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Vaccinazione anti-influenzale obbligatoria per contrastare Covid-19?

Vaccinazione anti-influenzale obbligatoria per contrastare Covid-19?

Recentemente è stato proposto di introdurre la vaccinazione anti-influenzale obbligatoria come metodo per contrastare il Covid-19 il prossimo autunno. E’ davvero utile? Vediamo di approfondire la questione.

 

Vaccinazione anti-influenzale obbligatoria: la tesi di De Luca e Zingaretti

I soggetti sintomatici per Covid-19, soprattutto all’esordio, presentano tosse, febbre, mal di gola. Sono sintomi molto simili a quelli dell’influenza, per cui non è facile discriminare tra le due patologie.

Per questo motivo alcuni politici, come il governatore della Campania De Luca e del Lazio Zingaretti, hanno proposto l’obbligo della vaccinazione anti-influenzale per la stagione autunnale 2020. Mentre Zingaretti propone la vaccinazione obbligatoria per tutti gli over-65 (2), De Luca si spinge oltre, proponendo la vaccinazione obbligatoria per tutti i cittadini (1)

La motivazione al sostegno della tesi di De Luca è che se tutti saranno vaccinati per l’influenza, allora sarà più facile individuare i pazienti Covid-19.

Ma è proprio così? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

 

La vaccinazione anti-influenzale come sistema per ridurre i sintomi di influenza nella popolazione

Vaccinando tutti per l’influenza in effetti si ridurrà in parte il numero di persone con sintomi influenzali. Tuttavia non si azzererà assolutamente il numero di persone con sintomatologia simil-influenzale, per vari motivi:

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  • Il vaccino contro l’influenza generalmente è costituito da una miscela di più virus influenzali che si presume saranno quelli più diffusi durante la successiva stagione invernale. Non sempre gli scienziati scelgono i ceppi “migliori” e quindi l’efficacia della protezione del vaccino nei confronti del virus dell’influenza è variabile di anno in anno.
  • La protezione totale con il vaccino anti-influenzale non è assicurata. Spesso accade che le persone vaccinate per l’influenza si infettino comunque di influenza, ma sviluppino una forma più leggera. Questo fa sì che non risultino negative ai sintomi. Vi saranno perciò molte persone con sintomi influenzali lievi, pur essendosi vaccinate. Queste persone si confonderanno facilmente con le portatrici paucisintomatiche di Covid-19.
  • I sintomi di tipo influenzale non sono dovuti unicamente al virus dell’influenza. Molti virus parainfluenzali, rhinovirus e altri determinano sintomatologie analoghe all’influenza. Anche i soggetti con questi virus tenderanno a confondersi con i soggetti portatori di Covid-19.

Infine, moltissime persone che hanno avuto il Coronavirus erano asintomatiche o paucisintomatiche o avevano sintomi specifici o aspecifici ma comunque differenti dall’influenza . Si stima che circa 2-3 milioni di italiani siano stati contagiati dal Coronavirus, mentre soltanto 200.000 sono stati individuati dal tampone. Quindi 9 soggetti su 10 sono sfuggiti alle maglie della diagnosi.

Tutti conosciamo i sintomi del Covid-19. Alcuni sintomi sono più subdoli, altri pazienti sono asintomatici.

 

Interazioni tra vaccino anti-influenzale e Covid-19

Si è già discusso molto in letteratura tra gli esperti se la vaccinazione anti-influenzale avrebbe o meno avuto un fattore protettivo nei confronti del Covid-19.

Gli elementi a sostegno o contro questa tesi sono vari ma ancora poco validi. Quello più efficace consiste nel concetto che in caso di doppia infezione contemporanea di influenza e Coronavirus con la vaccinazione anti-influenzale l’organismo sarebbe almeno protetto nei confronti di uno dei due virus.

In effetti l’idea ha un fondamento potenziale. Non abbiamo alcuna idea riguardo ad un eventuale potenziamento dei due virus tra loro nello stesso organismo, per cui non possiamo dare un giudizio in merito.

In quest’ottica potrebbe avere un senso promuovere la vaccinazione anti-influenzale, quest’anno, in misura più consistente. Di certo, in questo caso, tuttavia, sarebbe utile per la protezione individuale, e non a fini di screening come sostenuto nelle tesi dei governatori che stiamo valutando.

Quella del rischio di doppia infezione è una motivazione forte per spingere verso la vaccinazione anti-influenzale i soggetti debilitati e i soggetti anziani. In tal senso, all’inizio dell’autunno, maggior prudenza suggerisce di consigliarla nei confronti di queste due categorie di soggetti.

 

L’obbligo vaccinale per tutti

Quello che invece viene proposto dai governatori è una vaccinazione anti-influenzale obbligatoria, con delle fasce di età o meno. Qui si innestano ragionamenti più ampi che riguardano anche aspetti legislativi. E’ possibile introdurre delle misure coercitive delle libertà individuali nell’interesse, presunto e a volte non pienamente dimostrato, della collettività? Non in tutti i paesi infatti c’è un’universale accettazione di questo principio. In Svezia, per esempio, la vaccinazione obbligatoria è ritenuta anticostituzionale e le proposte di legge per rendere le vaccinazioni obbligatorie sono state di recente respinte dal parlamento (3).

 

Come comportarci allora quando ci sarà commistione tra Influenza e Covid-19?

Ebbene, occorre ammettere che lo stesso pensiero che una vaccinazione anti-influenzale obbligatoria possa aiutare a scovare i casi di Covid-19 è una pura utopia. Di certo è usuale di questi tempi per i soggetti politici fare affermazioni altisonanti ed eventualmente smentirle poco dopo. Il dato di fatto è che tutti desidereremmo avere delle certezze su quanto accadrà nel momento della commistione tra influenza e Covid-19, quest’autunno. Eppure non ve ne sono ed affermare il contrario equivale ad una scommessa testa o croce.

Piuttosto, occorre lavorare nella direzione che già si è vista efficace, come l’isolamento precoce dei casi, il mantenimento della distanza sociale e il trattamento immediato ed energico della malattia.

Occorrerà probabilmente cambiare le nostre abitudini ed accettare nuovi standard. Molti di noi erano abituati a recarsi al lavoro o a mandare i figli a scuola anche con una febbre moderata o con sintomi respiratori in atto. Questo non sarà più possibile: i pochi casi di Covid-19 rischierebbero sì di confondersi con l’influenza stagionale e quindi di riaccendere pericolosi focolai infettivi.

Questa scelta determinerà la continuazione di una parte delle misure messe in atto ma consentirà di scongiurare ulteriori riprese della malattia, che, ricordiamo, è in miglioramento negli stati che per primi hanno messo in atto il lockdown ma che è tuttora in espansione negli stati che non hanno potuto o voluto intraprenderlo nella sostanza, oltre che nella forma.

 

Conclusione: SI o NO Vaccinazione anti-influenzale obbligatoria per contrastare Covid-19?

La proposta dei governatori di porre l’obbligatorietà della vaccinazione anti-influenzale come strategia per contrastare Covid-19 non regge all’analisi ragionata. L’unica strada percorribile in autunno per contrastare l’eventuale recrudescenza del Covid-19 consisterà nell’isolamento, identificazione e trattamento precoce di tutti i casi sintomatici di malattia pseudo-influenzale.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

 

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Fonti:

 

Per approfondire: