Iniezione sottocutanea

Iniezione sottocutanea: come si fa e quando è indicata

Indice

Si parla di iniezione sottocutanea quando viene effettuata l’iniezione che si esegue nello strato al di sotto della cute, nel tessuto connettivo e nel grasso presente al di sotto del derma.

Cos'è l'iniezione sottocutanea

Questo tipo di iniezione è raccomandata in caso si desideri un’assimilazione lenta ma costante, come nel caso dell’eparina a basso peso molecolare o dell’insulina. Tale assimilazione viene fornita in quanto vi è minore irrorazione sanguigna, e pertanto si garantisce un assorbimento più lento rispetto all’iniezione intramuscolare o endovenosa¹.

Siti di iniezione sottocutanea

I siti per l’iniezione sottocutanea maggiormente utilizzati ed indicati comprendono:

  • la regione deltoidea
  • la coscia
  • la regione ombelicale dell’addome.

Non è indicata la somministrazione nello spazio direttamente adiacente all’ombelico in quanto si tratta di una zona fortemente irrorata da vasi sanguigni.

Siti iniezione sottocutanea
Siti di iniezione sottocutanea
Risulta indispensabile ruotare i siti d’inserzione quotidianamente e non effettuare la somministrazione nello stesso punto più volte nell’arco della stessa giornata, in quanto si potrebbe generare una lipoipertrofia che porterebbe a compromettere l’assimilazione corretta del farmaco¹.
Iniezione sottocutanea zona deltoidea

Il materiale

Al fine di poter effettuare correttamente la somministrazione della sostanza è necessario utilizzare:

  • Guanti monouso non sterili
  • Garza o batuffolo di cotone
  • Disinfettante cutaneo
  • Ago da 25-26 G con dimensioni comprese tra 5 mm e 8 mm
  • Siringa.

Secondo uno studio del 2012 non sono state riportate differenze sostanziali nella lunghezza dell’ago che determinassero una riduzione dell’ematoma secondario alla procedura.

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Tecnica per l'iniezione sottocute

L’iniezione dovrà avvenire in seguito alla disinfezione della cute con un angolo pari a 90°.

In accordo alla lunghezza dell’ago e alla dimensione del tessuto sottocutaneo del paziente, questa indicazione può variare al fine di evitare danni, così come la riduzione del rischio di iniettare la sostanza nel tessuto muscolare sottostante.

Tecnica per iniezione sottocutanea

Al fine di ridurre ulteriormente questo rischio, è indicato “pizzicare” lo strato della cute su cui si vuole effettuare l’iniezione, separandola in tal modo dal muscolo sottostante.

Plica iniezione sottocutanea

Cosa NON fare durante un'iniezione sottocutanea

Al termine dell’iniezione non è indicato massaggiare la zona, in quanto può determinare lividi nel caso dell’eparina o aumentare il tempo d’assorbimento nel caso dell’insulina.

Non è indicata la manovra di Lesser, che prevede l’aspirazione dello stantuffo una volta penetrato l’ago nella cute, in quanto secondo gli studi il rischio di colpire un vaso è rarissimo; pertanto non vi è ragione di allungare la tempistica dell’operazione provocando possibile dolore o discomfort al paziente. (1,3)

È assolutamente controindicata la somministrazione di sostanza in zone ove è presente infiammazione, lipoipertrofia, rossore o rigonfiamento, così come sono da evitare zone con presenza di cicatrici o lesioni.

È importante rilevare ciclicamente la presenza di lipoipertrofia nei siti d’iniezione e per fare ciò è necessario valutare il paziente non solo visivamente, ma anche mediante palpazione, al fine di determinare la presenza di tali zone a livello sottocutaneo. In caso di presenza di lipoipertrofia è sconsigliato usare quella zona per almeno 3 mesi; si provvederà dopo tale periodo e un’attenta valutazione a re-inserirlo nel ciclo. (1,3)

Tecniche per ridurre il dolore

Uno studio ha indicato come per la somministrazione di eparina sia indicata una tecnica specifica per ridurre il dolore e la presenza di lividi nel paziente: tale tecnica consiste nella somministrazione del farmaco in 15 secondi e attendere 5 secondi prima di rimuovere l’ago.

Si è rilevato come inoltre sia preferibile effettuare l’iniezione a livello addominale, piuttosto che su coscia o in sede deltoidea²

Un altro studio ha indicato come al fine di ridurre il dolore nel paziente sia maggiormente indicato:

  • Iniettare soluzione con volume minore di 0,8 ml
  • La temperatura del farmaco deve essere pari alla temperatura ambientale (se possibile)
  • Utilizzare la sede addominale, in quanto genera minor dolore nel paziente
  • Idealmente e quando possibile utilizzare un farmaco con il pH fisiologico
  • Utilizzare se possibile farmaci con osmolarità inferiore a 600 mOs/kg.

Complicanze

Questa tipologia di somministrazione generalmente non presenta effetti collaterali, ma fra essi è necessario ricordare:

  • Lividi e dolore localizzato sul sito d’iniezione, generalmente dovuto ad una tecnica inefficace da parte dell’operatore o da particolare sensibilità del paziente al farmaco o alle lesioni cutanee dovute all’intervento.
  • Irritazione, indurimento del tessuto, cicatrizzazione della cute sono effetti secondari dovuti ad una mancata o non idonea rotazione del sito d’iniezione.

L'infusione sottocutanea

A differenza dell’iniezione sottocutanea, l’infusione prevede la somministrazione tramite via sottocutanea di volumi consistenti di liquidi.

L’infusione sottocutanea rappresenta una modalità economica, di semplice attuazione e prevede facilità di posizionamento dell’accesso.

Indicazioni e impieghi

Questi liquidi possono avere finalità d’idratazione o di nutrimento: tale tecnica è indicata nei pazienti nei quali non è possibile reperire un accesso venoso valido e stabile, o quando risulta estremamente difficoltoso posizionarne uno.

È utilizzabile in diversi setting assistenziali e particolarmente indicata al fine di prevenire l’ospedalizzazione secondaria alla diagnosi di disidratazione.

Secondo uno studio tale tecnica permette una maggiore mobilità del paziente e una riduzione del discomfort dello stesso, oltre a ridurre il rischio infettivo ed eventi avversi dell’infusione endovenosa come tromboflebiti, stravaso.

La tecnica di infusione sottocutanea comprende però un rischio, seppur ridotto, di cellulite e ascessi locali, e non permette la somministrazione di valori elevati di fluidi in un breve periodo: è infatti possibile somministrare 1000-2000 ml di liquidi in un singolo sito in un adulto e, sempre in accordo al suo stato di salute, è consigliata tale somministrazione in 4 o 5 ore.

Questa tecnica non è applicabile in caso di:

  • Pazienti con ridotta perfusione tissutale
  • Correzione di disionia
  • Pazienti con disturbi della coagulazione
  • Somministrazione di soluzioni ipertoniche
  • Somministrazione di elevate dosi di potassio (sono stati riportati casi di necrosi tissutale). (5)