequenza delle esacerbazioni nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).