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Varicella: la prima infezione da virus VZV

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa che si manifesta con un’eruzione cutanea pruriginosa, febbre e malessere generale.

È considerata una malattia auto-limitante e la maggior parte delle persone guarisce senza complicazioni. Tuttavia può essere grave nei neonati, negli adulti e nelle persone con un sistema immunitario debole, come quelli sottoposti a chemioterapia o trapianto di organi.

Scopriamo in che modo riconoscerla e i trattamenti disponibili.

 

Quanto è frequente la varicella? Epidemiologia

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La varicella è una patologia infettiva di tipo virale comune soprattutto nei bambini, ma può colpire anche gli adulti. L’epidemiologia varia a seconda della regione geografica, della stagione e della densità della popolazione.

In Europa la varicella è endemica, con un alto tasso di incidenza nei paesi del sud-est.

La vaccinazione contro la varicella, tuttavia, ha ridotto notevolmente la sua diffusione in gran parte dei Paesi mondiali, soprattutto nei bambini.

 

Quali sono le cause della varicella? Eziologia

La varicella è causata dal virus Varicella-Zoster (VZV), appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. Si tratta di un agente patogeno altamente contagioso che si diffonde attraverso le goccioline respiratorie e il contatto diretto con il liquido delle vescicole presenti sulla pelle dei pazienti.

Dopo l’infezione il virus si diffonde attraverso la circolazione sanguigna e linfatica, replicandosi nelle cellule epiteliali e causando la comparsa delle caratteristiche lesioni cutanee.

Il periodo di incubazione della varicella varia da 10 a 21 giorni, ma il paziente può essere contagioso già da 2 giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea.

Dopo la guarigione, il virus rimane latente nel sistema nervoso per tutta la vita. In alcuni casi può riattivarsi in età adulta e causare la malattia dell’Herpes zoster (nota come “fuoco di Sant’Antonio”), che si manifesta come un’eruzione cutanea dolorosa sulla pelle.

 

Sintomatologia della varicella

I sintomi della varicella possono manifestarsi anche dopo 20 giorni dal contagio, e solitamente hanno una progressione graduale:

  • Febbre: la malattia inizia con la comparsa di febbre, di solito di bassa intensità.
  • Mal di testa: può manifestarsi come sintomo di infezione sistemica.
  • Malessere generale: molti pazienti con varicella avvertono una sensazione di debolezza e stanchezza.
  • Prurito: l’eruzione cutanea è il sintomo più caratteristico della varicella. Nei primi giorni in cui insorge la malattia si manifestano delle macchie rosse sulla pelle, che in seguito si trasformano in vescicole molto pruriginose.
  • Lesioni cutanee: le vescicole si rompono lasciando sulla pelle delle lesioni; su queste ultime si formano poi delle croste che cadono naturalmente dopo alcuni giorni.
  • Lesioni in bocca: in alcuni casi la varicella può causare lesioni all’interno della bocca, incluse piccole vescicole su lingua, gengive e palato.

La durata della varicella varia a seconda della gravità dell’infezione. In genere la malattia dura da 7 a 10 giorni, ma la guarigione può essere più lenta in casi gravi.

 

Diagnosi di varicella

Trattandosi di una malattia infettiva che colpisce più frequentemente in età infantile, la varicella viene solitamente diagnosticata tramite una visita pediatrica. Qualora insorga in età adulta, la diagnosi verrà eseguita da un medico di medicina generale.

Vediamo quali sono le fasi di cui si compone il processo diagnostico.

Anamnesi

Durante l’anamnesi, il medico raccoglierà alcune informazioni rivolgendo al paziente o ai suoi tutori domande relative a:

  • Sintomi: sono presenti febbre, mal di testa, malessere generale e prurito?
  • Contatto con persone malate: sono avvenuti contatti con persone affette da varicella negli ultimi 10-21 giorni?
  • Storia medica: sono presenti condizioni mediche che possono aumentare il rischio di complicanze?
  • Vaccinazione: il paziente è stato vaccinato contro la varicella?
  • Storia familiare: si sono verificati casi di varicella nella famiglia del paziente?
  • Altri sintomi: vi sono sintomi correlati come tosse, congestione nasale, diarrea o lesioni cutanee?

