tiroidite autoimmune

Tiroidite di Hashimoto

Indice

Cos’è la tiroidite di Hashimoto, quali sono i sintomi e come può essere curata? Vediamo nel dettaglio questi ed altri aspetti di una delle patologie che possono colpire la tiroide.

Cos'è la tiroidite di Hashimoto

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide.

La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo che produce ormoni tiroidei, che sono importanti per il metabolismo e la crescita.

La tiroidite di Hashimoto è caratterizzata dalla produzione di anticorpi contro la tiroide, che causano infiammazione e danno alle cellule tiroidee, riducendo la loro capacità di produrre ormoni.

I sintomi possono includere stanchezza, aumento di peso, sensibilità al freddo e pelle secca.

Questa patologia può essere trattata con farmaci per sostituire gli ormoni tiroidei mancanti, ma ad oggi non ci sono terapie efficaci per evitare la progressione della malattia e la distruzione del tessuto tiroideo.

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Quanto è frequente? Epidemiologia

La tiroidite di Hashimoto è una delle malattie autoimmuni più comuni, soprattutto nelle donne.

La sua incidenza varia a seconda della popolazione, ma si stima che colpisca dallo 0,3% al 7% della popolazione generale, e fino al 14% delle donne in età fertile.

La malattia è più comune tra le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di donne:uomini di circa 9:1.

L’incidenza della tiroidite di Hashimoto aumenta con l’età, ma può verificarsi a qualsiasi età. È più comune tra le persone di origine europea e asiatica rispetto a quelle di origine africana e americana.

Questa patologia è anche più comune tra le persone che hanno altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla e la vitiligine.

Cause della tiroidite autoimmune: eziologia

Le cause precise della tiroidite di Hashimoto non sono ancora completamente comprese. Tuttavia si ritiene che sia una malattia autoimmune, il che significa che il sistema immunitario del corpo attacca accidentalmente le cellule sane del corpo.

In particolare si sa che nella tiroidite autoimmune il sistema immunitario produce anticorpi contro gli antigeni presenti sulla superficie delle cellule tiroidee, causando infiammazione e danno alle cellule tiroidee, riducendo la loro capacità di produrre ormoni.

Fattori genetici e ambientali sembrano giocare un ruolo nello sviluppo della malattia. Alcune delle condizioni e dei fattori di rischio che sono stati associati allo sviluppo della tiroidite di Hashimoto comprendono:

  • Altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1 o la vitiligine.
  • Infezioni virali o batteriche.
  • Esposizione a radiazioni, come anche la radioterapia, ovvero quelle utilizzate per trattare il cancro.
  • Fattori ormonali, come la gravidanza o il cambiamento degli ormoni della tiroide durante la menopausa.
  • Fattori genetici, come alcune varianti del gene HLA (Human Leukocyte Antigen).

In generale la causa precisa della tiroidite di Hashimoto non è nota e potrebbe essere causata da più fattori combinati.

Il meccanismo della tiroidite di Hashimoto: fisiopatologia

Abbiamo visto che la causa più probabile della tiroidite di Hashimoto è l’autoimmunità. Vediamo ora come si sviluppa.

Il processo autoimmune inizia con la produzione di anticorpi contro gli antigeni presenti sulla superficie delle cellule tiroidee. Questi anticorpi, chiamati anticorpi contro la tireoglobulina (TG) e la tireoperossidasi (TPO), causano infiammazione e danno alle cellule tiroidee, riducendo la loro capacità di produrre ormoni tiroidei.

La tiroide è infatti una ghiandola endocrina che produce ormoni tiroidei, tra cui triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), che sono importanti per il metabolismo e la crescita. La tiroide è controllata dall’ipofisi, una ghiandola situata nella base del cervello, che produce un ormone chiamato tireotropina (TSH), che stimola la produzione di ormoni tiroidei.

