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Ascesso dentale

L’ascesso dentale è una condizione dolorosa e potenzialmente grave che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di una raccolta di pus causata da un’infezione batterica all’interno o intorno alla radice di un dente.

Vediamone le caratteristiche, la sintomatologia e i trattamenti disponibili.

 

Epidemiologia dell’ascesso dentale

L’ascesso dentale è una delle condizioni odontoiatriche più comuni. La sua prevalenza varia tra diverse popolazioni e aree geografiche. I dati epidemiologici suggeriscono che possa interessare fino al 20% della popolazione mondiale di tutte le età.

 

Eziologia dell’ascesso dentale

L’ascesso dentale è causato da un’infezione batterica che si sviluppa all’interno o intorno a un dente. Si verifica quando i batteri penetrano nel tessuto dentale per diverse ragioni:

  • carie dentaria: se non trattata i batteri presenti nella bocca penetrano nel dente attraverso la superficie danneggiata dal decadimento. Iniziano quindi a moltiplicarsi all’interno della polpa dentale, che è la parte interna del dente costituita da tessuti connettivi, nervi e vasi sanguigni.
  • Infezione della polpa: quando i batteri raggiungono la polpa dentale, causano infiammazione e irritazione del tessuto. Ciò porta all’accumulo di pus, un liquido denso formato da batteri morti, cellule immunitarie e detriti tissutali. Questo processo infiammatorio e infettivo causa dolore acuto e pulsante.
  • Diffusione dell’infezione: se l’infezione non viene trattata, può diffondersi alla radice del dente e al tessuto osseo circostante, causando un ascesso periapicale. Oppure può diffondersi nella gengiva e nei tessuti molli circostanti, causando un ascesso parodontale.

I batteri responsabili dell’ascesso dentale sono spesso batteri normalmente presenti nella bocca, come Streptococcus mutans o Prevotella intermedia. Solo quando questi batteri penetrano nei tessuti dentali danneggiati si verifica un’infezione.

Diversi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare un ascesso dentale, tra cui:

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  • malattie gengivali: causano recessione gengivale e possono esporre le radici dei denti alle infezioni.
  • Traumi dentali: possono danneggiare i denti e creare un ambiente favorevole all’infezione.
  • Cattiva igiene orale: la scarsa spazzolatura dei denti e l’uso inadeguato del filo interdentale, può favorire l’accumulo di placca batterica e aumentare il rischio di infezioni.

 

Sintomatologia dell’ascesso dentale

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L’ascesso dentale è caratterizzato da una serie di sintomi che possono variare in intensità da lieve a grave:

  • dolore: di solito è acuto e pulsante, e può peggiorare quando si masticano cibi caldi o freddi, si applica pressione sul dente interessato o si è in posizione supina. Il dolore può irradiarsi dalla sede dell’ascesso alla mascella, all’orecchio o al collo.
  • Gonfiore: è localizzato sulla gengiva e forma una protuberanza piena di pus chiamata fistola, o può estendersi alla mascella e al viso.
  • Sensibilità al tatto: la zona può essere molto sensibile al tatto. Il semplice tocco o la pressione sulla gengiva infiammata possono causare molto disagio.
  • Sensibilità termica: può rendere i denti sensibili al caldo e al freddo.
  • Cattivo gusto in bocca: l’accumulo di pus e batteri può causare un cattivo gusto in bocca, che può persistere nonostante una corretta igiene orale.
  • Alitosi: può provocare alito cattivo a causa dell’infezione e del decadimento dei tessuti.
  • Febbre: in alcuni casi può essere associato a una leggera febbre. Questo accade quando l’infezione si diffonde e coinvolge i tessuti circostanti, causando una risposta infiammatoria sistemica.

Se non trattato un ascesso dentale può causare gravi complicanze. L’infezione può diffondersi ai tessuti circostanti o addirittura entrare nel flusso sanguigno e causare condizioni potenzialmente fatali come la sepsi.

Diagnosi dell’ascesso dentale

La diagnosi dell’ascesso dentale è fondamentale per identificare e trattare tempestivamente questa condizione infiammatoria acuta. È opportuno effettuare una visita odontoiatrica, in cui il dentista eseguirà un esame clinico, valutando i sintomi e conducendo una radiografia per identificare la presenza di una tasca di infezione o di un’accumulazione di pus nell’area colpita.

