Morbillo, eruzione cutanea, malattia virale

Il morbillo è una malattia infettiva esantematica altamente contagiosa causata da un virus del genere Morbillivirus, e si trasmette attraverso il contatto con le goccioline respiratorie di una persona infetta.

Nonostante la maggior parte dei bambini guarisca senza problemi, il morbillo potrebbe portare a complicanze molto gravi come l’encefalite, e potrebbe persino essere letale.

Scopriamo di più in questo articolo!

 

Quanto è frequente il morbillo? Epidemiologia

La malattia colpisce principalmente i bambini, ma può verificarsi a qualsiasi età.

Il morbillo è endemico in molte parti del mondo, e anche se esistono vaccini efficaci per prevenirlo, ci sono ancora molte regioni del mondo in cui la vaccinazione non è universale e quindi il morbillo rimane una preoccupazione importante.

La sua alta contagiosità fa sì che possa diffondersi rapidamente: ciò significa che le epidemie possono verificarsi facilmente in comunità in cui ci sono molte persone non vaccinate.

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Chi ha avuto il morbillo in genere sviluppa immunità e non può riprenderlo una seconda volta.

 

Quali sono le cause del morbillo? Eziologia

Il morbillo è causato da un virus a RNA a singolo filamento appartenente alla famiglia Paramyxoviridae e si trasmette attraverso il contatto con le goccioline respiratorie di una persona infetta.

Dalle vie respiratorie, il virus entra nel corpo e si replica nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio superiore. In genere ha un tempo di incubazione che dura da 10 a 14 giorni, dopo i quali il paziente inizia a sviluppare i sintomi.

In seguito si diffonde nel sangue e può infettare le cellule del sistema immunitario, inclusi i linfociti T e B, causando una riduzione temporanea della risposta immunitaria.

 

Quali sintomi provoca il morbillo? Sintomatologia

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Tra i sintomi comuni troviamo:

  • Febbre: può durare da 3 a 5 giorni e può essere alta, con valori superiori ai 38,5°C.
  • Tosse: può causare una tosse secca e fastidiosa che può peggiorare di notte.
  • Congiuntivite:  caratterizzata da arrossamento, prurito e secrezione oculare.
  • Mal di testa: spesso associato ad una sensazione di malessere generale.
  • Macchie di Köplik: solitamente compaiono qualche giorno prima dell’eruzione cutanea, sono piccole macchie biancastre che appaiono in bocca.
  • Eruzione cutanea: il sintomo caratteristico del morbillo è una eruzione cutanea che inizia solitamente sul viso e si diffonde al resto del corpo in 3-4 giorni. È costituita da macchie rosse piatte che si uniscono tra loro formando chiazze di colore rosso brillante. In seguito le chiazze possono sviluppare piccoli rigonfiamenti al centro, chiamati papule, che diventano vescicole piene di liquido, chiamate vescicole. Le vescicole poi si rompono, formando croste che si seccano e cadono in 2-3 settimane.
  • Altri sintomi: tra cui mal di gola, fotofobia, dolori muscolari e stanchezza.

In alcuni casi può causare complicanze, in particolare nei bambini piccoli e nelle persone con un sistema immunitario debole.

Le complicanze possono includere:

  • polmonite
  • infezioni dell’orecchio
  • diarrea
  • encefalite (infiammazione del cervello).

 

Diagnosi di morbillo

La diagnosi di morbillo viene posta solitamente da un medico di base o un pediatra dopo un’anamnesi ed alcuni esami che possano confermarla.

 

Anamnesi

L’anamnesi si riferisce alla raccolta di informazioni sulla storia del paziente, in particolare sulla sua esposizione al virus e sui suoi sintomi.

Il medico potrebbe chiedere al paziente:

  • se ha avuto contatti con qualcuno che ha il morbillo;
  • se è stato vaccinato contro il morbillo e quando ha ricevuto l’ultima dose del vaccino;
  • di descrivere eventuali sintomi come febbre, tosse, mal di testa;
  • se è insorta un’eruzione cutanea, potrebbe chiedere di descrivere la posizione e come si è evoluta nel tempo.

 

Esame obiettivo

Il medico inizierà l’esame obiettivo valutando i sintomi generali del paziente, come la presenza di:

In seguito esaminerà il paziente alla ricerca di segni di eruzione cutanea.

