Dermatite seborroica sul cuoio capelluto

Dermatite seborroica

Dermatite seborroica  

Cos’è la dermatite seborroica?  

La dermatite seborroica è un disturbo dermatologico cronico-recidivante piuttosto diffuso, che colpisce soprattutto il cuoio capelluto, ma anche il volto, il meato uditivo esterno, il tronco e le altre zone in cui è presente un’alta concentrazione di ghiandole sebacee.  

Può provocare prurito, desquamazione, forfora e chiazze rosse.

Esistono alcuni fattori scatenanti che, in soggetti geneticamente predisposti, favoriscono le riacutizzazioni della malattia, la quale ha un tipico andamento ciclico, con fasi di remissione alternate a periodi di peggioramento. Non si tratta di una malattia infettiva o contagiosa e non comporta conseguenze per la salute generale dell’individuo.  

  

Quali sono i sintomi della dermatite seborroica? 

I sintomi sono facilmente riconoscibili ed uno dei più noti è la presenza di infiammazione che si manifesta con macchie, desquamazione e prurito.  

Oltre all’arrossamento della pelle, brufoli e bruciore, i sintomi si acuiscono quando ci si gratta o se si prova a curare il disturbo con i prodotti errati.   

  

Quanto è diffusa e quali le cause? Epidemiologia ed eziologia della dermatite seborroica

Epidemiologia della dermatite seborroica

La dermatite seborroica interessa l’1-3% della popolazione mondiale, con il 90% dei casi nella civiltà occidentale, il 6% nel continente africano e il restante 4% nel resto del mondo.   

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Colpisce principalmente i maschi rispetto alle femmine, soprattutto durante l’età infantile e adolescenziale, ma anche attorno ai 30 anni nei maschi e ai 40-50 anni nelle femmine. La prevalenza è più elevata nei pazienti affetti da HIV e nei trapiantati: sembra quindi che l’immunodepressione rappresenti un fattore di rischio.  

Fattori di rischio per la dermatite seborroica

Altri fattori di rischio sono costituiti dalle malattie o condizioni:

  • stress
  • privazione di sonno
  • disfunzioni ormonali
  • carenza di biotina (vitamina B8)
  • carenza di piridossina (vitamina B6)

La dermatite seborroica è associata ad HLA-A32 e HLA-B18. È più frequente in inverno e talvolta migliora con l’esposizione solare.

Attualmente non si conosce la causa diretta di questo tipo di dermatite, un fattore permissivo è rappresentato dalla produzione sebacea: si segnala infatti che questa malattia può manifestarsi a partire dalla pubertà e viene localizzata in aree cutanee ricche di ghiandole sebacee, come il viso, il cuoio capelluto e il torace.  

Le ghiandole sebacee alla nascita sono attive per effetto della trasmissione degli androgeni materni, per poi inattivarsi fino alla pubertà (10-12 anni), età in cui, grazie agli androgeni presenti nell’organismo, vengono riattivati fino ai 25-30 anni, dopo di che si registra un calo della loro attività.  

Di seguito altri fattori che possono causare la dermatite seborroica:  

  • fattori ereditari
  • fattori meccanici: irritazioni derivate dal grattare le croste o sfregamenti cutanei causati dall’uso di indumenti non idonei
  • componente psicologica: stress, ansia e depressione possono essere somatizzati, favorendo la comparsa della dermatite psicologica 
  • cause infettive: si verificano quando funghi, lieviti e batteri alterano la flora cutanea; un esempio è rappresentato dal Pityrosporum ovale o Malassezia furfur (1), un lievito che si trova comunemente nella flora batterica e che si riproduce rovinosamente in presenza di acidi e seborrea
  • alterazione delle difese immunitarie: la dermatite seborroica può presentarsi più frequentemente quando le difese immunitarie si abbassano per via dell’insorgenza di varie malattie tra cui, ad esempio, l’HIV

  

Diagnosi della dermatite seborroica

 

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La diagnosi è essenzialmente clinica, perciò si basa su anamnesi ed esame obiettivo. Essa si basa sulla presenza di lesioni tipiche di questa malattia e squame piccole e untuose sulla cute. La desquamazione risulta aumentata quando la dermatite colpisce le zone pilifere come le sopracciglia, il cuoio capelluto e l’area della barba.  

Gli elementi che influiscono sulla diagnosi della malattia sono legati a:  

  • età del paziente 
  • aree cutanee coinvolte
  • gruppo etnico di appartenenza

Una delle difficoltà nel diagnosticare la malattia è data dal fatto che essa si può confondere con la dermatite atopica, la psoriasi, e la tinea capitis (nei bambini). Riuscire a distinguere infatti una dermatite seborroica grave da una psoriasi iniziale del viso potrebbe risultare molto difficile e si parla di “sebopsoriasi” quando si notato aspetti combinati tra le due patologie.