Vediamo quali sono le fasi diagnostiche principali.

Anamnesi

L’anamnesi dell’ascesso dentale si riferisce alla raccolta delle informazioni mediche relative al paziente al fine di valutare la storia clinica e facilitare la diagnosi e il trattamento. Durante questa fase, il dentista pone domande riguardanti diversi aspetti:

  • sintomi attuali: chiederà al paziente di descrivere i sintomi che sta sperimentando, quali dolore, gonfiore, sensibilità o febbre, e da quando sono iniziati.
  • Sensibilità: chiederà se il dolore è continuo o se si verifica solo in determinate circostanze, come durante la masticazione o l’esposizione a temperature estreme.
  • Storia dentale: sarà importante raccogliere informazioni sulla storia dentale del paziente, quali carie, traumi ai denti o trattamenti recenti.
  • Storia medica: il dentista potrebbe porre domande riguardo a eventuali malattie sistemiche come il diabete (che può aumentare il rischio di infezioni dentali) e farmaci assunti.
  • Abitudini di igiene orale: sarà utile valutare le abitudini di igiene orale del paziente, come la frequenza di spazzolatura dei denti, l’uso del filo interdentale e l’uso di collutori.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo consiste nel valutare fisicamente il paziente e raccogliere informazioni diagnostiche. Durante questa fase il dentista può eseguire diversi test:

  • ispezione orale: esaminerà attentamente l’interno della bocca del paziente. Sarà valutata la presenza di segni visibili come gonfiore, arrossamento o fistole sulla gengiva.
  • Palpazione: il dentista può utilizzare la palpazione per determinare la presenza di dolore o sensibilità nella zona dell’ascesso.
  • Percussione: utilizzerà un apposito strumento per eseguire piccoli colpi sul dente per valutare la sensibilità e il dolore.
  • Test di vitalità del dente: in alcuni casi può eseguire questo test per valutare la salute e la vitalità della polpa dentale. Coinvolge l’applicazione di freddo (ad esempio con l’uso di cotone imbevuto di liquido refrigerante) o l’uso di strumenti specializzati per valutare la risposta del dente.
  • Valutazione dei linfonodi: può anche esaminare i linfonodi del collo e della mandibola alla ricerca di segni di infiammazione o ingrossamento, che possono indicare una possibile diffusione dell’infezione.

Esami diagnostici

Per determinare la natura dell’ascesso potrebbe essere necessario effettuare alcuni test diagnostici:

  • radiografie dentali: le radiografie panoramiche o le radiografie a raggi X periapicali possono fornire immagini dettagliate dei denti, delle radici e dei tessuti circostanti. Possono aiutare a identificare la causa sottostante dell’ascesso, come una carie profonda, una frattura del dente o un’infezione del tessuto osseo.
  • Ecografia intraorale: una tecnica strumentale che utilizza ultrasuoni per visualizzare le strutture all’interno della bocca. Può essere utilizzata per valutare l’estensione dell’ascesso e identificare la diffusione dell’infezione ai tessuti molli circostanti.
  • Tomografia computerizzata (TC) o Risonanza magnetica (MRI): in alcuni casi, se l’ascesso dentale è complesso o presenta complicanze, può essere necessario eseguire questi test per ottenere immagini dettagliate dei tessuti molli e ossei.
  • Esami del sangue: possono essere richiesti per valutare lo stato generale di salute del paziente e rilevare eventuali segni di infezione sistemica.