 

Esami diagnostici

Solitamente il morbillo viene diagnosticato tramite l’anamnesi e l’esame obiettivo, analizzando la caratteristica eruzione cutanea.

In alcuni casi è necessario svolgere ulteriori esami, come:

  • Test degli anticorpi: il test di laboratorio più comune è la rilevazione degli anticorpiIgM contro il virus del morbillo, prodotti dal sistema immunitario nelle prime fasi dell’infezione. Tuttavia poiché possono essere presenti anche in caso di infezione recente da altri virus simili, può non essere specifico al 100%.
  • Vitamina A: possono essere effettuate analisi del sangue per determinare il livello di vitamina A, poiché la carenza può aumentare il rischio di morbillo grave e complicanze.
  • Radiografia del toracepuò essere eseguita per valutare la presenza di polmonite.
  • Esame degli occhi: può essere eseguito per valutare la presenza di complicanze oculari come la congiuntivite o la corioretinite.

 

Diagnosi differenziale di morbillo

La diagnosi differenziale è importante per evitare la somministrazione di trattamenti errati.

Ecco alcune malattie che possono essere confuse con il morbillo, poiché provocano un’eruzione cutanea simile:

  • Rosolia: è una malattia virale solitamente meno grave e che presenta sintomi meno intensi. Può inoltre causare l’ingrossamento dei linfonodi dietro le orecchie.
  • Varicella: è una malattia virale altamente contagiosa che si presenta con vescicole più superficiali e meno estese, e può causare sintomi intensi come prurito e mal di testa.
  • Scarlattina: è una malattia batterica che può causare eruzione cutanea di un colore rosso più intenso. Può anche provocare mal di gola, febbre e ingrossamento dei linfonodi del collo.
  • Sesta malattia: è una malattia virale che presenta sintomi meno intensi del morbillo, come febbre moderata e eruzione cutanea che scompare rapidamente.

 

Trattamento per il morbillo

Attualmente non esiste una cura specifica per il morbillo, i trattamenti sono mirati a alleviare i sintomi e prevenire le complicanze.

Vediamo nel dettaglio i più utilizzati.

 

Farmaci antipiretici

I farmaci antipiretici sono utilizzati per ridurre la febbre e alleviare i sintomi correlati.

Gli antipiretici agiscono bloccando la produzione di prostaglandine, sostanze chimiche prodotte dal corpo in risposta all’infezione che causano l’aumento della temperatura corporea.

I più comunemente utilizzati per il morbillo sono:

  • acetaminofene: viene utilizzato per ridurre la febbre e alleviare il mal di testa e il dolore.
  • Ibuprofene: è un farmaco antinfiammatorio non steroideo che può ridurre la febbre, alleviare il mal di testa e il dolore e ridurre l’infiammazione associata al morbillo.

 

Idratazione

L’idratazione è un elemento importante poiché la febbre alta può causare una maggiore perdita di liquidi attraverso la sudorazione. Inoltre la disidratazione può aumentare il rischio di complicanze, come la polmonite.

È quindi importante bere molti liquidi: gli adulti e i bambini di età superiore ai sei mesi dovrebbero bere almeno otto bicchieri d’acqua al giorno, mentre i bambini più piccoli dovrebbero essere alimentati con frequenza e quantità maggiori rispetto al normale.

Inoltre si possono assumere liquidi sotto forma di:

  • zuppe
  • brodi
  • gelati
  • succhi di frutta
  • altri alimenti.

Tuttavia è importante evitare le bevande contenenti caffeina o alcol, poiché possono aumentare la disidratazione. In caso di vomito o diarrea, può essere necessario un maggior apporto di liquidi che può avvenire anche per via endovenosa in ospedale.

 

Riposo a letto

Il riposo è importante, poiché la malattia può causare affaticamento e debolezza. Inoltre il riposo aiuta il corpo a combattere l’infezione, a prevenire le complicanze e a gestire i sintomi.

Durante il periodo di infezione attiva il paziente dovrebbe riposare e limitare l’attività fisica. In particolare dovrebbe evitare l’esposizione al sole e le attività fisiche intense che possono aumentare la temperatura corporea.

Tuttavia dopo che l’eruzione cutanea si è risolta, il paziente può gradualmente riprendere l’attività fisica.

