sindrome da apnee notturne

Sindrome da apnee notturne (OSAS)

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La sindrome da apnee notturne, o sindrome da apnee ostruttive del sonno (dall’inglese Obstructive Sleep Apnea, OSAS), è un disturbo che non solo interrompe un riposo notturno sano, ma può anche portare a gravi complicanze per la salute se non trattato.

In questo articolo esamineremo le cause, i sintomi, le conseguenze e le opzioni di trattamento disponibili. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza e la comprensione di questo disturbo comune ma spesso misconosciuto, contribuendo a promuovere un sonno e una salute migliori per tutti.

Cos'è la sindrome da apnee notturne?

Questo disturbo del sonno è caratterizzato da brevi e ripetuti arresti della respirazione.

Tali episodi possono durare da pochi secondi a diversi minuti e verificarsi da 5 a 30 volte o più in un’ora, dunque possono essere persino centinaia nell’arco di una notte, spesso senza che la persona ne sia consapevole.

Ciò comporta il risveglio o l’alterazione del sonno per riprendere a respirare, anche se il soggetto può non accorgersene, con conseguente:

Quanto è frequente la sindrome da apnee notturne? Epidemiologia

Questo disturbo si manifesta in milioni di persone in tutto il mondo.

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Secondo i dati disponibili al settembre 2021 si stima che colpisca circa il 3-7% degli uomini e il 2-5% delle donne nella popolazione generale. Tuttavia la prevalenza può essere significativamente più alta in alcuni gruppi di persone, come quelle con obesità o in età avanzata.

Frequenza della sindrome da apnee notturne del sonno

Un fattore importante da considerare è che molti casi non sono diagnosticati.

Alcuni studi suggeriscono che fino al 80-90% delle persone che le sperimentano in forma moderata o grave non siano consapevoli di soffrire questa condizione: un dato preoccupante dal momento che, se non trattata, può portare a gravi complicazioni per la salute.

Quali sono le cause della sindrome da apnee notturne? Eziologia

Sono causate principalmente da un blocco o un restringimento delle vie aeree durante il sonno: le vie aeree subiscono un’ostruzione parziale o completa quando i muscoli della gola e della lingua si rilassano più del normale, fino a collassare.

Quando questo accade il cervello invia un segnale in modo da far svegliare il paziente e fargli riprendere la respirazione, interrompendo il sonno.

Sindrome da apnee notturne

Ci sono diversi fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare questa sindrome:

  • Eccesso di peso o obesità: questi sono tra i fattori di rischio più significativi. L’eccesso di tessuto adiposo può infatti contribuire a restringere le vie aeree, specialmente se è concentrato attorno al collo.
  • Età avanzata: sebbene possa colpire persone di qualsiasi età, inclusi bambini, la probabilità che si verifichi aumenta con l’età.
  • Fumo: le sigarette possono aumentare l’infiammazione e la ritenzione di fluidi nelle vie aeree superiori, aumentando il rischio di sviluppare questa sindrome.
  • Alcol e sedativi: queste sostanze possono rilassare i muscoli della gola e interferire con la respirazione durante il sonno.
  • Genetica: questa condizione può essere più comune in alcune famiglie, il che suggerisce un possibile fattore ereditario.
  • Sesso: gli uomini hanno una probabilità maggiore di sperimentare il disturbo, anche se il rischio per le donne aumenta dopo la menopausa.
  • Anatomia del naso e della gola: alcune persone hanno vie aeree strette, adenoidi o tonsille ingrossate, oppure altre condizioni anatomiche che possono contribuire alla manifestazione di questa sindrome.

Quali sono i sintomi della sindrome da apnee notturne?

Può presentare una serie di sintomi, molti dei quali possono non essere immediatamente riconosciuti come correlati a questo disturbo del sonno.

