Alluce valgo, alluce rigido

Alluce valgo

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L’alluce valgo – noto anche come “alluce rigido” – è una deformità che si verifica quando l’alluce si sposta dalla sua posizione normale puntando verso le altre dita. In questo modo la base del dito sporge gradualmente verso l’esterno, causando la formazione di una protuberanza ossea che può provocare dolore e difficoltà nel camminare.

Può essere accompagnato da un allargamento dell’articolazione metatarso-falangea (posizionata tra l’alluce e il primo metatarso) che diventa rigida e dolente.

Si tratta di una condizione molto comune, spesso associata a problemi di postura.

Quali sono le cause dell'alluce valgo? - Eziologia

Le cause dell’alluce valgo non sono ancora del tutto definite, ma si ritiene siano imputabili a una combinazione di diversi fattori, in particolare:

  • genetici: alcuni studi hanno dimostrato che può essere ereditato. Le persone che hanno parenti di primo grado con alluce valgo hanno una maggiore probabilità di sviluppare la stessa condizione;
  • biomeccanici: è spesso causato da un’eccessiva pronazione, ovvero il movimento rotatorio verso l’interno dell’articolazione della caviglia e del piede, che può provocare una deviazione della forza del dito verso l’esterno e la conseguente deformità.
  • ambientali: l’uso di calzature inadeguate possono esercitare una pressione eccessiva sulla punta del piede e sull’alluce, provocando uno spostamento della struttura ossea.

Altri elementi che possono favorire lo sviluppo di questa condizione sono l’obesità, le malformazioni congenite e la debolezza muscolare.

Infine, può essere associato a condizioni come l’artrite, la gotta e la sindrome di Marfan. Tuttavia la maggior parte dei casi sono idiopatici, ovvero senza una causa conosciuta.

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Quanto è diffuso l'alluce valgo? Epidemiologia

L’alluce valgo colpisce circa il 23% degli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni, con un’incidenza maggiore nel genere femminile rispetto a quello maschile.

In particolare sembra essere più comune nelle donne di mezza età e anziane, probabilmente a causa dell’uso di scarpe strette e tacchi alti. Inoltre è più frequente nelle popolazioni asiatiche e africane rispetto a quelle europee.

La sua comparsa aumenta anche con l’età e si stima che colpisca circa il 35% delle persone sopra i 65 anni.

Sintomatologia dell'alluce valgo

L’alluce valgo può influire notevolmente sulla qualità della vita ed essere molto fastidioso e invalidante, poiché limita la capacità di camminare, correre o praticare attività fisica in modo confortevole.

I sintomi possono essere:

  • dolore: potenzialmente presente sia durante il movimento che in posizione di riposo. A volte può essere così intenso da rendere difficile anche solo percorrere a piedi brevi distanze;
  • gonfiore: causato dall’infiammazione intorno alla base dell’alluce, spesso accompagnato da arrossamento e sensibilità localizzata;
  • deformità: può diventare così pronunciata da rendere impossibile l’uso di scarpe tradizionali;
  • calli e duroni: dolorosi e sgradevoli, possono svilupparsi a causa della pressione e dello sfregamento dovuti alle calzature strette. A volte possono diventare così spessi da creare ulteriori problemi, come l’infiammazione dell’articolazione del piede, la borsite o la tendinite.

Diagnosi dell'alluce valgo

La diagnosi di alluce valgo può essere posta con una visita ortopedica strutturata in varie fasi, tra cui un colloquio anamnestico e opportuni esami diagnostici.

Anamnesi

Durante la fase di anamnesi l’ortopedico chiederà al paziente di descrivere i sintomi che sta riscontrando, come il dolore, il gonfiore e la deformità dell’alluce. Si informerà su eventuali problemi ai piedi, traumi e interventi chirurgici subiti e se la condizione è presente in famiglia.

