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Ipotensione: cause e rimedi per la pressione bassa

Indice

La pressione bassa è una condizione molto comune e generalmente è causata da situazioni transitorie e banali, come l’aumento delle temperature. In alcuni casi le cause possono essere più gravi e richiedere una particolare attenzione.

In questo articolo scopriamo che cos’è la pressione bassa e quali sono i sintomi e i trattamenti possibili per questa condizione.

Cos'è la pressione bassa?

Il nostro corpo ha un sistema circolatorio finemente regolato a cui fa capo il cuore: il sangue è il liquido che scorre in questo sistema e ha la funzione fondamentale di trasportare ossigeno e altre sostanze ai tessuti.

La forza con cui il nostro muscolo cardiaco pompa il volume di sangue è definita pressione: se scende, perde velocità e non raggiunge più efficacemente tutti gli organi. Di conseguenza questi “soffrono” per la mancanza di ossigeno che, se prolungata, può lasciare danni permanenti, in primo luogo al cervello.

Sentiamo spesso parlare di ipertensione per tutti i rischi che vi sono associati, ma meno di frequente del suo opposto.

Una pressione sanguigna normale è generalmente considerata di 120/80 mmHg, mentre bassa se è inferiore ai 90/60 mmHg. Tuttavia questi valori possono variare in base alla situazione del paziente ed essere normali per alcuni individui, come ad esempio gli atleti.

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La pressione si misura in:

  • Sistolica: è il numero più alto e indica la pressione che ha il sangue all’uscita dal cuore, quando si contrae (1).
  • Diastolica: è il numero più basso ed è quella che ha alla fine della contrazione, quando il cuore si dilata.

Quanto è frequente la pressione bassa? Epidemiologia

È una condizione medica relativamente comune, la cui prevalenza varia in base:

  • all’età,
  • al sesso,
  • allo stile di vita,
  • ad altre caratteristiche della popolazione.
Pressione bassa quanto è frequente

In generale l’ipotensione è più frequente negli anziani rispetto ai giovani adulti. Ad esempio, uno studio del 2016 pubblicato sulla rivista Clinical Autonomic Research ha rilevato che circa il 20% dei primi ha una sistolica inferiore a 100 mmHg, rispetto al 2,2% dei secondi.

Inoltre colpisce più le donne rispetto agli uomini, probabilmente a causa di differenze fisiologiche e ormonali.

Quali sono le cause della pressione bassa? Eziologia

Può avere molteplici origini, più o meno serie: alcune ragioni possono essere banali, come ad esempio l’aumento della temperatura e la disidratazione dovuta al non bere a sufficienza in estate.

Esistono però dei casi particolari, tra i quali:

  • Ipotensione ortostatica: può essere la conseguenza di un trattamento farmacologico per la pressione alta, problemi cardiaci, disidratazione, malattie neurologiche o può verificarsi indipendentemente (2). Viene definita come l’abbassamento della sistolica di almeno 20mmHg o di 10mmHg nel momento in cui ci si alza in piedi, a paragone con quella misurata da seduti. Quando eseguiamo questo movimento, in cui il sangue deve risalire dagli arti inferiori al cuore e va contro la gravità, serve un lavoro maggiore di contrazione dei vasi: se non riescono a farlo abbastanza velocemente, si verifica un calo improvviso di pressione, che poi viene recuperato in qualche decina di secondi.
  • Ipotensione post-prandiale: ovvero dopo un pasto, soprattutto se abbondante, e può essere dovuta a una ridotta risposta del sistema nervoso alle maggiori richieste di sangue. Ha lo stesso meccanismo della precedente, ovvero alcuni vasi non riescono a compensare la necessità di maggior sangue richiesta dagli organi deputati alla digestione dei cibi.
  • Ipotensione da farmaci: alcuni farmaci possono indurla come effetto collaterale, tra cui alcuni antipertensivi, antidepressivi e antipsicotici.
  • Ipotensione da disidratazione: non bere acqua a sufficienza può causare una diminuzione del volume di sangue circolante.

Ai primi due casi, come anche ad altre malattie come il Parkinson, si può associare una disfunzione del sistema nervoso autonomo.

Questi è infatti responsabile di percepire l’abbassamento e mandare segnali affinché i vasi si contraggano e il cuore pompi più velocemente per ripristinare la giusta pressione. Se questi sistemi falliscono ecco che si ha l’ipotensione, associata a un aumentato rischio di complicanze cardiovascolari, come infarto miocardico e ictus.