Ecco alcuni dei più comuni:

Sintomatologia della sindrome da apnee notturne OSAS
  • Forte russamento: in questi casi può essere particolarmente forte e tende a diventare più pronunciato quando la persona dorme sulla schiena. Tuttavia non tutte le persone con questa caratteristica manifestano il disturbo.
  • Episodi di apnea osservati: sono momenti durante i quali la persona smette di respirare durante il sonno, spesso segnalati da qualcuno che dorme con lei.
  • Soffocamento o sensazione di soffocamento durante il sonno: questi episodi possono svegliare la persona, anche se potrebbe non ricordare di essersi destata.
  • Sonnolenza diurna eccessiva: le persone affette possono avvertire molta stanchezza durante il giorno, a volte al punto da addormentarsi durante l’attività quotidiana normale, come lavorare o guidare.
  • Difficoltà di concentrazione e perdita di memoria: la mancanza di un sonno riposante può causare problemi di attenzione, memoria e altre funzioni cognitive.
  • Mal di testa mattutini: possono verificarsi dopo che la qualità del sonno è stata compromessa da questi episodi.
  • Irritabilità, depressione o cambiamenti dell’umore: può causare anche questo tipo di conseguenze.
  • Risveglio con la bocca secca o mal di gola: questo può accadere perché la persona potrebbe respirare attraverso la bocca durante il sonno per compensare l’ostruzione delle vie aeree.
  • Frequenti risvegli per urinare durante la notte: questo sintomo, chiamato nicturia, può essere un segno indicativo della condizione.

Diagnosi della sindrome da apnee notturne

Si basa generalmente sulla combinazione di una valutazione clinica e sull’esame obiettivo.

Inoltre vengono spesso effettuati esami apparentemente complessi ma fondamentali per comprendere la gravità del disturbo e per determinare la migliore strategia terapeutica, come la polisonnografia e lo studio del sonno a domicilio.

Anamnesi

È uno degli strumenti più importanti che i medici hanno a disposizione per diagnosticare questa condizione. Consiste nell’intervista dettagliata del paziente e, se possibile, della persona con cui dorme o di altri individui che possono aver osservato il suo sonno.

Durante questa fase il medico cercherà di raccogliere informazioni su una serie di argomenti chiave tramite domande come:

storia clinica della sindrome da apnee notturne OSAS
  • Durante il sonno ha l’abitudine di russare o le capita di provare una sensazione di soffocamento e di svegliarsi frequentemente?
  • Qualcuno ha notato l’interruzione della sua respirazione mentre dormiva?
  • Avverte sonnolenza diurna, fatica o difficoltà di concentrazione, mal di testa o irritabilità?
  • Quali sono gli orari in cui si addormenta e si risveglia?
  • Come descriverebbe la qualità del suo sonno e l’ambiente in cui dorme?
  • Fa uso di alcol o farmaci?
  • Soffre di ipertensione, diabete, obesità?
  • Sono presenti casi di apnea notturna in famiglia?

Uno strumento utile in questo step può essere il questionario Epworth Sleepiness Scale, che misura la sonnolenza diurna e può aiutare a identificare le persone a rischio.

Esame obiettivo

È un altro passaggio fondamentale durante il quale il medico controlla fisicamente il paziente per identificare eventuali segni o anomalie che potrebbero indicare la presenza del disturbo o contribuire al suo sviluppo tramite:

Visita medica per la apnea notturna
  • Osservazione del collo: ne esamina la circonferenza, poiché un collo largo può rappresentare un fattore di rischio.
  • Valutazione delle vie aeree: potrebbe esaminare la gola, il naso e la cavità orale per cercare eventuali anomalie o ostruzioni che potrebbero interferire con la respirazione durante il sonno. Ciò potrebbe includere:
    • tonsille ingrossate,
    • palato molle prominente,
    • deviazione del setto nasale,
    • una lingua troppo grande rispetto alla dimensione della bocca.
  • Valutazione del peso corporeo: l’obesità è un fattore di rischio significativo e ciò induce a valutare il peso e l’indice di massa corporea del paziente.
  • Controllo della pressione arteriosa: il disturbo è spesso associato all’ipertensione e la misurazione della pressione può fornire informazioni a riguardo.
  • Valutazione di altre condizioni mediche: il medico potrebbe valutare la presenza di malattie cardiache, diabete e ipotiroidismo, che possono essere associate al disturbo.

Esami strumentali

Questi test sono fondamentali per la diagnosi e forniscono dati dettagliati sull’attività del sonno, la respirazione e altri parametri fisiologici, consentendo una valutazione accurata del disturbo.

In particolare la polisonnografia è considerata l’esame diagnostico di riferimento per questa condizione.

