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Schizofrenia: è più efficace la somministrazione di farmaci antipsicotici per via orale o per via intramuscolare?

Indice

Uno studio recente ha voluto confrontare l’efficacia delle vie di somministrazione dei farmaci antipsicotici maggiormente impiegati per il trattamento della schizofrenia.

La somministrazione di farmaci antipsicotici per la schizofrenia

La schizofrenia è una patologia psichiatrica cronica e invalidante caratterizzata dall’insorgenza di psicosi, deficit cognitivi, allucinazioni e deliri. A causa della grave sintomatologia, tale disturbo determina importanti ripercussioni sulla sfera sociale, affettiva e lavorativa dei pazienti. Attualmente si stima che le persone affette da schizofrenia nel mondo siano circa 25 milioni (in Italia circa 250 mila).

Alcuni farmaci antipsicotici, come il paliperidone e l’aripiprazolo, possono essere somministrati o per via orale o per via intramuscolare (a lunga durata d’azione). L’interruzione del trattamento farmacologico rappresenta una delle principali causi di recrudescenza dei sintomi della schizofrenia.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: studio controllato randomizzato, open-label.
  • Luogo: 50 ospedali situati in 15 Paesi Europei e in Israele.
  • Tipo di pazienti: soggetti affetti da schizofrenia di età pari o superiore a 18 anni.

Scopo dello studio: i farmaci psicotici per la schizofrenia sono più efficaci con somministrazione orale o intramuscolare?

L’obiettivo dello studio era quello di confrontare l’efficacia della via di somministrazione orale con quella della via intramuscolare, utilizzando il paliperidone e l’alipiprazolo. Infatti questi farmaci antipsicotici possono essere assunti con entrambe le vie di somministrazione.

Progettazione dello studio

Lo studio ha avuto una durata di circa 19 mesi, coinvolgendo 50 strutture sanitarie europee e israeliane. Al termine del reclutamento, la popolazione in studio era composta da:

  • 533 persone
  • 171 donne (33%)
  • 340 uomini (67%)
  • Età media di 30,5 anni.

Per determinare l’obiettivo della ricerca, è stato posto come endpoint1 primario l’interruzione del trattamento farmacologico, indipendentemente dalle cause.

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Risultati dello studio

I risultati dello studio hanno indicato che:

  • Dei 247 pazienti trattati con antipsicotici orali: 72 (29%) hanno completato lo studio e 175 hanno interrotto la terapia nel corso dei 19 mesi;
  • Dei 264 pazienti trattati con antipsicotici intramuscolari: 95 (36%) hanno completato lo studio e 169 hanno interrotto la terapia nel corso dei 19 mesi.

Conclusioni: esiste una via di somministrazione più efficace?

L’analisi dei risultati dello studio clinico non ha evidenziato una sostanziale differenza tra l’efficacia delle due vie di somministrazione. Per tale motivo, considerando le maggiori difficoltà della somministrazione per via intramuscolare, al fine di facilitare la terapia farmacologica, sarebbe più opportuno favorire il trattamento per via orale.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Winter-van Rossum I., Weiser M., Galderisi S., et al. Efficacy of oral versus long-acting antipsychotic treatment in patients with early-phase schizophrenia in Europe and Israel: a large-scale, open-label, randomised trial (EULAST). The Lancet Psychiatry, 2023 Jan 27.

Nota 1. Negli studi clinici si fa riferimento agli endpoint per misurare e valutare gli effetti di un trattamento. L’efficacia della terapia antipsicotica è stata quindi associata alla durata del trattamento, nel corso di 19 mesi. Pertanto secondo i ricercatori la via di somministrazione più efficace è quella in grado di determinare con minore frequenza l’interruzione del trattamento medico.