Upadacitinib e morbo di Crohn, malattia di Crohn

L’immunosoppressore Upadacitinib è efficace nella remissione clinica del morbo di Crohn

Indice

Questo studio avrebbe dimostrato la piena efficacia del farmaco immunosoppressore Upadacitinib nel permettere una remissione significativa del morbo di Crohn.

Trattamenti del morbo di Crohn: il farmaco Upadacitinib

La malattia di Crohn è una patologia autoimmunitaria del sistema gastrointestinale e fa parte, insieme alla rettocolite ulcerosa, del gruppo di condizioni note come MICI, ossia Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino.

Questa patologia può teoricamente colpire qualsiasi segmento del tratto gastrointestinale (dalla mucosa orale fino all’ano) determinando un’infiammazione cronica, ma più spesso interessa l’ileo terminale e il colon, configurandosi dunque come un’ileocolite, a carattere intermittente e recidivante.

La malattia di Crohn è più diffusa nelle aree sviluppate e industrializzate del mondo, con un picco di manifestazione in due fasce di età: dai 15 ai 30 anni e dai 40 ai 60 anni, interessando per lo più le donne.

Sul piano fisiopatologico, la malattia si sviluppa grazie all’intersezione di fattori genetici, ambientali e dietetici ed è sostenuta dall’attivazione aberrante del sistema immunitario, il quale evoca e mantiene un’infiammazione di tipo cronico. Clinicamente il paziente in fase florida presenta spesso diarrea sanguinolenta, dolore al fianco destro, febbre e perdita di peso.

Approfondimento: Morbo di Crohn

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Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Si tratta di una patologia complessa, che può essere difficile da diagnosticare e gestire, ma con il trattamento adeguato i pazienti possono controllare i sintomi e prevenire le complicanze della malattia.

In questo articolo esploreremo il morbo di Crohn, i sintomi, le cause, le opzioni di trattamento e le strategie di gestione dello stile di vita.

Scopriamo insieme come riconoscere meglio questa condizione e come affrontare in modo più efficace i sintomi e le sfide associate a questa malattia.

I nuovi farmaci adoperati per il trattamento della Malattia di Crohn prevedono l’utilizzo di principi attivi, definiti immunosoppressori, i quali vanno elettivamente a bloccare le reazioni immunologiche aberranti dell’organismo, attenuando il pattern infiammatorio.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: 43 Paesi del mondo.
  • Tipo di pazienti: Soggetti affetti da malattia di Crohn in forma moderata o grave.

Scopo dello studio: l'induzione e il mantenimento della remissione clinica del morbo di Crohn sono favoriti dal nuovo farmaco Upadacitinib?

Mediante questo trial clinico randomizzato e multicentrico di interesse globale, gli autori dello studio hanno verificato l’efficacia e il profilo di sicurezza del farmaco Upadacitinib nel trattamento della malattia di Crohn moderata-grave.

Progettazione

Il trial ha selezionato e inserito nella sperimentazione clinica 526 pazienti adulti, afferenti da molti Paesi del mondo, accomunati dalla diagnosi di malattia di Crohn in forma moderata o grave, formulata da almeno 3 mesi.

Nella prima fase dello studio, di induzione della terapia, tutti i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi:

  • il primo gruppo, sperimentale, formato dai due terzi dei partecipanti, ha ottenuto la somministrazione di 45 mg del farmaco immunosoppressore Upadecitinib¹ una volta al giorno per 3 mesi.
  • Il secondo gruppo, di controllo, ha invece ricevuto la somministrazione di un placebo quotidianamente per 3 mesi.

Successivamente è stata avviata la fase di mantenimento della terapia, in cui hanno partecipato tutti i pazienti che hanno ottenuto benefici significativi nella prima fase.

I pazienti che hanno ottenuto risposte cliniche importanti con l’Upadacitinib sono stati dunque suddivisi in tre ulteriori gruppi di uguale numerosità:

  • il primo gruppo, sperimentale, ha ottenuto la somministrazione di 15 mg di Upadacitinib una volta al giorno per 1 anno.
  • Il secondo gruppo, anch’esso sperimentale, ha invece ricevuto la somministrazione di 30 mg di Upadecitinib una volta al giorno per 1 anno.
  • Il terzo gruppo, di controllo, ha ottenuto la somministrazione di un placebo con le stesse modalità dei gruppi precedenti, per la durata di 1 anno.

Risultati

Dopo un’attenta osservazione di tutti i dati clinici dei soggetti partecipanti, sono emersi i seguenti risultati:

  • Nella prima fase della sperimentazione, i pazienti che hanno assunto per 3 mesi l’Upadacitinib hanno avuto una probabilità dal 40% al 45% maggiore di ottenere una remissione clinica importante della malattia.
  • Nella seconda fase dello studio, i pazienti dei gruppi sperimentali hanno anche ottenuto una remissione clinica dalle 2 alle 3 volte maggiore rispetto al gruppo placebo, a seconda che si trattasse, rispettivamente, del dosaggio di 15 mg o di 30 mg di Upadacitinib.
  • Reazioni avverse come disturbi epatici, neutropenia e perforazioni gastrointestinali sono risultate più comuni nei pazienti che hanno ricevuto il farmaco Upadacitinib.

Conclusioni

Questa sperimentazione clinica, condotta in maniera randomizzata e multicentrica, ha accertato la piena efficacia del farmaco immunosoppressore Upadacitinib nel permettere una remissione significativa sia clinica che endoscopica della malattia di Crohn, in pazienti affetti in forma moderata o grave.

Tale farmaco è risultato efficace sia nella fase di induzione (durata 3 mesi) che nella fase di mantenimento (durata 1 anno) della terapia. Sebbene abbia prodotto alcuni eventi avversi, il suo utilizzo è da prendere in considerazione nelle linee guida aggiornate del trattamento della malattia di Crohn.

Approfondimento: gli antibiotici sono un fattore di rischio per le malattie infiammatorie intestinali croniche?

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) rappresentano un insieme di patologie di natura flogistica che bersagliano l’intestino. Tra le MICI più importanti spiccano la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Si stima che tali patologie affliggano circa 250 mila persone in Italia e quasi 7 milioni in tutto il mondo.

L’uso degli antibiotici può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie infiammatorie intestinali croniche? Scopriamolo insieme in questo recente studio.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Loftus EV, Panés J, Lacerda AP, Peyrin-Biroulet L et al. Upadacitinib induction and maintenance therapy for crohn’s disease. New England Journal of Medicine. 2023;388(21):1966–80.

[1] Ranasinghe IR, Hsu R. Crohn Disease [Aggiornato il 20 Febbraio 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.

Nota 1. Upadacitinib è un farmaco immunosoppressore appartenente alla classe degli inibitori della Janus chinasi (JAK), utilizzato nel trattamento di alcune malattie infiammatorie croniche. La sua azione si basa sull’inibizione delle Janus chinasi, enzimi che svolgono un ruolo chiave nella trasmissione dei segnali all’interno delle cellule e sono coinvolti nella risposta infiammatoria. Inibendo specificamente la Janus chinasi 1 (JAK1), Upadacitinib riduce l’infiammazione e i sintomi associati alle malattie infiammatorie croniche.