Si svolge solitamente in un laboratorio del sonno, dove il paziente trascorre una notte monitorato da un tecnico specializzato. Durante il test vengono registrati vari parametri come:

  • l’attività cerebrale,
  • l’attività muscolare,
  • l’ossigenazione del sangue,
  • il movimento degli occhi,
  • il flusso d’aria,
  • il ritmo cardiaco,
  • il russamento,

Tutti questi parametri forniscono informazioni approfondite sulla gravità del disturbo e sulle sue manifestazioni durante il sonno.

Un altro esame possibile è lo studio del sonno a domicilio: negli ultimi anni infatti sono stati sviluppati dispositivi portatili che consentono di effettuare uno studio del sonno direttamente a casa del paziente, che può utilizzarli nel comfort del proprio letto.

Una volta indossato, il dispositivo registra i dati durante la notte, come:

Successivamente i dati vengono analizzati da un tecnico del sonno o da un medico per determinare la presenza o meno della condizione.

Entrambi i test possono fornire una valutazione accurata della manifestazione e delle sue caratteristiche individuali. In base ai risultati, il medico sarà in grado di determinarne la gravità e consigliare il trattamento più appropriato.

Diagnosi differenziale di OSAS

Quando si valuta la presenza del disturbo è importante considerare anche altre condizioni che possono presentare sintomi simili ed escludere altre possibili cause, come:

  • Russamento primario: molti individui russano senza necessariamente soffrire di questa condizione, ma per fattori anatomici come una deviazione del setto nasale o per rinite allergica.
  • Sindrome delle gambe senza riposo: è un disturbo del sonno che si manifesta con un irresistibile desiderio di muovere le gambe durante il riposo o il sonno. Può essere confuso con l’apnea notturna a causa della difficoltà di dormire e dei risvegli frequenti che entrambe le condizioni possono causare.
  • Insonnia: è caratterizzata da difficoltà a dormire o a mantenere il sonno e può essere accompagnata da sintomi come sonnolenza diurna eccessiva, che possono sovrapporsi a quelli della sindrome in questione.
  • Narcolessia: è un altro disturbo del sonno caratterizzato da sonnolenza diurna eccessiva e improvvisa perdita di tono muscolare (cataplessia), tuttavia i sintomi e le caratteristiche del riposo sono diversi.
  • Disturbi respiratori centrali del sonno: l’insufficienza respiratoria centrale o la sindrome di Cheyne-Stokes, ad esempio, sono caratterizzate da episodi di interruzione o riduzione della respirazione durante il sonno, ma non sono causati da ostruzione delle vie aeree.

Trattamento della sindrome da apnee notturne

L’approccio terapeutico mira a ridurre o eliminare gli episodi di ostruzione delle vie aeree durante il sonno, migliorando così la qualità del sonno e la salute generale del paziente.

Le opzioni sono varie, vediamole nel dettaglio.

Cambiamenti dello stile di vita

Adottare alcune abitudini salutari può contribuire a ridurre i sintomi e migliorare la qualità del sonno.

I suggerimenti che possono essere utili includono:

  • Perdere peso: se il paziente è sovrappeso o obeso, dimagrire può ridurre l’ostruzione delle vie aeree durante il sonno e migliorare i sintomi del disturbo.
  • Evitare l’alcol e sedativi: entrambe le sostanze possono rilassare i muscoli delle vie aeree e aumentare il rischio di ostruzione. Evitare il consumo o ridurlo può essere benefico.
  • Cambiamenti posturali: dormire su un lato invece che sulla schiena può favorire la respirazione durante il sonno. Utilizzare cuscini o dispositivi di posizionamento può essere d’aiuto.
  • Smettere di fumare: può avere benefici significativi per la salute respiratoria e sul controllo dei sintomi.
  • Migliorare l’igiene del sonno: adottare una routine regolare prima di dormire, creare un ambiente confortevole e limitare le attività stimolanti prima di coricarsi può favorire un sonno più riposante.

È importante sottolineare che i cambiamenti dello stile di vita possono essere efficaci soprattutto per i casi lievi o come complemento ad altre terapie. Tuttavia in molte situazioni potrebbe essere necessario integrarli con altre opzioni di trattamento.

Dispositivi per la terapia del sonno

Rappresentano una delle opzioni di trattamento principali e aiutano a mantenere le vie aeree aperte durante il sonno, prevenendo o riducendo gli episodi di ostruzione e migliorando la respirazione.