 

Vitamina A

La vitamina A è un nutriente importante per il sistema immunitario e la vista, la salute della pelle e delle mucose.

La carenza di vitamina A è comune nei paesi in via di sviluppo e può aumentare il rischio di morbillo grave e complicanze, soprattutto nei bambini: la sua somministrazione durante il morbillo è raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).

La vitamina A aiuta a:

  • ridurre la durata e la gravità dei sintomi
  • prevenire la cecità notturna
  • prevenire altre complicanze come la diarrea e la polmonite.

Viene generalmente somministrata per via orale, sotto forma di integratore. La dose dipende dall’età del paziente e dalla carenza. Tuttavia può causare effetti collaterali in caso di dosi elevate o inappropriati.

Inoltre i pazienti che assumono farmaci anticoagulanti o che hanno problemi di salute preesistenti dovrebbero consultare il medico prima di assumere la vitamina A.

 

Antibiotici

Trattandosi di una malattia virale, gli antibiotici non sono efficaci contro il virus del morbillo stesso.

Tuttavia si possono sviluppare infezioni batteriche secondarie, come:

  • otite media
  • polmonite
  • infezioni delle vie urinarie.

In questi casi gli antibiotici possono essere utilizzati per prevenire o trattare queste infezioni batteriche. Possono essere somministrati per via orale o per via endovenosa, a seconda della gravità dell’infezione. La scelta dell’antibiotico dipende dal tipo di infezione e dalla sensibilità del batterio agli antibiotici.

È importante notare che l’uso inappropriato di antibiotici può causare effetti collaterali, come:

  • allergie
  • diarrea
  • resistenza batterica agli antibiotici.

 

Prevenzione per il morbillo

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Ecco alcune strategie di prevenzione che è possibile mettere in atto:

  • Vaccinazione: è il modo più efficace. La maggior parte dei paesi prevede la vaccinazione come obbligatoria o raccomandata per i bambini. Il vaccino è molto efficace e sicuro e richiede due dosi per garantire la massima protezione. La prima dose viene somministrata generalmente a 12-15 mesi di età, mentre la seconda dose viene somministrata tra i 4 e i 6 anni.
  • Evitare il contatto con persone infette: poiché è altamente contagioso, è importante evitare il contatto con le persone infette, le quali devono essere isolate per prevenire la diffusione del virus.
  • Igiene personale: lavarsi le mani regolarmente con acqua e sapone aiuta a prevenire la diffusione del virus. Inoltre evitare di toccarsi gli occhi, il naso e la bocca con le mani non lavate può aiutare a ridurre il rischio di infezione.
  • Coprire la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce: si consiglia di usare un fazzoletto o un tessuto per coprire la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce, e di gettarlo immediatamente dopo l’uso.
  • Evitare luoghi affollati: le persone che non sono vaccinate dovrebbero evitare di andare in luoghi pubblici dove possono entrare in contatto con persone infette.

 

Morbillo: punti essenziali

Il morbillo è una malattia altamente contagiosa causata da un virus e si trasmette attraverso il contatto con le goccioline respiratorie di una persona infetta.

La malattia colpisce principalmente i bambini, ma può verificarsi a qualsiasi età. Provoca sintomi come tosse, febbre, mal di testa, congiuntivite ed un’eruzione cutanea, che è il sintomo più caratteristico. Inoltre se non trattata può portare a serie complicanze come la polmonite, infezioni dell’orecchio ed encefalite.

La diagnosi richiede un’anamnesi e un esame obiettivo che valuti i sintomi e l’eruzione cutanea, inoltre è possibile effettuare un test degli anticorpi per accertarsi della malattia. Ulteriori esami solitamente non sono necessari, se non per controllare la presenza e la gravità di eventuali complicanze.

Non esiste una cura specifica, ma ci sono alcuni trattamenti per aiutare a gestire i sintomi e prevenire le complicanze. Questi includono farmaci antipiretici, una corretta idratazione, l’integrazione di vitamina A (soprattutto nei bambini e in caso di carenza) e l’uso di antibiotici, ma solo se si sviluppano infezioni batteriche secondarie.

La prevenzione è un elemento chiave, data l’alta contagiosità della patologia: il metodo più efficace è la vaccinazione, ma oltre questo è bene porre alcune attenzioni all’igiene personale ed evitare i luoghi troppo affollati o il contatto con persone infette.