Esame obiettivo

L’esame obiettivo per la varicella include la valutazione delle lesioni cutanee caratteristiche della malattia e l’osservazione dei sintomi associati:

  • Esame della pelle: il medico esaminerà la pelle del paziente per cercare segni di eruzione cutanea.
  • Valutazione del prurito: verrà chiesto al paziente di quantificare il prurito, che in caso di varicella sarà molto intenso.
  • Esame della bocca: verrà verificata la presenza di lesioni all’interno della bocca.

Esami di laboratorio

Esistono alcuni test di laboratorio che possono essere utilizzati per la diagnosi della varicella:

  • Test sierologico: rileva la presenza di anticorpi contro il virus varicella-zoster nel sangue del paziente. Esistono due tipi di anticorpi che possono essere rilevati, ovvero IgM e IgG; i primi si sviluppano nelle fasi iniziali dell’infezione, mentre i secondi si sviluppano più tardi. Un risultato positivo per gli anticorpi IgM indica un’infezione recente, mentre un risultato positivo per gli anticorpi IgG indica un’infezione precedente o una vaccinazione contro la malattia.
  • Test di amplificazione del DNA: utilizzato per rilevare il DNA del virus varicella-zoster nelle lesioni cutanee. È più specifico rispetto al test sierologico, ma può richiedere più tempo per i risultati.
  • Test di immunofluorescenza diretta: utilizza un campione di fluido prelevato dalle vescicole cutanee del paziente che viene analizzato al microscopio per rilevare la presenza di antigeni del virus varicella-zoster.

È importante notare che questi test di laboratorio sono spesso utilizzati solo in situazioni in cui la diagnosi non è chiara o in caso di complicanze.

Esami strumentali

Di solito non è necessario ricorrere a esami strumentali specifici per la diagnosi della varicella. Tuttavia si può ricorrere ad alcuni test per valutare l’estensione e la gravità dell’infezione:

  • Radiografia del torace: per verificare la presenza di infiammazione polmonare causata dalla varicella in alcuni pazienti con sistema immunitario compromesso.
  • Ecografia addominale: in alcuni casi, la varicella può causare infiammazione del fegato o della milza.
  • TAC: in rari casi, la varicella può causare encefalite o meningite; una TAC cerebrale può servire a valutare eventuali anomalie.

 

Diagnosi differenziale di varicella

La diagnosi differenziale per la varicella include altre malattie che causano eruzioni cutanee o sintomi simili, come ad esempio:

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  • Herpes zoster: noto anche come “fuoco di Sant’Antonio”, è causato dallo stesso virus della varicella e causa eruzioni cutanee dolorose e vescicole. Tuttavia l’herpes zoster di solito si verifica in adulti, anziani o in persone con un sistema immunitario compromesso, mentre la varicella è più comune nei bambini.
  • Rosolia: un’infezione virale che causa eruzione cutanea. Solitamente è associata a sintomi respiratori, come naso che cola e mal di gola.
  • Esantema subitum (o sesta malattia): un’infezione virale che colpisce principalmente i bambini e provoca un’eruzione cutanea simile a quella della varicella, ma senza il prurito.
  • Eritema infettivo (o quinta malattia): un’infezione virale associata a eruzione cutanea simile a quella della varicella, ma che non provoca problemi respiratori.

 

Terapia per la varicella

La varicella è un’infezione virale e non esiste una cura specifica. Tuttavia vi sono alcune terapie che possono aiutare ad alleviare i sintomi e a prevenire le complicanze.

