puntura vedova nera

Morso di ragno vedova nera: cosa fare

Puntura di ragno vedova nera: cosa fare

Un ragno di tipo “vedova nera” ha appena punto te o uno dei tuoi cari. Come bisogna comportarsi e cosa succederà ora? Vediamolo insieme.

 

Provvedimenti da eseguire immediatamente dopo un morso di ragno vedova nera

La prima cosa è valutare se la persona si trova in un posto adeguato. Se non è così, considerare di spostarla in un luogo più sicuro.

Svolgere la valutazione ABC per assicurarsi che non ci sia immediato pericolo di vita

  • A = assicurarsi della pervietà delle vie aeree
  • B = controllare che la persona respiri adeguatamente
  • C = controllare la presenza di polso arterioso

Ricercare segni e sintomi di shock anafilattico dopo il morso di ragno vedova nera

E’ fondamentale cercare di capire se con il morso il ragno vedova nera può aver scatenato uno shock anafilattico: in questa situazione troveremo:

  • cute pallida e fredda
  • sudorazione (fredda)
  • tachicardia
  • ipotensione
  • broncospasmo o altri segni di grave reazione allergica associati allo shock
  • orticaria ed edema generalizzati

Questa prima valutazione è valida per il morso di ragno in generale.

Accertarsi che il responsabile della puntura sia davvero un ragno vedova nera

E’ importante essere sicuri che il ragno in questione sia una vedova nera. Potreste esservi sbagliati nella valutazione, per cui è bene fare una foto con lo smartphone in modo da confrontarla su internet e poi poterlo comunicare ai soccorritori e al medico. Dopo aver fatto la foto, è possibile inserirla in Google immagini per trovare immagini simili ad essa e vedere se davvero corrispondono alla vedova nera.

 

Fisiopatologia dell’avvelenamento da vedova nera

Il veleno della vedova nera contiene una potente neurotossina che causa danno ai neurotrasmettitori. Questo determina una transitoria depolarizzazione muscolare seguita da un blocco irreversibile della conduzione.

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Visita medica dopo puntura di ragno vedova nera (anamnesi)

Verifica presenza di allergie

La prima cosa da verificare è se la persona che ha subito la puntura ha una storia di allergia a punture di insetti o aracnidi. In questo caso potrebbe manifestarsi una reazione allergica. Perciò se è disponibile (magari la persona lo ha con sè) è opportuno somministrare una dose di cortisone alla cieca, per esempio una pastiglia per bocca (1).

Descrizione del ragno vedova nera

E’ importante riuscire ad accertarsi che sia proprio una vedova nera il ragno che ha svolto la puntura.

Presenza di segni o sintomi (3)

  • Presenza di dolore modesto attorno alla zona del morso.
  • Bisogna ricercare subito comunque la presenza di segni o sintomi di shock anafilattico (vedi sopra).
  • Entro 30 minuti dal morso compaiono:
    • sintomi sistemici come fascicolazioni muscolari
    • dolore intenso
    • iperestesia cutanea
  • E’ possibile una stimolazione autonomica caratterizzata da:
  • Nell’1% dei pazienti si riscontra una reazione acuta da ipersensibilità che include:
    • paralisi
    • emolisi
    • insufficienza renale acuta
    • coma
    • ipertensione
  • Segni di tipo addominale, come dolore e una colorazione scura dell’addome devono far sospettare una puntura da ragno vedova nera.

 

Esame obiettivo dopo un morso di ragno vedova nera

Esaminare la sede della lesione

I segni di un morso di vedova nera in genere sono due piccole punture affiancate o molto spesso un avvallamento circondato da edema. E’ possibile anche l’assoluta mancanza di lesioni.

A livello addominale spesso si riscontra una colorazione scura, “a clessidra”.

Eseguire un esame neurologico

Dopo una puntura di ragno vedova nera come per gli altri ragni, è opportuno eseguire un esame neurologico per verificare l’assenza di sintomatologia a carico del sistema nervoso centrale.

Monitorare i segni vitali

Una volta certi che si tratti di vedova nera, è necessario mantenere un monitoraggio costante dei parametri vitali fino a che non si è certi della risoluzione della sintomatologia.

 

Esami diagnostici da prescrivere dopo una puntura di ragno vedova nera

In genere dopo un morso di ragno vedova nera sarà opportuno richiedere emocromo, coagulazione, esame urine, alla ricerca di leucocitosi, proteinuria ed ematuria.

 

Trattamento per i morsi di ragno vedova nera

Trattamento delle lesioni cutanee

In sede locale si possono trattare con antistaminici quali la difenidramina e farmaci anti-infiammatori locali o sistemici.

Trattamento dei sintomi sistemici

In caso di spasmo muscolare:

  • Calcio gluconato 10% infusione di 10-20 ml nell’arco di 10-20 minuti.
  • Metocarbamolo 1g e.v. in 5 minuti, seguito da 1g a 100mg/h.
  • Diazepam 5-10mg e.v. o altri sedativi con effetto muscolare.

In caso di ipertensione severa può essere necessario utilizzare il nitroprussiato in infusione continua.

Utilizzo dell’antidoto per il ragno vedova nera

L’efficacia dell’antidoto non è universalmente riconosciuta. In questo caso è comunque opportuno interfacciarsi anche con il centro antiveleni di zona. L’antidoto per il ragno vedova nera si dovrebbe utilizzare soltanto:

  • nelle reazioni severe
  • nelle donne in gravidanza
  • in assenza di miglioramento della sintomatologia con altri mezzi

Prima di utilizzare l’antidoto è necessario eseguire il test cutaneo. Molti pazienti presentano risoluzione della sintomatologia a distanza di 1 ora dalla somministrazione dell’antidoto.

L’antidoto per la vedova nera è costituito da una fiala da 2,5 ml che va diluita in 50 ml di soluzione fisiologica per infusione e.v. Raramente è necessario utilizzare una seconda fiala.

Trattamento dei fenomeni allergici e di anafilassi

Se invece dovessero comparire fenomeni di anafilassi, come reazioni allergiche o shock anafilattico, bisognerà trattare in modo specifico questa condizione con cortisonici, antistaminici fino all’adrenalina.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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Note e bibliografia

  • (1) Qualcuno potrebbe obiettare che sia potenzialmente pericoloso suggerire o somministrare dei farmaci alla cieca soprattutto perchè verrebbero dati da soggetti non medici verso terzi. Questo è vero a livello teorico, ma non applicabile in questa circostanza perchè comunque in ogni situazione occorre soppesare rischi e benefici. La presenza di precedenti reazioni allergiche a punture di insetto o di aracnidi mette ad alto rischio di una nuova reazione allergica, che una volta sviluppata potrebbe essere non più controllabile con lo stesso farmaco in questione. Perciò la somministrazione preventiva ha lo scopo di evitare danni ben peggiori. C’è da tener conto oltretutto che un farmaco corticosteroide non procura effetti collaterali gravi o letali se assunto in dose singola (a meno che non siano presenti reazioni allergiche agli eccipienti, che è un caso rarissimo e comunque non prevedibile!). Di conseguenza il rapporto rischio/beneficio nel caso di anamnesi positiva del soggetto per reazioni allergiche pregresse è di sicuro a favore della somministrazione del farmaco.
  • (2) Reisman RE, Insect stings, N Eng J Med
  • (3) Miller TA: Latrodectism: the bite of the black widow spider in Am Fam Physician 1992