 

Diagnosi differenziale di ascesso dentale

La diagnosi differenziale dell’ascesso dentale consiste nell’escludere altre condizioni che possono manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’ascesso dentale, tra cui:

  • pulpite: l’infiammazione della polpa dentale, che può provocare dolore; causata da carie profonda, trauma al dente o altri fattori non infettivi.
  • Sinusite mascellare: un’infiammazione dei seni paranasali che può causare dolore nella zona delle guance e dei denti superiori. In questo caso il dolore è più diffuso e coinvolge più denti.
  • Infiammazione gengivale: può causare arrossamento, gonfiore e sanguinamento delle gengive. Tuttavia non comporta la formazione di un ascesso o di una fistola.
  • Cisti radicolare: lesioni benigne che si sviluppano alla radice di un dente e possono causare dolore e gonfiore.
  • Tumori odontogeni: formazioni anormali che si sviluppano dai tessuti dentali. Possono causare dolore e gonfiore.
  • Nevralgia del trigemino: una condizione caratterizzata da episodi di dolore acuto e debilitante nella regione del viso, che può includere la zona dei denti. Spesso scatenata da specifici stimoli, come il contatto con il viso o il movimento della mascella.

 

Trattamento dell’ascesso dentale

Esistono diversi trattamenti disponibili per l’ascesso dentale, e la scelta dipenderà dalla gravità dell’infezione, dalla localizzazione dell’ascesso e dalle condizioni generali del paziente.

Drenaggio dell’ascesso

Il drenaggio è un procedimento terapeutico finalizzato alla rimozione del pus accumulato all’interno della sacca gengivale.

Può essere effettuato in diversi modi a seconda della posizione e dell’estensione del problema:

  • attraverso l’apertura del dente: se l’ascesso è localizzato nella polpa dentale, il dentista rimuove il tessuto infetto all’interno del dente, pulisce i canali radicolari e li riempie con un materiale sigillante. Questo permette al pus di fuoriuscire, consentendo una guarigione più rapida.
  • Attraverso l’incisione del tessuto gengivale: se l’ascesso è localizzato nel tessuto gengivale circostante il dente, può essere necessaria un’incisione per consentire al pus di drenare.

Dopo il drenaggio il dentista valuterà la situazione clinica e prescriverà eventualmente antibiotici per combattere l’infezione residua.

Trattamento endodontico

Il trattamento endodontico, comunemente noto come “devitalizzazione del dente” o “trattamento canalare”, viene eseguito quando l’ascesso dentale è causato da una carie profonda o da un’infezione alla radice del dente.

Mira a rimuovere il tessuto infetto e danneggiato all’interno del dente, pulire i canali radicolari e sigillarli per prevenire ulteriori infezioni. Le fasi principali prevedono:

  • anestesia locale: viene somministrata tramite iniezioni.
  • Isolamento del campo operatorio: il dentista utilizza dei separatori di gomma per isolare il dente da trattare, mantenendo l’area sterile e asciutta durante il trattamento.
  • Accesso alla polpa: crea un piccolo foro sulla parte superiore del dente per accedere alla polpa dentale e ai canali radicolari.
  • Rimozione della polpa infetta: utilizzando strumenti specializzati chiamati lime endodontiche, il dentista rimuove il tessuto polpare infetto e danneggiato dall’interno del dente.
  • Pulizia e disinfezione dei canali radicolari: vengono accuratamente puliti, lavati e disinfettati per rimuovere i batteri, i residui di polpa e altri detriti.
  • Riempimento dei canali radicolari: dopo la pulizia e la disinfezione, i canali radicolari vengono sigillati con un materiale biocompatibile chiamato “guttaperca” o con un altro materiale simile.
  • Ricostruzione del dente: in molti casi può essere necessario ricostruire il dente con un riempimento o una corona dentale per ripristinare la sua forma, funzione e aspetto estetico.

Dopo il trattamento il dente dovrebbe tornare alla normale funzionalità, anche se potrebbe essere necessario monitorare periodicamente l’area per accertarsi che l’infezione sia completamente risolta.

Estrazione del dente

L’estrazione del dente può rendersi necessaria nel caso di un ascesso dentale che non può essere trattato con successo tramite altre opzioni terapeutiche.

Prevede i seguenti passaggi:

  • anestesia: viene somministrata localmente, ma in alcuni casi può essere necessaria anche l’anestesia generale, soprattutto se si tratta di un intervento complesso o se si estraggono più denti contemporaneamente.
  • Separazione dei tessuti: il dentista utilizza strumenti chirurgici per separare i tessuti connettivi e le fibre che tengono il dente al suo alveolo (la cavità ossea in cui è inserito). Questo permette di ottenere spazio per il successivo processo di estrazione.
  • Rimozione del dente: una volta che i tessuti sono separati, il dentista utilizza strumenti specifici per afferrare il dente e rimuoverlo delicatamente dal suo alveolo.
  • Drenaggio e sutura: il dentista può procedere al drenaggio dell’ascesso, e in alcuni casi suturare il sito di estrazione per aiutare nella guarigione e nella chiusura dei tessuti.

