Tiroide, patologie della tiroide, esami della tiroide

Tiroide: esami di laboratorio

LE PATOLOGIE DELLA TIROIDE: QUALI SONO GLI ESAMI DI LABORATORIO DA EFFETTUARE?

 

Che cos’è la tiroide e a cosa serve

La tiroide è una ghiandola endocrina localizzata nella porzione anteriore della parte più bassa del collo.

Questo organo del peso di 15-20 grammi ha la forma di una farfalla con una regione centrale, denominata istmo, che connette i due lobi laterali i quali sono addossati alla trachea.

La tiroide secerne gli ormoni tiroidei (T3 e T4) che assolvono a numerose funzioni per l’organismo tra cui:

  • aumentare la produzione endogena di calore;
  • stimolare l’attività respiratoria;
  • stimolare la frequenza e la forza di contrattilità cardiaca;
  • aumentare il consumo di ossigeno;
  • stimolare la motilità intestinale;
  • incentivare la gluconeogenesi da parte del fegato;
  • stimolare la sintesi proteica;
  • promuovere la mobilizzazione dei grassi dal tessuto adiposo. [1]

 

Le principali patologie della tiroide

Le più comuni patologie della tiroide comunemente riscontrate nella popolazione generale sono soprattutto situazioni cliniche in cui la tiroide è iperfunzionante o ipofunzionante.

 

Ipertiroidismo

Quando la tiroide è troppo attiva si incorre nell’ipertiroidismo, in cui la ghiandola produce ormoni tiroidei in eccesso.

L’ipertiroidismo produce dei sintomi particolari come la sensazione di avvertire delle vampate di calore, l’aumentata motilità intestinale, la sudorazione profusa, l’aumento della frequenza cardiaca e l’aumento della frequenza respiratoria.

banner acqua idrogenata desktop

 

Ipotiroidismo

Quando, al contrario, la tiroide funziona in maniera deficitaria, si ha l’ipotiroidismo, in cui la tiroide produce ormoni tiroidei in concentrazione minore rispetto alle necessità dell’organismo.

L’ipotiroidismo si manifesta con sintomi e segni speculari rispetto a quelli dell’ipertiroidismo, come costipazione, sensazione di freddo, pallore cutaneo, bradicardia e bradipnea.

 

Altre condizioni patologiche

Il gozzo, o struma, è invece la condizione in cui la tiroide va incontro a un aumento volumetrico dovuto a cause genetiche, a carenza di iodio o a infiammazioni.

Molte patologie della tiroide sono determinate da disfunzioni immunitarie in cui gli anticorpi prodotti dall’organismo attaccano componenti proprie della tiroide, ritenendole nocive.

Tra queste ultime condizioni figurano la Tiroidite di Hashimoto, la Malattia di Graves e la Tiroidite di De Quervain.

Altre patologie che possono bersagliare la tiroide sono rappresentate da processi infiammatori sostenuti da virus o batteri (le tiroiditi) oppure da processi neoplastici di natura benigna come gli adenomi o di natura maligna come i carcinomi. [1]

 

Esami di laboratorio per la tiroide: gli ormoni tiroidei

Quando si deve procedere a inquadrare un paziente nel suo stato generale si valuta anche la sua funzionalità tiroidea: il primo esame che viene richiesto è la determinazione degli ormoni tiroidei e del TSH nel sangue.

  • Ormone tireotropo (TSH)

L’ormone tireotropo è un ormone prodotto dall’ipofisi che ha il fine di stimolare la tiroide, fornendole il comando di produrre gli ormoni tiroidei.

Generalmente il TSH è il primo parametro di laboratorio che viene valutato nella funzionalità tiroidea e quando si riscontrano alti livelli ematici si è in possibile presenza di ipotiroidismo.

Nell’ipotiroidismo, infatti, la tiroide è “pigra” e servono dunque maggiori incentivi da parte dell’ipofisi per sostenerne l’attività.

Al contrario, nell’ipertiroidismo, la tiroide è già fin troppo attiva, dunque non ha bisogno di ulteriori stimoli dall’ipofisi e i livelli ematici di TSH sono usualmente bassi.

I valori normali del TSH sono di norma compresi nell’intervallo 0,5-5 μU/mL.

  • Tiroxina (T4)

L’ormone tiroxina, o T4, è il principale ormone prodotto dalla tiroide, il quale viaggia nel plasma sia in forma libera sia legato a proteine vettrici come la tireoglobulina.

