aborto spontaneo

Aborto spontaneo: sintomi, cause e prevenzione

L’aborto spontaneo, noto anche come aborto naturale, è la perdita di una gravidanza prima del termine. Questo accade quando il feto non può sopravvivere perché si verificano problemi durante lo sviluppo o vi sono problemi di salute materni.

La maggior parte degli aborti spontanei avviene entro le prime 12 settimane di gravidanza.

I sintomi possono includere crampi addominali, perdite vaginali e dolori simili al ciclo mestruale. In alcuni casi, può essere accompagnato da sanguinamento vaginale.

Le cause più comuni di aborto spontaneo possono essere problemi cromosomici del feto, problemi placentari, infezioni, malattie autoimmuni e fattori ambientali. Molte volte però non si conosce la causa precisa.

Quali sono i sintomi dell'aborto spontaneo?

I sintomi possono variare a seconda della fase della gravidanza in cui si verifica. Ecco alcuni sintomi comuni:

  • Sanguinamento vaginale: può variare dalle perdite leggere al flusso mestruale completo.
Sanguinamento vaginale, aborto spontaneo
  • Perdite vaginali: può esserci perdita di tessuti o coaguli di sangue.
Perdite vaginali, aborto spontaneo
  • Crampi addominali o dolori pelvici: questi possono essere simili ai crampi mestruali.
Dolori addominali, aborto spontaneo
  • Mal di schiena
Mal di schiena, aborto spontaneo
  • Sensazione di malessere o dolore alle gambe
Malessere alle gambe, aborto spontaneo

In alcuni casi, tuttavia, l’aborto spontaneo può essere asintomatico e in questo caso si parla anche di “aborto silente“.

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Quanto è frequente l'aborto spontaneo?

L’incidenza dell’aborto spontaneo varia a seconda delle fonti e dei criteri utilizzati per la diagnosi, ma si stima che circa il 10-20% delle gravidanze si concluda con un aborto spontaneo

Questo accade perché spesso avviene una gravidanza senza nemmeno averne consapevolezza da parte della donna: l’embrione che si forma non è sufficientemente valido per errori molto gravi a livello cromosomico, tali per cui esso viene immediatamente abortito, spesso senza nemmeno che la donna se ne accorga.

Se avviene un aborto spontaneo generalmente accade entro le prime 12 settimane di gravidanza, e può verificarsi in qualsiasi momento durante i primi mesi.

Quali sono le cause?

Le cause dell’aborto spontaneo possono essere molteplici e diverse, e spesso non è possibile identificare una causa precisa.

Alcune delle cause più comuni che aumentano il rischio di perdita del feto sono:

  • Problemi cromosomici del feto: la maggior parte degli aborti spontanei avviene a causa di anomalie cromosomiche che rendono impossibile la sopravvivenza del feto.

  • Problemi placentari: la placenta è l’organo che fornisce nutrimento al feto durante la gravidanza. L’insufficienza placentare o la placenta previa possono causare aborto spontaneo.

  • Infezioni: alcune infezioni, come quelle del tratto genitale o delle vie urinarie;

  • Malattie come il diabete e l’ipertensione;

  • Malattie autoimmuni: alcune malattie autoimmuni, come il LES (Lupus Eritematoso Sistemico) o la Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi possono aumentare il rischio di aborto.

  • Fattori ambientali: alcuni fattori ambientali, come l’esposizione a determinate sostanze chimiche o radiazioni.

  • Problemi ormonali: squilibri ormonali, come un eccesso o una carenza di progesterone.

  • Fattori legati allo stile di vita: fattori come il fumo, l’alcol, il consumo di droghe o una dieta carente di alcune sostanze.

  • Stress emotivo: lo stress psicologico può anche influire sul normale decorso della gravidanza.

In alcuni casi le cause possono essere combinate e potrebbe essere necessaria una valutazione medica per determinare con precisione una causa preponderante rispetto alle altre.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi di aborto spontaneo viene effettuata attraverso:

  • Esame fisico: il medico può esaminare la paziente per rilevare segni di perdite vaginali o crampi addominali.

  • Ecografia: un’ecografia può mostrare se il battito cardiaco del feto è assente e se ci sono segni di aborto in corso.