L’intervento può richiedere un tempo di recupero variabile, a seconda della complessità del caso e del paziente stesso.

Terapia antibiotica

La terapia antibiotica può essere prescritta come parte del trattamento dell’ascesso dentale per combattere l’infezione batterica associata e prevenire la diffusione dell’infezione in altre parti del corpo.

Di seguito sono fornite alcune informazioni importanti:

  • indicazioni: la terapia antibiotica può essere prescritta nelle seguenti situazioni:
    • ascessi dentali estesi o gravi che presentano sintomi sistemici come febbre, gonfiore significativo del viso o linfonodi ingrossati;
    • segni di diffusione dell’infezione ai tessuti circostanti o ad altre parti del corpo;
    • pazienti immunocompromessi o con condizioni mediche sottostanti che aumentano il rischio di complicanze gravi;
    • ascessi dentali che non possono essere immediatamente trattati tramite drenaggio o intervento endodontico.
  • Tipi di antibiotici utilizzati: quelli più comunemente prescritti includono penicilline, come l’amoxicillina/acido clavulanico, la clindamicina o la metronidazolo.
  • Durata del trattamento: varia a seconda della gravità dell’infezione e della risposta individuale. In genere viene prescritta per un periodo di 5-7 giorni.
  • Effetti collaterali e precauzioni: gli antibiotici possono causare effetti collaterali come disturbi gastrointestinali, eruzioni cutanee, allergie o infezioni fungine. È importante informare il dentista o il medico se si sviluppano reazioni avverse.

La terapia antibiotica da sola potrebbe non essere sufficiente per risolvere completamente l’ascesso dentale. Pertanto è fondamentale associare il trattamento ad altre modalità di cura.

Prevenzione dell’ascesso dentale

La prevenzione dell’ascesso dentale è fondamentale per mantenere una buona salute dentale e prevenire il dolore e le complicazioni associate a questa condizione.

In basso alcuni consigli:

  • igiene orale regolare: spazzolare i denti almeno due volte al giorno e utilizzare il filo interdentale per rimuovere i residui di cibo e la placca batterica tra i denti.
  • Visite regolari dal dentista: programmare visite regolari per controlli e pulizie professionali. Il dentista può individuare eventuali problemi precocemente e trattarli prima di complicanze.
  • Alimentazione sana: limitare il consumo di zuccheri e cibi ricchi di amidi, che possono favorire la crescita batterica nella bocca. Preferire cibi sani come frutta, verdura e proteine magre.
  • Evitare il tabacco: fumare o masticare tabacco aumenta il rischio di malattie gengivali e infezioni dentali.
  • Trattamento precoce delle carie: le carie non trattate possono portare a infezioni che possono progredire fino a diventare ascessi. È importante trattare tempestivamente le carie dentali.

Ascesso dentale: punti salienti

L’ascesso dentale è una condizione infiammatoria dolorosa che si verifica quando un’infezione batterica si sviluppa all’interno o intorno alla radice di un dente.

Le possibili cause includono carie non trattate, lesioni alla radice, gengivite avanzata o infezioni post-trattamento dentale.

I sintomi tipici comprendono dolore intenso e pulsante, gonfiore delle gengive, sensibilità al calore e al freddo, oltre a potenziali febbre e malessere generale.

Il trattamento dell’ascesso dentale coinvolge spesso una combinazione di terapie. Il dentista può prescrivere antibiotici per combattere l’infezione, oltre a praticare un drenaggio per rimuovere il pus accumulato.

In alcuni casi potrebbe essere necessaria la pulizia radicale del dente interessato o persino l’estrazione dentale. La prevenzione attraverso una buona igiene orale, visite regolari dal dentista e il trattamento tempestivo di problemi dentali minori sono fondamentali per evitare lo sviluppo di ascessi dentali.