Esofago di Barrett

Esofago di Barrett

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Per “esofago di Barrett” si intende una specifica condizione che interessa l’esofago, il condotto che collega la bocca allo stomaco. L’alterazione consiste in una modifica del tessuto che riveste la parte più bassa dell’esofago (chiamato epitelio squamoso), sostituito con un tipo differente di tessuto simile a quello presente nell’intestino (epitelio colonnare).

Questo processo spesso è il risultato di un danno ripetuto all’interno dell’esofago dato dalla presenza per un tempo prolungato di acido gastrico proveniente dallo stomaco. L’acido è normalmente presente esclusivamente nello stomaco; in determinate condizioni, invece, come nel reflusso gastroesofageo, sale nell’esofago e qui crea le condizioni perché si modifichi la struttura dell’esofago.

La presenza di esofago di Barrett è pericolosa perché le cellule intestinali presenti nell’esofago possono evolvere in cellule cancerose. [1][2][3]

Quanto è frequente? Considerazioni epidemiologiche

L’esofago di Barrett è prevalente soprattutto nella popolazione adulta maschile, con una media approssimativa a 55 anni.

Questa condizione non è comune nei bambini ed è estremamente rara nei bambini con meno di 5 anni.

Negli Stati Uniti si è stimato che abbia una prevalenza di circa il 5,6% della popolazione adulta. Si è calcolato inoltre che la prevalenza nella popolazione generale varia da circa il 0,4% a più del 20% in base alla popolazione presa in esame e ai criteri di diagnosi. [2]

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Le cause dell’esofago di Barrett: eziologia

La causa che maggiormente predispone all’esofago di Barrett è la presenza di un’eccessiva esposizione dell’esofago all’acido proveniente dallo stomaco: nei pazienti con reflusso gastroesofageo è presente un’erosione del tessuto esofageo che aumenta di cinque volte il rischio di riscontrare questa malattia entro cinque anni.

Ci sono fattori ulteriori che aumentano il rischio di sviluppare l’esofago di Barrett:

  • Età: è più comune in adulti di mezza età
  • Genere: è più comunemente diagnosticato nei maschi
  • Etnia: è più comune nella popolazione bianca
  • Obesità: in particolare è più frequente in persone con grasso addominale rilevante
  • Fumo
  • Parenti di primo grado con esofago di Barrett o adenocarcinoma all’esofago presentano un rischio maggiore. [1][2]

Come si crea la modifica cellulare presente nell'esofago di Barrett? Fisiopatologia

L’esofago di Barrett è il risultato di una esofagite cronica da reflusso causata dalla presenza cronica all’interno dell’esofago di acido gastrico proveniente dallo stomaco, ma anche di acidi biliari provenienti dall’intestino. La malattia da reflusso gastroesofageo è una delle cause principali dell’esposizione eccessiva di acido gastrico nell’esofago.

La risalita di acido induce un danno al tessuto esofageo che nella maggior parte dei pazienti è riparato rigenerando l’epitelio squamoso fisiologicamente presente nell’esofago. In alcune persone però, per ragioni non chiare, il danno alla mucosa da reflusso è riparato attraverso la generazione di un tessuto colonnare simile a quello presente nell’intestino.

Le cellule con caratteristiche intestinali sono più resistenti all’acido gastrico e alla bile rispetto alle cellule squamose presenti fisiologicamente nell’esofago. Questa caratteristica può suggerire che l’epitelio colonnare si sviluppa per proteggere l’esofago dall’esposizione acida.

Una potenziale complicazione è quella di sviluppare mutazioni precancerose che possono poi progredire in cancro chiamato adenocarcinoma dell’esofago. Il rischio di sviluppare un tumore dell’esofago aumenta con l’età, negli uomini e nei pazienti con esofago di Barrett più esteso di 3 cm. In ogni caso la progressione in cancro non è comune; degli studi mostrano che meno dello 0,5% dei pazienti per anno sviluppano cancro all’esofago in presenza di esofago di Barrett. [1][3]

Sintomi dell’esofago di Barrett

Questa malattia di per sé non sviluppa sintomi.

Molte persone che arrivano alla diagnosi si recano dal medico per la presenza di sintomi appartenenti al reflusso gastroesofageo quali:

  • bruciore di stomaco
  • rigurgito
  • bruciore alla gola
  • difficoltà a deglutire. [1]

Valutazione iniziale di un paziente con sospetto esofago di Barrett

La valutazione corretta di un paziente con sospetto esofago di Barrett inizia con l’anamnesi accurata svolta dal gastroenterologo seguita da un esame obiettivo della regione toracica e addominale.

L’anamnesi prevede in genere una serie di domande volte a valutare l’origine dei sintomi riferiti dal paziente:

  • Soffre di reflusso?
  • Che tipo di sintomi presenta? Da quanto tempo? Il dolore al petto è di tipo oppressivo o è come un bruciore?
  • Fuma? Quante sigarette al giorno?
  • Che tipo di alimentazione segue?
  • Sente difficoltà durante la deglutizione?
  • Ha parenti di primo grado con esofago di Barrett o adenocarcinoma dell’esofago?

Diagnosi di esofago di Barrett

Se il medico ritiene che il paziente abbia fattori di rischio per l’esofago di Barrett si procede svolgendo una gastroscopia. Quest’ultima è un esame strumentale che permette al medico di vedere all’interno dell’esofago e dello stomaco.

Il medico inserirà un tubo sottile con una luce all’estremità dentro l’esofago. Il tubo ha una piccola telecamera che permette la visione del tessuto esofageo. Normalmente il tessuto appare chiaro e lucido; in una persona con esofago di Barrett appare rosa o rosso salmone.

Se apparentemente la gastroscopia suggerisce la diagnosi, il medico svolge una biopsia con la quale rimuove un piccolo campione di tessuto: in questo modo il campione prelevato può essere esaminato al microscopio.

La gastroscopia rileva più dell’80% dei casi. [1][2]

Trattamento per l'esofago di Barrett

L’obiettivo è controllare il reflusso di acido gastrico o bile intestinale per prevenire la trasformazione del tessuto di Barrett in tessuto canceroso.

Un trattamento aggressivo del reflusso è considerato più efficiente nel prevenire il cancro rispetto a un trattamento svolto solo durante la presenza dei sintomi da reflusso.

  • Modificare l’alimentazione è fortemente consigliato. E’ importante eliminare quei cibi che potrebbero aumentare il rischio di reflusso acido come: cioccolata, caffè, the, peperoncino, alcol e cibi grassi. Anche succhi acidi (come il limone) o succo di pomodoro possono peggiorare i sintomi. Le bevande gassate devono essere limitate. Inoltre è sconsigliata una cena abbondante seguita immediatamente dal riposo notturno.
  • I medicinali raccomandati per il trattamento sono gli inibitori di pompa protonica (omeprazolo, ecc.).
  • Nel caso in cui sia presente un esofago di Barrett ad alto rischio di sviluppare un tumore può essere necessario asportare o distruggere il tessuto anomalo tramite laser, radiofrequenza o biopsia escissionale [1].

Conclusioni

L’esofago di Barrett è relativamente frequente nella popolazione adulta; il più delle volte è una condizione benigna e gestibile.

Raramente il tessuto di Barrett può progredire in cancro. Per questo motivo è raccomandato un controllo costante per chi è portatore di questa malattia, con gastroscopie frequenti e trattamenti con antiacidi [3].