Quando questo ormone si presenta elevato insieme all’ormone T3 e con un concomitante ribassamento dell’ormone TSH si può presumere una condizione di ipertiroidismo.

La concentrazione di tiroxina libera nel plasma (FT4) è compresa nel range 0,8-2 ng/mL.

  • Triiodotironina (T3)

L’ormone T3 deriva dall’ormone T4 di cui rappresenta la forma biologicamente più attiva nonché più labile in quanto ha un’emivita piuttosto breve rispetto all’ormone T4.

Come anticipato, quando T3 e T4 sono elevati e si rileva una concomitante diminuzione dell’ormone TSH in circolo si può supporre la presenza di un ipertiroidismo in atto.

La concentrazione dell’ormone T3 in circolo è compresa tra 115 e 190 ng/dL. [2],[3]

 

Esame di laboratorio per la tiroide: autoanticorpi tiroidei

Nelle patologie a genesi autoimmune della tiroide o nelle situazioni cliniche in cui il medico sospetta fortemente la presenza di una tiroidite autoimmune, vengono richiesti i dosaggi degli autoanticorpi anti-tiroide.

Gli autoanticorpi anti-tiroide sono degli anticorpi prodotti dal sistema immunitario i quali rispondono in maniera abnorme ai tessuti propri della tiroide ritenendoli come estranei e nocivi.

Gli autoanticorpi più spesso ricercati sono:

  • Anticorpi anti-tireoglobulina (AbTG)

La tireoglobulina è una molecola che deriva dalla tirosina e che, dopo rimaneggiamenti chimici, dà luogo alla formazione degli ormoni tiroidei T3 e T4.

Gli anticorpi contro la tireoglobulina sono spesso presenti nei pazienti affetti dalla Tiroidite di Hashimoto e in una parte di pazienti affetti dalla Malattia di Graves.

Anche molte patologie autoimmuni come il lupus e l’artrite reumatoide possono indurre un aumento degli AbTG.

I valori normali degli anticorpi anti-tireoglobulina sono generalmente inferiori alle 18- 20 U/mL.

  • Anticorpi anti-tireoperossidasi (AbTPO)

La tireoperossidasi è un enzima che interviene nella sintesi degli ormoni tiroidei ed è custodito all’interno delle cellule principali della tiroide.

In quasi il 100% dei casi di Tiroidite di Hashimoto e nella maggior parte dei casi della malattia di Graves si riscontrano nel siero dei pazienti autoanticorpi anti-tireoperossidasi.

Il valore della concentrazione degli anticorpi anti-tireoperossidasi è definito normale quando è inferiore alle 32-35 U/mL.

  • Anticorpi anti-recettore del TSH (AbTR)

La Malattia di Graves è un’invalidante tireopatia in cui si assiste alla formazione di anticorpi diretti contro il recettore dell’ormone tireotropo.

Gli effetti clinici di questa patologia si manifestano come segni di ipertiroidismo e dunque come aumento della motilità intestinale, gozzo, tachicardia, insonnia e difficoltà nella concentrazione.

Gli anticorpi anti-recettore del TSH sono in una concentrazione normale quando il loro titolo è inferiore alle 1,75 U/L. [3],[4]

 

Altri esami utili nella valutazione della tiroide

Oltre agli esami prettamente laboratoristici spesso sono eseguiti esami strumentali o esami citologici per compiere una valutazione approfondita della tiroide.

Tra i più importanti si citano:

  • Ecografia della tiroide, che permette di visualizzare con buona affidabilità i noduli tiroidei e le anomalie vascolari.
  • Agobiopsia della tiroide, la quale consente di esaminare gli aspetti morfologici istologici delle cellule estratte, facendo caso a eventuali mutamenti patologici.
  • Scintigrafia tiroidea, utile nell’approfondimento degli stati di ipotiroidismo e di ipertiroidismo nonché nel follow-up dei carcinomi. [1]

 

Conclusioni

Dopo l’anamnesi e l’esame obiettivo, le prime valutazioni che vengono condotte per indagare sulla funzionalità tiroidea consistono in alcuni esami di laboratorio.

Gli esami di laboratorio nelle problematiche tiroidee vanno preliminarmente a rilevare la concentrazione degli ormoni tiroidei e dell’ormone tireotropo per comprendere se la tiroide funziona normalmente oppure se è troppo attiva o troppo “pigra”.

 

Dott. Pierantonio Conton, endocrinologo

 

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi rimanere aggiornato sulle nostre prossime pubblicazioni clicca qui per iscriverti alla nostra newsletter.

 

Fonti e note: