prevenzione in ambito sanitario

Prevenzione in ambito sanitario

La prevenzione nell’ambito sanitario

 

Cos’è la prevenzione?

La prevenzione è l’adozione di una serie di provvedimenti presi per cautelarsi da un male futuro e, quindi, l’azione o il complesso di azioni che intendono raggiungere questo scopo, ovvero impedire pericoli e mali di varia natura, a livello personale o sociale.

 

La prevenzione in campo sanitario

Per prevenzione nell’ambito sanitario si intende il tentativo di evitare la comparsa di una malattia, di una sua specifica manifestazione, un suo aggravamento o recidiva, fino ad un possibile esito fatale.

Prevenzione, pertanto, è il complesso delle procedure messe in atto per questo fine, una protezione a favore dell’uomo. In stretta correlazione ad essa vi è la medicina preventiva.

 

Dal concetto di prevenzione a quello di medicina preventiva

Il concetto di prevenzione delle malattie oggi è ampiamente accettato e diffuso e può essere considerato vecchio quanto l’umanità. Ricordiamo infatti che in tutte le antiche civiltà e religioni si suggerivano, o si imponevano, pratiche di natura sanitaria nate dalla semplice osservazione quotidiana dei fenomeni di tipo epidemiologico, che avevano dimostrato una certa efficacia nel contrastare l’insorgere e la diffusione di malattie.

Questo accade per esempio nei casi di una malattia cronica e con cause multifattoriali, che è spesso strettamente collegata a fattori di rischio ambientali.

Parlare di prevenzione significa periò porre una grande attenzione ad un insieme di fattori ricchi di capacità dannosa.

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Si parla di eziologia multifattoriale quando vi sono molti elementi sorreggono questa condizione di rischio.

 

Relazioni tra medicina di prevenzione, medicina di cura e medicina riabilitativa

Ad oggi, nel mondo moderno, si ha una prevalenza del valore offerto alla medicina terapeutica e riabilitativa. Meno peso sembra essere dato invece a quella preventiva, che invece ha una grande potenzialità nell’intervenire precocemente come elemento protettivo. E’ una cultura della salute che ha bisogno di ulteriori e decisi sviluppi.

Il professionista sanitario che si occupa di prevenzione deve possedere una mentalità molto ampia, multidisciplinare, che tenga in considerazione la multifattorialità, ovverosia, il concomitante apporto di più elementi che possono indurre lo stato di malattia. Ed abbia una visione ampia, su tutta la collettività, oltre il singolo portatore di disturbo.

Per investire sulla prevenzione occorre una programmazione nella formazione medica più ampia, perché sia dato più spazio alla programmazione dello sviluppo di competenze che esaltino la salute. E in seconda battuta, si possono sviluppare competenze per la cura della patologia. Ma prima occorre un grande investimento nella dimensione della salute, quale valore da proteggere, da incentivare, da sviluppare.

La definizione/diagnosi di salute, per ora, è prevalentemente fondata su elementi negativi, ovvero la mancanza di segni evidenti di malattia: nessun sintomo come condizione di salute.

Solo in piccola parte si elencano elementi positivi come indicatori della salute, come ad esempio valutazione delle capacità fisiche, misure di capacità respiratorie, vigilanza mentale, agilità motoria: percezioni soggettive di benessere e di soddisfazione.

Può essere molto utile misurare l’entità del benessere e come si esprime in termini di capacità, a livello fisico e a livello mentale.

 

I livelli e i tipi di prevenzione sanitaria

La prevenzione mira principalmente a impedire l’ingresso e l’impianto delle cause di malattia, che possono essere di natura biologica, chimica, fisica, nell’organismo; e ulteriormente la prevenzione mira a bloccare l’insorgenza della malattia o della sua manifestazione, quando ormai la patologia si è insediata nell’organismo.

Prevenzione primaria e secondaria

La prevenzione primaria ha lo scopo di impedire la comparsa della malattia, del deficit, mentre la prevenzione secondaria ha il fine di fermare o rallentare la progressione della malattia.

La prevenzione primaria lavora sulle cause di malattia e sui fattori che aumentano le probabilità di malattia, e che sono spesso imputabili a fattori ambientali ed anche personali.

La prevenzione secondaria interviene quanto più precocemente su queste dimensioni patologiche già in atto, per arrestarle o rallentarne l’evoluzione o, al limite, per impedirne l’aggravamento e la complicazione.

Ancora, la prevenzione primaria si basa sulle indagini diagnostiche: diagnosi precoce applicata in modo esteso all’intera popolazione, o a gruppi di popolazione ad alto rischio verso determinate malattie.

La prevenzione primaria ha inoltre lo scopo di selezionare non solo i soggetti che portano forme patologiche allo stato iniziale e asintomatico, ma anche i portatori di difetti considerabili come fattori elevati di rischio, chiamati stati pre-patologici.

Qualora la malattia si sia chiaramente manifestata, qualsiasi provvedimento che ne prevenga la progressione verso l’infermità è detto prevenzione terziaria.

 

La prevenzione primaria di salute

La prevenzione primaria opera sull’uomo sano o sull’ambiente, attraverso due tipi di intervento: uno potenzia i fattori utili alla salute, fattori di protezione; l’altro allontana e corregge tutte le possibili cause che soggiacciono alla malattia:

  • biologiche
  • chimiche
  • fisiche
  • sociali

che tendono, in questo caso, a ridurre lo stato di benessere della persona. Ovvero, vuole contenere e limitare tutti i fattori di rischio di questa malattia.

Notiamo che per parlare di prevenzione primaria bisogna porre molta attenzione alle scelte comportamentali della persone, ovverosia come ci si alimenta, l’attività fisica, l’uso di sostanze psicoattive che possono indurre dipendenza; come la persona usa il suo tempo libero, se usa alcol, fumo di tabacco o simili, se la persona si impegna in attività fisiche, come si comporta nella sua attività sessuale e se abusa di psicofarmaci.

Vediamo che le malattie in cui le cause sono dovute al comportamento umano siano ben identificabili nel singolo, ma anche nella società. La grande maggioranza della patologia meglio si comprende se è inquadrata in una descrizione di queste scelte comportamentali: da come ti comporti deriva il tuo stato di salute, nel presente, ma soprattutto nel futuro.

 

Dalla prevenzione primaria all’educazione sanitaria.

Ogni persona, dalla sua età più giovane, ad evolvere, è fatta oggetto di educazione, affinché possa sviluppare nuove e più adeguate competenze.

L’educazione sanitaria vuole modificare in modo consapevole e duraturo lo stile di vita della persona, per individuare in modo precoce i suoi comportamenti a rischio, che abbiamo citato prima.

L’azione preventiva richiede un investimento in termini di conoscenza, previsione, investimento di risorse.

Notiamo come le patologie prevalenti siano cambiate: c’è stata un’evoluzione molto importante negli ultimi anni delle malattie cardiovascolari, oltre i tumori. Vanno aggiunti i casi di bronchiti croniche, diabete, malattie legate all’abuso alcolico, al tabagismo, alle tossicodipendenze. Allo stress lavorativo e sociale, all’alimentazione, all’uso scorretto di farmaci. Tutte situazioni per le quali si sono già ben identificati i fattori di rischio. Condizioni che chiedono di correggere o di eliminare, per quanto è possibile, il comportamento umano, per modificare favorevolmente l’incidenza di queste patologia nella vita di tutti i giorni.

Per cui prevenzione come azione di conoscenza, coinvolgimento, educazione.

Dalla prevenzione dobbiamo imparare che la salute è un patrimonio che nel tempo va aumentato e protetto. Il professionista che si occupa di prevenzione è un medico che deve, nel tempo, sviluppare un’attenzione specifica sulla salute, vista nel suo contesto sociale e nel suo contesto ambientale.

E’ un invito finale a essere responsabili a livello personale. Perché il miglioramento della salute è dovuto non a ciò che si fa quando si è malati, in riparazione del danno, ma ciò che si fa per rimanere sani.

 

dottor Lionello Tabaglio psicologo

dott. Lionello Tabaglio, psicologo

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