La tiroidite di Hashimoto causa una riduzione della produzione di ormoni tiroidei, con conseguente aumento dei livelli di TSH. L’aumento del TSH stimola la tiroide a produrre più ormoni, ma poiché le cellule tiroidee sono state danneggiate dall’infiammazione autoimmune, la tiroide non è in grado di rispondere adeguatamente.

Nel tempo la tiroide può diventare progressivamente più piccola e meno attiva, causando una condizione chiamata ipotiroidismo, in cui la tiroide non produce abbastanza ormoni.

Sintomi della tiroidite di Hashimoto

I sintomi della tiroidite di Hashimoto possono variare a seconda della gravità del danno alla tiroide e della quantità di ormoni tiroidei presenti nel corpo. I sintomi possono anche cambiare nel tempo, con periodi di peggioramento e miglioramento.

Vediamo di seguito alcuni dei sintomi più comuni della tiroidite di Hashimoto.

Sintomi di ipotiroidismo iniziale

  • Stanchezza e debolezza
  • Aumento di peso o difficoltà a perdere peso
  • Sensibilità al freddo
  • Pelle secca e capelli fragili
  • Depressione o cambiamenti dell’umore
  • Difficoltà di concentrazione o memoria
  • Irregolarità mestruali
  • Infertilità
  • Raucedine o gonfiore delle corde vocali.

I sintomi dell'ipotiroidismo conclamato

Con la progressione della malattia, i sintomi possono diventare più gravi e si può sviluppare l’ipotiroidismo vero e proprio, dove, oltre ai precedenti, compaiono anche altri sintomi tra cui si possono includere:

  • Sonnolenza
  • Battito cardiaco lento (bradicardia)
  • Pressione arteriosa bassa (ipotensione).

Diagnosi di tiroidite autoimmune

In genere il sospetto diagnostico emerge per la presenza del soggetto dei sintomi di ipotiroidismo che abbiamo elencato sopra che sono riferiti al medico di famiglia. Di norma esso invia il paziente dallo specialista endocrinologo per la diagnosi finale.

Anamnesi

L’anamnesi nella tiroidite di Hashimoto comprende la raccolta di informazioni sui sintomi e sulla storia medica del paziente.

Abbiamo già visto quali sono i sintomi più significativi nel capitolo precedente.

Quanto alla storia medica del paziente, essa può includere informazioni sulla presenza di altre malattie autoimmuni, come il diabete tipo 1 o la vitiligine, e sulla presenza di casi di tiroidite di Hashimoto nella famiglia.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo nella tiroidite di Hashimoto include la valutazione dell’ingrossamento della tiroide, noto come gozzo. Il gozzo può essere diffuso o localizzato, e può essere morbido o duro al tatto.

Altri segni clinici comuni possono essere la presenza di:

  • pelle secca e fragile;
  • ingiallimento della pelle e degli occhi;
  • ingrossamento dei linfonodi cervicali.

Tuttavia è possibile che la tiroide sia normale alla palpazione e che i sintomi siano presenti in forma particolarmente blanda.

Esami del sangue

Gli esami del sangue utilizzati per la diagnosi di tiroidite di Hashimoto comprendono:

  • TSH (ormone stimolante la tiroide): livelli elevati di TSH indicano una carenza di ormoni tiroidei, che è tipica della tiroidite autoimmune;
  • T4 libero (tiroxina libera): livelli bassi di T4 libero indicano una carenza di ormoni tiroidei;
  • anticorpi anti-tiroperossidasi (anti-TPO);
  • anticorpi anti-tireoglobulina (anti-TG).

Esami strumentali

Gli esami strumentali utilizzati per la diagnosi definitiva di tiroidite di Hashimoto comprendono:

  • Ecografia tiroidea: permette di valutare la dimensione e la struttura della tiroide e di identificare eventuali noduli o gozzo.
  • Scintigrafia tiroidea: utilizza una piccola quantità di materiale radioattivo per creare immagini della tiroide e valutare la funzionalità tiroidea.
  • Biopsia tiroidea: consiste nell’asportazione di un piccolo campione di tessuto tiroideo per lesame istologico.

Tuttavia, la maggior parte dei casi di tiroidite di Hashimoto può essere diagnosticata sulla base di esami del sangue, ecografia e anamnesi. La biopsia tiroidea è utilizzata solo in casi dubbi o di particolare interesse medico.

Approfondimento: Tiroide, esami di laboratorio

Quando si deve procedere a inquadrare un paziente nel suo stato generale, si comincia col valutare la sua funzionalità tiroidea.Il primo esame che viene richiesto è la determinazione degli ormoni tiroidei e del TSH nel sangue: Ormone tireotropo (TSH), Tiroxina (T4), Triiodotironina (T3).

Diagnosi differenziale della tiroidite di Hashimoto

La diagnosi differenziale della tiroidite di Hashimoto comprende altre malattie che causano un’ipotiroidismo, come:

  • la tiroidite subacuta (detta di De Quervain);
  • l’ipotiroidismo congenito;
  • ipotiroidismo secondario a una malattia pituitaria o ipotalamica;
  • l’ipotiroidismo indotto da farmaci.

Altre patologie da tenere in considerazione sono:

  • gozzo nodulare;
  • tumori della tiroide;
  • gozzo tossico diffuso;
  • tiroidite silente.

In alcuni casi potrebbe essere necessario escludere altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1, la sindrome di Sjogren e la sclerosi multipla. In generale la diagnosi differenziale richiede una valutazione attenta dei sintomi, dei livelli ormonali e dei risultati dei test diagnostici.

Terapia per la tiroidite di Hashimoto

Terapia farmacologica con levotiroxina

La terapia per la tiroidite di Hashimoto si concentra principalmente sull’utilizzo di farmaci per sostituire gli ormoni tiroidei mancanti e controllare i sintomi dell’ipotiroidismo.

Il trattamento standard per l’ipotiroidismo è l’uso di un farmaco chiamato levotiroxina (Synthroid, Levoxyl, Unithroid, altri), che è una forma sintetica dell’ormone tiroideo T4. La levotiroxina viene prescritta per sostituire l’ormone tiroideo mancante e normalizzare i livelli di TSH.

Inizio della terapia con levotiroxina

Il medico può prescrivere un dosaggio iniziale di levotiroxina e poi regolare il dosaggio in base ai livelli di TSH e T4 presenti nel sangue, in modo da ottenere un livello ottimale per il singolo paziente.

Durata della terapia con levotiroxina (ormone tiroideo T4)

Quanto durerà la terapia con levotiroxina?

Dato che la tiroide non è più in grado di produrre l’ormone, la terapia con l’ormone T4 deve essere continuata per tutta la vita, poiché la malattia non può essere curata.

In alcuni casi il medico può decidere di sospendere o ridurre la terapia con levotiroxina se i livelli di TSH e T4 sono stabili e normali per un lungo periodo di tempo.

Efficacia della terapia sostitutiva ormonale tiroidea T4

La terapia con levotiroxina è molto efficace nel controllare i sintomi dell’ipotiroidismo e nel normalizzare i livelli di ormoni tiroidei nel sangue.

Tuttavia alcuni pazienti possono continuare a riscontrare sintomi nonostante un trattamento adeguato con levotiroxina. In questi casi il medico può decidere di provare altre opzioni di trattamento come l’utilizzo di altri farmaci tiroidei o la rimozione chirurgica della tiroide.

In casi particolari, come durante la gravidanza, il dosaggio può essere aumentato per garantire che la madre e il feto ricevano abbastanza ormoni tiroidei.

Follow-up della terapia con ormone tiroideo

In generale i pazienti con tiroidite di Hashimoto devono essere seguiti regolarmente dal medico per verificare i livelli di ormoni tiroidei nel sangue e regolare il dosaggio di levotiroxina se necessario.

Bibliografia: fonti e note