Inoltre domanderà al paziente che tipo di calzature indossa di solito e se fa attività fisica regolarmente.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo consiste nella valutazione fisica del piede, durante la quale il medico cerca di esaminare l’entità della protuberanza, l’infiammazione e la presenza di altri sintomi associati, attraverso:

  • analisi dell’area in posizione eretta, alla ricerca di una curvatura anomala dell’alluce e di eventuali deformità alle altre dita.
  • test di movimento dell’alluce, per valutare la presenza di limitazioni di movimento o dolore;
  • test di compressione, che consiste nel comprimere l’articolazione metatarso-falangea e individuare l’infiammazione;
  • osservazione della postura, per cercare eventuali anomalie che potrebbero influire sulla patologia, e richiedere al paziente di camminare o correre per valutare possibili limitazioni del movimento.

La diagnosi dell’alluce valgo è in genere basata su anamnesi ed esame fisico, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario eseguire anche un test neurologico per escludere la presenza di danni ai nervi del piede.

Esami di laboratorio

In genere non sono necessari esami di laboratorio per la diagnosi di alluce valgo. Tuttavia il medico potrebbe richiedere degli esami del sangue per valutare la presenza di malattie sistemiche che potrebbero influire sulla patologia:

In alcuni casi si può procedere con un test diagnostico per eventuali problemi metabolici o ormonali in grado di influire sulla salute delle ossa e delle articolazioni, come la densitometria ossea per la valutazione dell’osteoporosi, oppure un prelievo per l’analisi degli ormoni tiroidei.

Esami strumentali

Gli esami strumentali sono essenziali per valutare la gravità della deformità e per pianificare il trattamento più adeguato.

I più utilizzati sono:

  • Radiografia: esame diagnostico di primo livello che permette di determinare il grado di angolazione tra il primo e il secondo osso metatarso. In genere, l’angolazione normale è compresa tra 9° e 15°, mentre in caso di alluce valgo può superare i 20°.
  • Ecografia: consente di individuare la presenza di eventuali lesioni dei tessuti molli, come le borse sierose infiammate, che possono contribuire alla sintomatologia dolorosa.
  • Risonanza magnetica o tomografia computerizzata: utili per esaminare le strutture ossee, tendinee e muscolari e valutare con maggior precisione possibili lesioni a livello delle articolazioni e dei tessuti molli.

Diagnosi differenziale dell'alluce valgo

La diagnosi differenziale dell’alluce valgo è fondamentale perché alcune patologie possono avere sintomi simili. Fra queste troviamo:

  • Gotta: può causare dolori articolari, gonfiore e arrossamento, ma si differenzia dall’alluce valgo per la presenza di cristalli di acido urico nel tessuto articolare.
  • Borsite del piede: presenta dolore, gonfiore e arrossamento, ma in questo caso si tratta di un’infiammazione della borsa sinoviale presente tra l’osso e il tendine del muscolo del piede.
  • Frattura dell’alluce: provoca dolore e gonfiore, ma in questo caso si tratta di un infortunio acuto, spesso dovuto a traumi o cadute.
  • Neuropatia periferica: colpisce i nervi delle gambe e dei piedi, provocando dolore e sensazioni di formicolio, ma non una deformazione dell’articolazione del piede.
  • Artrite reumatoide: è associata a dolore e gonfiore, ma colpisce più comunemente le dita delle mani e le articolazioni dei polsi.

Trattamento per l'alluce valgo

Esistono diverse opzioni terapeutiche per l’alluce valgo, scelte in base alla gravità dei sintomi e della deformità.