A volte può essere utile effettuare una biopsia cutanea con esame istologico al fine di escludere altre diagnosi come quella di lupus eritematoso cutaneo. Le caratteristiche istologiche possono differire a seconda della fase in cui si trova la malattia: subacuta, acuta o cronica.  

Nelle fasi  che coincidono con subacuta e acuta è presente un quadro di dermatite spongiotica di lieve o moderata entità. Si manifesta invece durante la fase cronica un’accentuazione dei sintomi quali prurito e desquamazioni, che portano a confonderla con la psoriasi.  

  

Come curare la dermatite seborroica?  

La dermatite seborroica viene trattata essenzialmente con farmaci per uso topico, in particolare trattamenti contenenti principi attivi antifungini e antimicotici, in presenza della Malassezia furfur o Pityrosporum ovale e idrocortisonici, che hanno anche funzione antinfiammatoria e vengono utilizzati soprattutto se il disturbo è associato alla perdita di capelli.  

 

Farmaci per dermatite seborroica

 

I principali farmaci conosciuti e utilizzati sono:  

Farmaci antifungini topici  

Gli antifungini topici rappresentano l’opzione terapeutica di prima scelta nella gran parte dei casi di dermatite seborroica. Questi farmaci si possono trovare sotto forma di gel, shampoo, crema o schiuma. Ricordiamo i più efficaci: il bifonazolo, il ketoconazolo e la ciclopiroxolamina.  

Corticosteroidi topici

I corticosteroidi possono essere molto utili a breve termine, principalmente nel controllo dell’eritema e del prurito. Gli effetti collaterali possibile che bisogna tenere in considerazione nel caso in cui si utilizzi per un lungo periodo di tempo sono l’ipertricosi e l’atrofia cutanea.  

Preparati a base di solfuro di selenio

Nel trattamento della dermatite seborroica il solfuro di selenio è un farmaco molto impiegato.  

Sali di litio topici

Il litio succinato e il litio gluconato per via topica sono stati proposti come trattamenti delle forme localizzate in aree differenti dal cuoio capelluto.  

Inibitori topici della calcineurina

Tra questi inibitori, i quali possono essere usati per il trattamento della dermatite atopica, si trovano anche le molecole pimecrolimus e tacrolimus.  

Preparati a base di zinco piritione  

Sono farmaci di largo impiego, anche se pare che i preparati a base di zinco piritione siano meno efficaci rispetto a quelli con ketoconazolo; le prove a supporto tuttavia non sono ancora definitive.  

Catrame minerale  

Deriva dalla distillazione a caldo del carbone fossile.  I farmaci che contengono catrame minerale possono essere utilizzati in associazione all’acido salicilico.  

Biotina  

Si tratta di un composto biciclico che appartiene alle vitamine del gruppo B. È stata sperimentata come terapia della dermatite seborroica in quanto: modifica positivamente il rapporto tra i grassi saturi/insaturi; riduce la formazione di lipidi ossidati; inibisce il richiamo di monociti e macrofagi nella cute.  

 

Come prevenire la dermatite seborroica?

È fondamentale ribadire che per garantire un trattamento efficiente e mirato nei confronti della dermatite seborroica, è fondamentale rivolgersi a un medico dermatologo specialista che farà una corretta analisi degli elementi a disposizione.  

Di sicuro, è importante prestare attenzione all’alimentazione: un regime alimentare ricco di grassi saturi e zuccheri potrebbe, infatti, peggiorare la condizione, soprattutto se la dermatite seborroica è già in atto. È consigliato il consumo di pesce azzurro, il quale risulta ricco di acidi grassi polinsaturi, che possono rivelarsi utili nel contrastare questo disturbo.  

Infine, un consiglio utile è quello di evitare di toccarsi con frequenza i capelli: le mani, per quanto possano essere pulite, presentano uno strato di grasso naturale che viene trasferito ai capelli peggiorando la dermatite.  

  

Conclusione

Attualmente non sono conosciute misure specifiche che possano evitare la comparsa della dermatite.

Sicuramente uno stile di vita sano, una dieta varia e una vita poco stressante possono contribuire a ridurla.

È raccomandato di evitare lavaggi e bagni frequenti, poiché l’uso di saponi e shampoo aggressivi o la troppa pulizia finiscono per impoverire la pelle degli strati che la proteggono.  

È opportuno evitare anche il distacco manuale delle squame e il grattamento poiché sono manovre che possono provocare una nuova infiammazione e conseguente nuova dermatite.  

 

 

 

REFERENZE 

  • (1) La Malassezia è un genere di fungo che vive sulla pelle di numerosi animali, incluso l’uomo ed è, occasionalmente, causa di infezioni. Ad oggi sono stati isolati dieci differenti specie di Malassezia, quasi tutte capaci di colonizzare la cute umana.  
  • Byrd AL, Belkaid Y, Segre JA. The human skin microbiome. Nat Rev Microbiol 2018;16:143-55  
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2888552/