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Ozonoterapia e sindrome da stanchezza cronica

Indice

È possibile curare i sintomi della sindrome da stanchezza cronica con l’ozonoterapia? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Sindrome da stanchezza cronica e ozonoterapia

La sindrome da stanchezza cronica, anche detta sindrome da encefalomielite mialgica/fatica cronica, è una patologia multisistemica grave, caratterizzata dalla fatica come sintomo principale.

Approfondimento: Sindrome da stanchezza cronica, cause, sintomi e rimedi

La sindrome da stanchezza cronica è una condizione caratterizzata da un intenso affaticamento provato durante le attività quotidiane, avvertito sia a livello fisico che cognitivo.Questa patologia, denominata in termini medici “encefalomielite mialgica”, è di difficile inquadramento ma alla base prevede sempre un affaticamento grave, problemi ad addormentarsi e malore post-sforzo.

L’affaticamento, che per essere tale deve essere stato rilevato da almeno 6 mesi, consente di fare diagnosi, anche se molto spesso, specie se presente in concomitanza con altri sintomi aspecifici, si confonde questa sindrome con altre patologie croniche.

La difficoltà quindi nella diagnosi, che di fatto è solo clinica, influenza anche la possibilità di individuare un trattamento efficace. Recentemente sono stati sperimentati trattamenti a base di ozonoterapia tramite auto-emotrasfusione di ossigeno-ozono nei pazienti.

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Approfondimento: Auto-Emotrasfusione con Ossigeno e Ozono (GAE), come funziona?

L’ozonoterapia è un metodo di terapia che utilizza la somministrazione di miscele a base di ozono (O3) per trattare varie condizioni mediche e promuovere il benessere generale.

Caratteristiche dello studio

Scopo dello studio: l'ozonoterapia può ridurre i sintomi della sindrome da stanchezza cronica?

Gli autori hanno voluto verificare se l’autoemoterapia con ossigeno ozono può ridurre i sintomi nei pazienti affetti da sindrome da fatica cronica.

Risultati

I pazienti sono stati sottoposti ad almeno due sedute settimanali di autoemoterapia per almeno 30 minuti a seduta.

È stato inoltre dimostrato che, siccome l’ozono non agisce in modo cumulativo ma su meccanismi fisiologici del paziente, non si avrà un miglioramento maggiore sottoponendosi a più sedute.

Risultati ottenuti:

  • I pazienti trattati nelle prime due settimane sono migliorati riportando un aumento dei punteggi nella scala dei sintomi, passando da 7 (che identifica la presenza di sintomi ingravescenti) a 1 (che rappresenta la totale assenza di sintomi).
  • Né l’età né il sesso hanno influito sulla prognosi dei pazienti.
  • Nessun paziente ha riportato effetti avversi.

Finora non è stato ancora chiarito come l’ozonoterapia possa determinare un miglioramento nei pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica, ma è stato supposto che la modulazione immunitaria, anche attraverso la risposta allo stress ossidativo, potrebbe essere una soluzione per un possibile approccio terapeutico.

L’ozono infatti riesce a modulare l’ossido nitrico e l’attività dell’ossido nitrico sintasi. Nonostante i pazienti affetti da sindrome da fatica cronica abbiano riportato bassi livelli di NO, è stato rilevato che presentano alti livelli di F2-isoprostani, che sono biomarcatori di stress ossidativo, probabilmente eliminati grazie all’attività dell’ozono.

Conclusioni

I pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica e trattati con ozonoterapia hanno ottenuto miglioramenti dal punto di vista sintomatologico. Circa il 95% dei pazienti coinvolti ha recuperato la capacità di muoversi senza dolore né disagio.

Bibliografia: fonti e note