Quali sono i sintomi della pressione bassa? Sintomatologia

L’ipotensione può provocare una vasta gamma di disturbi che variano in base alla gravità della condizione e alla causa sottostante.

I più comuni includono:

Vertigine: senso di rotazione o avvitamento
  • Vertigine: sensazione di avere la “testa leggera” o di sbandare, che può causare un senso di instabilità e disorientamento. Può essere accompagnata da nausea e sudorazione fredda, dovute alla diminuzione del flusso di sangue allo stomaco e alla pelle.
  • Debolezza: può manifestarsi come un senso di stanchezza o mancanza di energia. In alcuni casi può essere così grave da impedire di svolgere normali attività quotidiane.
  • Svenimento: è un sintomo grave, che porta a una perdita temporanea di coscienza a causa delle ridotte quantità di sangue e ossigeno che raggiungono il cervello. Può essere pericoloso, soprattutto se si verifica durante la guida di un veicolo o l’utilizzo di un macchinario rischioso.
  • Visione offuscata o a punti: si verifica per la diminuzione del flusso di sangue agli occhi, insieme a confusione e difficoltà a pensare con lucidità.
  • Palpitazioni: sono battiti cardiaci irregolari o veloci.

Diagnosi di pressione bassa

La misurazione della pressione sanguigna è il metodo di valutazione principale. Per eseguire la misurazione si utilizza un bracciale con sfigmomanometro che viene avvolto intorno al braccio del paziente e gonfiato per rilevare i valori e leggerli su un apparecchio di misurazione.

Una volta accertata la presenza di un’ipotensione si eseguono in genere dei test di base per iniziare una valutazione delle cause:

pressione arteriosa, misurazione pressione
  • Elettrocardiogramma (ECG): registra l’attività elettrica del cuore, osservando la presenza di problemi che potrebbero causare la condizione, come l’aritmia o l’insufficienza cardiaca.
  • Prelievo: l’analisi del sangue viene utilizzata per riscontrare eventuali anomalie nei livelli di elettroliti, come il sodio e il potassio, che a loro volta possono essere responsabili della pressione bassa.
  • Test di inclinazione: è impiegato per l’ipotensione ortostatica. Il paziente si sdraia su un lettino che viene inclinato in posizione verticale, per poi procedere alla misurazione.

In alcuni casi si può eseguire un ecocardiogramma o una radiografia del torace.

Diagnosi differenziale di pressione bassa

La diagnosi differenziale dipende dalle specifiche caratteristiche del paziente. Di seguito sono elencate alcune delle cause possibili in caso di ipotensione:

  • Insufficienza cardiaca: è una condizione in cui il cuore non pompa abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo e portare così ad ipotensione.
  • Anemia: si verifica quando il corpo non ha abbastanza globuli rossi sani per trasportare ossigeno ai tessuti. Ciò può causare una riduzione della pressione sanguigna.
  • Problemi della tiroide: come l’ipotiroidismo, possono causare ipotensione.
  • Reazione allergica: le reazioni allergiche gravi, come lo shock anafilattico, possono causare una riduzione improvvisa della pressione sanguigna.

Trattamenti per la pressione bassa

Il trattamento dell’ipotensione dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. In molti casi può essere gestita con cambiamenti nello stile di vita, mentre in casi più gravi può essere necessario l’utilizzo di farmaci o altri interventi medici.

Anche quando è dovuta a farmaci antipertensivi, non è comunque correlata ad alcun rischio aggiuntivo di patologie cardiovascolari (3).

Piccoli accorgimenti per l’ipotensione non conseguente a medicazioni o patologie sono:

  • Mantenere un livello di idratazione adeguato.
  • Alzarsi lentamente se seduti.
  • Alzarsi in due step se sdraiati, prima sedendosi e appoggiando i piedi a terra, e poi alzandosi in piedi.

Vediamo nel dettaglio alcuni degli approcci comunemente utilizzati.

Aumento dell'apporto di liquidi

Si tratta di un modo semplice e naturale, specialmente durante i periodi di caldo o di attività fisica intensa. Quando si beve infatti l’acqua viene assorbita dal tratto gastrointestinale e poi trasportata ai tessuti del corpo attraverso il flusso sanguigno, aumentando il volume di sangue.