  • Beta-HCG: il medico può eseguire un test del sangue per misurare i livelli di beta-HCG, l’ormone della gravidanza. Livelli bassi o in calo possono indicare un aborto spontaneo in corso.

La diagnosi delle cause dell’aborto spontaneo, invece, è certamente più complessa e prevede innanzitutto la necessità di rimuovere il tessuto abortito, con un raschiamento, o curettage, una procedura che prevede l’utilizzo di strumenti chirurgici per rimuovere dall’utero i tessuti rimanenti.
 
Successivamente si svolge un’analisi del tessuto: durante il raschiamento il medico raccoglie un campione di tessuto per le analisi anatomo-patologiche, come l’esame istologico. In questo caso il tessuto è analizzato al microscopio alla ricerca di eventuali anomalie cromosomiche o infezioni.
 

In alcuni casi una diagnosi di aborto spontaneo può essere difficile da stabilire, potrebbe essere necessario attendere del tempo per avere delle certezze. È importante comunque discutere con il proprio medico i propri sintomi e preoccupazioni per valutare la situazione e decidere la strada da seguire.

Cosa fare in caso di aborto spontaneo?

Il trattamento per un aborto spontaneo dipende dalla fase della gravidanza e dalle circostanze specifiche in cui esso è avvenuto. Ecco alcune opzioni di trattamento comuni:
  • Attesa e osservazione: in alcuni casi l’aborto spontaneo può verificarsi da solo e non è necessario alcun trattamento specifico. Il medico può consigliare di aspettare e osservare per vedere se il processo abortivo si conclude spontaneamente e se tutti i tessuti del feto e della placenta vengono espulsi correttamente.

  • Assunzione di farmaci: il medico può prescrivere farmaci per aiutare a terminare l’aborto e/o per gestire il dolore.

  • Raschiamento, o curettage: il raschiamento è una procedura che può risultare necessaria per rimuovere i tessuti rimanenti dopo l’aborto, per evitare che determinino un’infezione e possano compromettere successive gravidanze.

  • Asportazione chirurgica: in alcuni casi, estremamente rari, il medico può raccomandare un’asportazione chirurgica dell’utero (isterectomia) per rimuovere i tessuti rimanenti e prevenire complicazioni.

  • Supporto psicologico: un evento come un aborto spontaneo può causare forte stress emotivo, è importante avere un supporto psicologico per aiutare a superare il lutto.

La tipologia di trattamento più adatto varia caso per caso e sarà il ginecologo a valutare quali linee terapeutiche adottare nello specifico contesto clinico.

Prevenzione dell'aborto spontaneo

La prevenzione dell’aborto spontaneo può essere difficile, poiché molte delle cause sono sconosciute o non prevenibili. Tuttavia, alcune misure possono aiutare a ridurne il rischio.
  1. Seguire una dieta equilibrata e sana: una dieta ricca di nutrienti può aiutare a fornire tutto ciò di cui il feto ha bisogno per svilupparsi in modo sano.

  2. Evitare il fumo, l’alcol e le droghe: queste sostanze possono danneggiare il feto e aumentare il rischio di aborto spontaneo.

  3. Controllare malattie sottostanti: malattie come il diabete, l’ipertensione o le malattie autoimmuni possono aumentare il rischio di aborto spontaneo, quindi è importante tenere le malattie note sotto controllo durante la gravidanza.

  4. Evitare le radiazioni e l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente dannose.

  5. Evitare l’uso di farmaci non essenziali, senza il consiglio del medico.

  6. Fare esercizio fisico moderato.

  7. Ridurre lo stress psicologico.

  8. Svolgere visite regolari dal proprio medico di base e dal proprio ginecologo.

  9. In caso di aborto spontaneo ricorrente, il ginecologo potrebbe prescrivere integratori a base di progesterone. Si tratta di un ormone che svolge un ruolo fondamentale in gravidanza e bassi livelli di progesterone possono portare a un aborto spontaneo.

È opportuno ricordare che l’aborto spontaneo può accadere anche a donne in perfetta salute e che non sempre è possibile prevenirlo. Nella maggior parte dei casi la gravidanza si interrompe per gravi malformazioni fetali che possono accadere facilmente.

È comunque importante seguire uno stile di vita salutare per ridurne i rischi.