Vediamo di seguito come comportarsi.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica riguarda il trattamento dei sintomi tramite l’utilizzo di farmaci, come:

  • Antipiretici: si consiglia l’uso di paracetamolo e ibuprofene per combattere la febbre. È fortemente sconsigliato l’uso di aspirina nei bambini, a causa del rischio di una rara ma grave complicanza nota come sindrome di Reye, una forma di encefalopatia potenzialmente letale.
  • Antipruriginosi: si può ricorrere ad antistaminici o a farmaci topici come la calamina per ridurre il prurito.
  • Analgesici: per alleviare il dolore, soprattutto delle vescicole.
  • Fluidi e riposo: riposare bene e bere molti liquidi sono fattori importanti per combattere l’infezione e prevenire la disidratazione.

Antibiotici

Gli antibiotici non sono efficaci contro il virus della varicella, ma possono essere prescritti se si sviluppano infezioni batteriche secondarie, come l’impetigine o la polmonite batterica.

L’impetigine è un’infezione che si verifica quando i batteri entrano nella pelle danneggiata dalle vescicole. I sintomi includono pelle infiammata, prurito e formazione di croste.

La polmonite batterica avviene quando i batteri infettano i polmoni infiammati dalla varicella. I sintomi includono tosse, respiro affannoso, dolore toracico e febbre.

In generale è importante prendersi cura della pelle durante il decorso della malattia per prevenire infezioni. È buona abitudine pulire quotidianamente le vescicole con acqua e sapone delicato e applicare una crema antibiotica sulla pelle danneggiata.

Antivirali

Gli antivirali, come aciclovir, valaciclovir e famciclovir possono essere utilizzati per ridurre la gravità e la durata della malattia nelle persone a rischio o in caso di complicanze come la sindrome di Ramsay-Hunt, una patologia che colpisce il nervo facciale e può causare paralisi e problemi di udito.

Tuttavia gli antivirali sono meno efficaci se assunti dopo le prime 24-48 ore dall’inizio della malattia e non sono raccomandati per il trattamento di routine, in quanto possono causare effetti collaterali, come nausea, vomito, diarrea e mal di testa.

Vaccinazione

La vaccinazione è il metodo di prevenzione più efficace contro la varicella. È raccomandata per tutti i bambini a partire dai 12-15 mesi e per gli adulti che non hanno mai contratto la malattia o che hanno un sistema immunitario debole.

Il vaccino contiene una forma indebolita del virus che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi per combattere la malattia. Viene somministrato in due dosi, di solito a distanza di 4-8 settimane, e fornisce una protezione efficace nel 90% dei casi. Può causare effetti collaterali lievi e di breve durata, come gonfiore nel sito di iniezione, febbre e eruzione cutanea.

Isolamento

L’isolamento è una misura che può essere adottata per prevenire la diffusione della varicella ad altre persone. Viene generalmente raccomandato fino a quando tutte le vescicole non si sono seccate e non hanno formato croste, il che di solito avviene dopo 5-7 giorni dall’inizio della malattia. Può essere svolto a casa o in ospedale, a seconda della gravità e delle condizioni di salute del paziente.

Durante l’isolamento è necessario lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone, evitare di toccare le vescicole e grattarsi. Le persone che entrano in contatto con il paziente devono indossare guanti e maschere per evitare il contagio.

 

Varicella: informazioni da ricordare

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster.

Colpisce principalmente i bambini, ma può verificarsi anche negli adulti che non hanno mai contratto la malattia o che non sono stati vaccinati in precedenza.

I sintomi includono febbre, eruzione cutanea e prurito intenso e può essere associata a complicanze come infezioni batteriche e polmoniti.

In generale la prevenzione tramite vaccinazione è importante per evitare la diffusione e l’insorgenza di complicanze. Nel caso in cui l’infezione sia già in atto, è buona norma adottare misure igieniche e di isolamento appropriate per guarire in fretta ed evitare di contagiare altre persone.