uva ursina, piante medicinali

Uva ursina: caratteristiche e proprietà medicinali

L’UVA URSINA COME PIANTA MEDICINALE: CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ

 

L’uva ursina, o Arctostaphylos uva ursi (L.) Spreng, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericacee, originaria dell’Europa Settentrionale e del Nord America, che cresce in climi freddi.

Viene chiamata anche bearberry, ovvero bacca dell’orso, in quanto questi animali ne sono particolarmente ghiotti.

 

Come si presenta l’uva ursina

È un arbusto di 20-30 cm di altezza, i cui rami possono raggiungere il metro di lunghezza.

Uva ursina, piante medicinali

Rinnova le verdi foglie carnose ogni tre anni, mentre i fiori bianco-rosa danno origine a bacche rosse e lucide che, seppur commestibili, hanno un gusto piuttosto sgradevole rispetto a quelle del cugino nordamericano cranberry.

 

Quali sono le parti della pianta utili per scopi medicinali?

Al contrario del mirtillo rosso americano, le cui bacche contengono il principio attivo, per l’uva ursina i principi attivi utilizzati a scopo medicinale sono concentrati nelle foglie.

 

Principi attivi contenuti nell’uva ursina

Il fitocomplesso contenuto nelle foglie di uva ursina contiene i seguenti composti chimici attivi:

  • derivati idrochinonici, in particolare arbutina e metilarbutina;
  • polifenoli, tra cui tannini;
  • acidi fenolici;
  • flavoinoidi, tra cui quercetina, isoquercetina e iperoside;
  • triterpeni.

 

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Effetti medicinali e terapeutici dell’uva ursina

L’uva ursina viene impiegata in medicina tradizionale da secoli per il trattamento di cistiti, uretriti, disuria e infiammazione delle vie urinarie.

Nonostante il suo ampio utilizzo, ad oggi sono ancora scarsi gli studi clinici randomizzati che supportino i suoi effetti con evidenze scientifiche. Tuttavia, diverse farmacopee e trattati di medicina vegetale ne riconoscono gli effetti antibatterici, antinfiammatori e diuretici a livello delle vie urinarie.

I principi attivi responsabili dell’azione dell’uva ursina sono arbutina e metilarbutina, le quali si idrolizzano nell’intestino liberando idrochinone. Una volta assorbito, questo giunge al fegato dove viene coniugato ad altre molecole per facilitarne l’escrezione, per poi giungere nella vescica.

Alcuni studi hanno suggerito come un pH basico delle urine favorisse la formazione di idrochinone libero, migliorandone l’attività antisettica; per questo motivo viene spesso consigliata l’assunzione di bicarbonato di sodio o di una dieta ricca di alimenti che alcalinizzino le urine durante l’assunzione di uva ursina.

Tuttavia, studi più recenti hanno dimostrato che probabilmente l’attività antimicrobica dell’idrochinone sia indipendente dal pH delle urine, e che la liberazione di idrochinone sia invece correlata all’azione di enzimi (beta-glucosidasi) dei batteri stessi presenti nelle vie urinarie. Inoltre, non è ancora chiaro se l’attività antimicrobica sia da attribuire all’idrochinone libero o ai suoi esteri (arbutina).

Sia l’idrochinone sia diversi estratti di uva ursina hanno dimostrato di possedere un’ampia attività antimicrobica in vitro contro diversi ceppi batterici responsabili di uretriti. Altre evidenze scientifiche suggeriscono che l’azione della droga sia dovuta al fitocomplesso e all’azione sinergica dei suoi componenti.

I tannini presenti nell’uva ursina le conferiscono un’azione astringente, utile nei casi di diarrea.

L’uva ursina, e in particolare l’arbutina, sono utilizzate in diverse preparazioni cosmetiche per schiarire le macchie della pelle, grazie all’azione depigmentante naturale dell’arbutina, supportata da studi in vitro che dimostrano un’inibizione della sintesi della melanina.

 

Come si prepara l’uva ursina

In forma di infuso o decotto:

infuso, piante medicinali

  • per l’infuso: portare a ebollizione 150-200 ml di acqua e aggiungere 3 g di foglie secche, lasciando in infusione 10 minuti.
  • per il decotto: lasciare a bagno 3 g di foglie secche in 150-200 ml di acqua fredda per qualche ora, poi portare l’acqua a ebollizione e bollire per 10 minuti.

Assumere massimo 4 tazze di infuso o decotto al giorno, preparato con queste modalità, per non più di una settimana.

In forma di tintura madre/macerato:

  • per la tintura madre idroalcolica: lasciare la droga fresca, ovvero i ramoscelli con le relative foglioline, raccolti in estate, in una soluzione di acqua/alcool con gradazione alcolica di 50-60° a temperatura ambiente per 21 giorni, al riparo dalla luce (rapporto in peso droga:soluzione idroalcolica di 1:10). Filtrare e assumere 40 gocce diluite in acqua 2-3 volte al giorno, lontano dai pasti.
  • per il macerato freddo: lasciare a bagno 2 g di foglie secche in mezzo litro d’acqua a temperatura ambiente per 8-12 ore. Filtrare e bere durante la giornata. È possibile preparare quantitativi maggiori e conservarli in frigorifero per qualche giorno.

In forma di estratto secco:

In commercio esistono diversi prodotti a base di estratto secco di foglie di uva ursina, solitamente titolati in arbutina. Per i dosaggi, si consiglia di seguire le indicazioni del produttore, considerando che per ottenere un beneficio la dose giornaliera consigliata di derivati idrochinonici è di 400-800 mg da somministrarsi in 2-3 volte.

 

Avvertenze

Un utilizzo prolungato o ad alti dosaggi di uva ursina può comportare disturbi gastrointestinali, dovuti all’alta concentrazione di tannini e alla tossicità dell’idrochinone. Pertanto, evitarne l’assunzione in caso di condizioni infiammatorie o ulcerose del tratto gastrointestinale.

L’utilizzo di uva ursina è sconsigliato in casi di infiammazione cronica delle vie urinarie.

Inoltre, i tannini inibiscono l’assunzione di alcuni minerali, come il ferro, e di farmaci alcaloidi.

È sconsigliato l’uso di preparati a base di uva ursina nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni.

In assenza di dati riguardanti la sicurezza d’uso durante gravidanza e allattamento, se ne sconsiglia l’utilizzo.

 

radighieri giulia farmacista

Dott.ssa Giulia Radighieri, Farmacista

 

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Evidenze scientifiche e bibliografia