Un incremento dell’idratazione può essere particolarmente utile per le persone che soffrono di ipotensione ortostatica. Tuttavia è importante farlo in modo responsabile, poiché un consumo eccessivo di liquidi può diluire il sodio, causando un disturbo chiamato iponatriemia, potenzialmente pericoloso per la salute.

fabbisogno liquidi per età quanta acqua bisogna bere al giorno

Apporto di sale

Il sale, o cloruro di sodio, aiuta a regolare la quantità di fluidi nel corpo. Quando viene consumato l’organismo trattiene più acqua e di conseguenza aumenta il volume di sangue. Il modo migliore per incrementarlo è quello di aggiungerlo gradualmente alla dieta, sotto la supervisione di un medico o di un dietologo.

In generale l’American Heart Association raccomanda di limitare l’apporto di sale a meno di 2.300 milligrammi al giorno, pari a meno di un cucchiaino. Tuttavia in alcune situazioni può essere necessaria una dose maggiore, tenendo conto delle esigenze individuali del paziente. Questa soluzione può non essere sufficiente per gestire la pressione bassa, che potrebbe richiedere altri tipi di interventi.

Apporto di sale

Compressione elastica

È una tecnica non invasiva che prevede l’utilizzo di calze che comprimono delicatamente le gambe, migliorando il flusso sanguigno verso il cuore e prevenendo l’accumulo di sangue.

Sono disponibili in diverse misure e livelli di compressione e possono essere acquistate in farmacia o su prescrizione medica. Le più leggere sono utilizzate per il sollievo dei sintomi lievi, mentre le più forti vengono scelte per trattare i casi più gravi. Sono particolarmente indicate per l’ipotensione ortostatica.

Tuttavia il loro utilizzo può essere scomodo e richiede una certa attenzione per la corretta misurazione e applicazione. Inoltre non sono adatte a tutte le persone e possono causare complicazioni in presenza di insufficienza venosa cronica o trombosi venosa profonda.

Terapia farmacologica

Questa opzione è consigliata in alcune situazioni specifiche, se la condizione è grave o in presenza di sintomi che compromettono la qualità della vita del paziente, o “ipotensione sintomatica“. Esistono diversi farmaci che possono essere utilizzati, tra cui:

Terapia farmacologica per la ipotensione
  • Corticosteroidi: riducono l’infiammazione e incrementano il volume di sangue. Comprendono il fludrocortisone e il desossicorticosterone.
  • Farmaci per la costrizione dei vasi sanguigni: midodrina e fenilefrina causano la costrizione dei vasi sanguigni, aumentando la pressione sanguigna.
  • Farmaci per aumentare il volume di sangue: includono il cloruro di sodio (sale da cucina) e i farmaci per la terapia dell’anemia, come l’eritropoietina.
  • Adrenergici: usati solo nei casi di ipotensione grave dovuta a shock (ad esempio nella sindrome da shock tossico) includono la noradrenalina e l’adrenalina, che aumentano la pressione stimolando il sistema nervoso simpatico.

Conclusioni

La pressione bassa è una condizione molto comune e, di solito, non causa alcun problema a lungo termine. Può avere molteplici origini, più o meno pericolose: alcune ragioni possono essere banali, come ad esempio l’aumento della temperatura e la disidratazione dovuta al non bere a sufficienza in estate, mentre altre possono essere più gravi e richiedere accorgimenti adeguati.

Può provocare diversi sintomi, tra cui debolezza, vertigine, svenimento, visione offuscata e palpitazioni. Il trattamento dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi: in molti casi può essere gestita con cambiamenti nello stile di vita, mentre in casi più gravi può essere necessario l’utilizzo di farmaci o altri interventi medici.  Una giusta attenzione all’apporto di liquidi e alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare chi ne soffre a minimizzare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Bibliografia: fonti e note

1. Potential for Gut Peptide-Based Therapy in Postprandial Hypotension.

2.Management of Orthostatic Hypotension in Parkinson’s Disease.

3. Orthostatic Hypotension, Cardiovascular Outcomes, and Adverse Events: Results From SPRINT.

(1) In realtà si tratta per la precisione della pressione che si ha nei vasi principali, all’altezza del cuore, rispettivamente in corrispondenza della sistole e diastole cardiaca, ma abbiamo semplificato per migliore comprensione del testo.