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Il coronavirus nei bambini: un primo studio cinese

Il coronavirus nei bambini: un primo studio cinese

Il Coronavirus colpisce i bambini in modo molto blando: i pazienti pediatrici sono soltanto l‘1% dei malati complessivi. Tuttavia il fenomeno dei bambini ammalati di Coronavirus non è per niente trascurabile, perché essi costituiscono una fonte di infezione invisibile, e quindi estremamente pericolosa.

Dato che sono pochi i casi, ci sono anche poche informazioni attendibili al riguardo, perché è molto difficile trovare studi su pazienti pediatrici che abbiano una buona numerosità.

 

Un primo studio condotto a Wuhan

Il primo che proponiamo è stato condotto a Wuhan, nell’epicentro dell’epidemia in Cina. Non è stato ancora validato dagli esperti perciò le informazioni che ci fornisce devono essere comunque valutate con cautela. (1)

Le informazioni sono state raccolte dal 1 al 20 febbraio nel Wuhan Children’s Hospital. Sono stati studiati 813 bambini della città, di età compresa tra 0 e 16 anni. Tutti sono stati sottoposti al test per il Coronavirus, con tampone faringeo, tampone anale o esame urine e a radiografia del torace.

 

I risultati

Degli 813 bambini studiati, solo 82 sono risultati positivi al test, cioè l’11%.  Quasi tutti (90%) avevano una storia di esposizione a familiari con sospetta infezione o che avevano contratto la malattia. Tra gli infetti vi erano più maschi che femmine (62% vs 38%) e più bambini di età superiore ai 6 anni.

Al momento del ricovero, la maggior parte presentava febbre o tosse, ma con sintomi clinici lievi. Sono stati trovati anche 8 casi asintomatici e 8 casi critici che hanno avuto bisogno di terapia intensiva: questi ultimi comprendevano 4 bambini e 4 neonati ed erano quindi il 10% del totale degli infetti.

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Nonostante la maggioranza avesse solo febbre o tosse, ben il 83% dei bambini positivi presentava una polmonite visibile alla radiografia del torace o alla TAC. Riportiamo nelle note ulteriori elementi diagnostici, per gli addetti ai lavori (3).

 

Trattamenti utilizzati

Tutti i pazienti sono stati tenuti in isolamento e trattati con inalazioni di interferone (4) antibiotici e/o antivirali. Sei bambini hanno ricevuto ossigenoterapia, con catetere nasale. Solo otto sono stati trasferiti e sottoposti a terapia intensiva.

 

Risultati

Solo 3 bambini hanno avuto gravi complicazioni, che peraltro non sono riferite con precisione. In data 20 febbraio, 60 degli 82 bambini positivi erano stati dimessi mentre gli altri erano ancora in ospedale, e la degenza media è stata di circa 11 giorni. 

 

Conclusioni

Questo studio che abbiamo riportato è molto parziale e riporta i dati di un unico ospedale cinese. Per avere un quadro di insieme più completo occorrerà attendere altri studi analoghi e di maggiore numerosità. Tuttavia è il primo che abbiamo trovato e come tale ci offre delle indicazioni, seppur sommarie, che possono essere di interesse per tutti ed in particolare i pediatri. 

A mio parere l’aspetto più interessante è costituito dal fatto che, a fronte di sintomi lievi, quasi tutti i bambini positivi avevano un quadro di polmonite, nella metà dei casi bilaterale. Il fatto che il 10% dei casi sia esitato in cure intensive non ci deve far assolutamente abbassare la guardia giudicando come poco critico il quadro pediatrico e mettendolo in un secondo piano rispetto ai pazienti adulti.

Non sono ancora disponibili dati relativi a pazienti italiani, poiché i casi pediatrici sono ancora pochi, sparsi su molti ospedali e nelle prime fasi di degenza. Attendiamo ulteriori informazioni o studi più ampi da parte della Cina o da parte di colleghi italiani.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

 

Note:
  • (1) Lo studio è non peer-reviewed: ciò significa che riporta nuove ricerche in campo medico che devono ancora essere sottoposte a ulteriori controlli, quindi devono essere valutate con cautela. 
  • (2) Lo studio di cui vi parliamo oggi è stato approvato dal comitato etico dell’ospedale pediatrico di Wuhan, con il consenso informato ottenuto dai tutori dei minori. I dati sono dunque stati raccolti in modo retrospettivo. 
  • (3) On admission,
    • Leucocytes above normal in 21 (25.61%) pazienti, sotto la norma in 4 (4.88%).
    • Lymphocytes above in 48 (58.54%) patients and below in 16 (19.51%).
    • Activated partial thromboplastin time (APTT) was above the normal range in 9 (9/49, 18.37%) patients and below in 3 (3/49, 6.12%)).
    • Albumin was below the normal range in 30 (36.59%).
    • γGlutamyl transpeptidase was above the normal range in 27(32.93%).
    • 30 (36.59%) had myocardial damage.
    • Elevation of lactate dehydrogenase (LDH) in 15 (18.29%).
  • (4) molecola prodotta di norma dal sistema immunitario, in risposta alla presenza di agenti esterni come virus e batteri.
Bibliografia:

https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.03.15.20036319v1

Per approfondire:Â