Folati in gravidanza e fertilità maschile

Apporto materno di folati e fertilità maschile: c’è un’associazione?

Indice

Questo studio sembrerebbe evidenziare una correlazione tra un basso apporto di folati in gravidanza e problemi di fertilità maschile.

Folati in gravidanza e fertilità maschile

Il folato fa parte delle vitamine del gruppo B.

Può essere somministrato sotto forma di integratore (acido folico) o assunto con la dieta tramite alimenti come:

  • frutta
  • alcune carni (ad es. il fegato)
  • cereali
  • pane
  • verdure a foglia verde.

È coinvolto nel processo di metilazione del DNA e nella regolazione dell’espressione genica, per cui risulta di fondamentale importanza durante le varie fasi dello sviluppo fetale.

Di conseguenza un ridotto apporto materno di folato durante la gravidanza potrebbe avere un impatto anche sullo sviluppo dell’apparato riproduttivo del feto.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Studio di coorte.
  • Luogo: Danimarca.
  • Tipo di pazienti: Lo studio è stato condotto su una coorte di 787 giovani maschi, nati fra il 1998 e il 2000, e le loro madri.

Scopo dello studio: i folati in gravidanza sono correlati alla fertilità maschile?

Questo studio ha avuto dunque l’obiettivo di valutare l’eventuale correlazione fra l’entità dell’apporto materno di folati in gravidanza e i marcatori di fertilità nei giovani maschi.

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Progettazione e risultati

Nelle madri è stato calcolato l’apporto totale di folati, provenienti sia dalla dieta che da eventuali supplementazioni, durante il periodo intermedio della gravidanza.

Nei figli invece sono stati valutati diversi parametri, fra cui:

  • il volume testicolare
  • i livelli degli ormoni riproduttivi
  • le caratteristiche dello sperma.

I dati raccolti sono stati messi in relazione fra loro in modo da ricercare eventuali associazioni. I risultati hanno evidenziato che un basso apporto materno di folati in gravidanza risultava associato ad un numero totale di spermatozoi inferiore e ad un minor volume testicolare.

Inoltre si è riscontrata una percentuale più bassa di spermatozoi con motilità ridotta o assente e, di conseguenza, una più alta percentuale di spermatozoi mobili. Questo dato positivo inatteso tuttavia, secondo gli autori, potrebbe essere un reperto casuale.

Conclusioni

Gli autori in definitiva concludono affermando che il reale impatto delle modificazioni sulla fertilità dovuta all’assunzione di acido folico in gravidanza merita di certo un approfondimento e ulteriori indagini.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Gaml-Sørensen A., Brix N., Høyer BB. et al., Maternal intake of folate and folic acid during pregnancy and markers of male fecundity: A population-based cohort study, Andrology. 2023 Mar;11(3):537-550.

Porter R. S., Kaplan J. L. et al. The Merck Manual Twentieth Edition Ed. Italiana. Milano: Raffaello Cortina Editore; 2020. 37-41