Ecco alcuni dei più comuni:

  • CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree): è il trattamento di prima scelta per questo disturbo e consiste in una maschera che viene indossata sul naso o anche sulla bocca, collegata a un dispositivo che fornisce una pressione costante d’aria. Evita l’ostruzione e favorisce una respirazione regolare durante il sonno.
  • APAP (pressione positiva automatica delle vie aeree): è un dispositivo simile alla CPAP, ma invece di fornire una pressione costante si adatta automaticamente alle esigenze respiratorie del paziente, monitorando costantemente il flusso d’aria e regolando la pressione in base ai cambiamenti delle condizioni delle vie aeree.
  • BiPAP (pressione positiva a due livelli delle vie aeree): offre due livelli di pressione delle vie aeree, uno superiore durante l’inspirazione e uno inferiore durante l’espirazione. Questa modalità terapeutica può essere adatta a pazienti che hanno bisogno di una pressione più elevata durante l’inspirazione o che hanno difficoltà a espellere l’aria dai polmoni.
  • Dispositivi orali: strumenti come gli apparecchi dentali o le mascherine per la roncopatia possono essere utilizzati per far avanzare la mandibola e la lingua, aprendo in questo modo le vie aeree durante il sonno.

Ogni dispositivo richiede una prescrizione e una corretta regolazione per garantire la massima efficacia nel trattamento del disturbo.

Trattamento chirurgico dell'apnea notturna

Può essere considerato come opzione quando altri approcci terapeutici non hanno avuto successo o non sono appropriati.

Gli interventi chirurgici mirano a ridurre o eliminare l’ostruzione delle vie aeree e quelli principalmente utilizzati sono:

  • Uvulopalatofaringoplastica: questa procedura rimuove l’eccesso di tessuto dalla parte posteriore della gola, compresi l’ugola, il palato molle e le tonsille, al fine di ampliare le vie aeree superiori e migliorare il flusso d’aria.
  • Settoplastica: viene eseguita per correggere una deviazione del setto nasale, favorendo un migliore passaggio dell’aria.
  • Chirurgia maxillo-mandibolare: viene utilizzata per spostare in avanti la mascella superiore e/o la mandibola inferiore al fine di allargare le vie aeree.
  • Chirurgia delle vie aeree superiori: questa categoria comprende una serie di procedure chirurgiche che mirano a rimuovere l’ostruzione o a correggere anomalie strutturali, come polipi nasali, turbinati ipertrofici o deformità delle strutture anatomiche.
  • Chirurgia bariatrica: nei pazienti obesi questo intervento può essere considerato come un’opzione per favorire una perdita di peso significativa.

Non tutti i pazienti sono candidati ad interventi chirurgici e questo tipo di approccio può comportare rischi e complicanze. La scelta dipende dalle caratteristiche individuali, dalla gravità del disturbo e dalle cause specifiche dell’ostruzione delle vie aeree.

La sindrome da apnee notturne (OSAS): elementi essenziali

La sindrome da apnee notturne è un disturbo del sonno comune che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita e sulla salute generale di una persona. Si verifica quando le vie aeree si ostruiscono o si restringono durante il sonno, interrompendo la normale respirazione e portando a brevi periodi di risveglio.

È fondamentale riconoscere i sintomi e cercare una diagnosi tempestiva per poter avviare un adeguato trattamento. La diagnosi si basa su un’attenta valutazione dei sintomi, sull’anamnesi e sull’esame obiettivo, oltre ad esami strumentali come la polisonnografia e lo studio del sonno a domicilio, fondamentali per monitorare il sonno dei pazienti e per fornire una valutazione accurata della manifestazione e delle sue caratteristiche individuali.

Il trattamento può includere diversi approcci, tra cui cambiamenti dello stile di vita, dispositivi per la terapia del sonno come la CPAP e interventi chirurgici. La scelta della terapia dipende dalla gravità della condizione, dalle cause sottostanti e dalle preferenze del paziente.

È importante consultare un medico specializzato nei disturbi del sonno per una corretta diagnosi e un piano di trattamento personalizzato che possa migliorare significativamente la qualità del sonno, ridurre i sintomi associati e favorire la salute generale e il benessere.