Terapia conservativa

L’obiettivo della terapia conservativa è quello di alleviare i sintomi e prevenire la progressione della deformità attraverso metodi non invasivi:

  • Scelta di calzature adeguate: le scarpe devono essere comode, con una punta larga e una soletta ammortizzante per ridurre l’impatto del piede durante la deambulazione. È importante evitare calzature con tacchi alti o punte strette, in quanto possono causare un eccessivo carico sulle dita dei piedi e favorire l’insorgenza o il peggioramento dell’alluce valgo.
  • Utilizzo di plantari: sono degli ausili ortopedici che vengono inseriti all’interno delle scarpe per fornire un supporto adeguato all’arco plantare e per distribuire uniformemente il peso del corpo durante la deambulazione. L’obiettivo è quello di ridurre la pressione esercitata sulla zona dell’avampiede (in particolare sull’alluce) e di migliorare la postura. Si possono scegliere dei modelli prefabbricati oppure personalizzati, realizzati su misura e in grado di fornire un supporto molto più specifico e adeguato rispetto ai primi, sebbene siano più costosi.

Fisioterapia

Può essere un’opzione particolarmente indicata in caso di dolore causato da una disfunzione biomeccanica. Il fisioterapista valuterà la postura, la camminata e la distribuzione del peso del paziente e, in base a ciò, pianificherà un programma di esercizi specifici per migliorare la funzionalità del piede, ovvero:

  • Rafforzamento muscolare: per stabilizzare l’articolazione del piede, migliorando la sua capacità di assorbire gli urti e prevenendo il peggioramento dell’alluce valgo.
  • Stretching: per allungare i muscoli del piede e migliorare la loro flessibilità.

Utilizzo di tutori e bendaggi

Possono essere utilizzati per correggere la posizione dell’alluce valgo e prevenire l’aggravamento della deformità. Vediamo il loro funzionamento:

  • Tutori: dispositivi rigidi che vengono applicati sulla superficie laterale del piede per tenere l’alluce in una posizione corretta. Possono essere realizzati in materiali diversi, come plastica o metallo, ed essere indossati per periodi prolungati.
  • Bendaggi: dispositivi morbidi che avvolgono il piede e che hanno lo scopo di mantenere il dito nella giusta posizione. Sono utilizzabili durante l’attività fisica o il riposo notturno.

Il loro impiego può essere utile soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, quando è ancora lieve e non ha causato deformità permanenti. Tuttavia non possono correggere completamente il difetto e in alcuni casi potrebbero provocare fastidi o irritazioni cutanee.

Terapia farmacologica

Alcuni farmaci possono essere utilizzati per alleviare sintomi dell’alluce valgo, come dolore e infiammazione. Tra quelli impiegati più comunemente troviamo:

  • Antidolorifici, come il paracetamolo, che possono alleviare il dolore, ma non riducono l’infiammazione.
  • Antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene, che riducono sia il dolore sia l’infiammazione.

In alcuni casi può essere prescritta una terapia di infiltrazioni locali: prevede l’uso di corticosteroidi (potenti farmaci antinfiammatori in grado di diminuire il dolore e l’infiammazione) o bifosfonati (lavorano per rafforzare le ossa e possono prevenire la deformazione articolare).

Iniezioni di acido ialuronico

L’acido ialuronico è una sostanza presente naturalmente nel corpo umano che ha la capacità di idratare e lubrificare i tessuti. Nel caso dell’alluce valgo, viene iniettato direttamente nell’articolazione metatarso-falangea per ridurre l’infiammazione e migliorare la mobilità.

Le iniezioni sono generalmente ben tollerate e non provocano effetti collaterali significativi. Il trattamento può richiedere più sedute, a seconda della gravità, ma rappresenta comunque una soluzione temporanea.

Terapia chirurgica

La terapia chirurgica è il trattamento maggiormente efficace per i casi più gravi di alluce valgo.

Viene eseguita in anestesia locale o loco-regionale (anestesia plessica con blocco dello sciatico o blocco del piede) con eventuale sedazione e prevede un’incisione nella zona interessata per eliminare l’escrescenza ossea. In alcuni casi può essere necessario asportare anche una parte dell’osso. Successivamente il chirurgo riposiziona l’alluce nell’angolo corretto, fissandolo con viti, placche o ganci.

È importante tenere presente che la chirurgia può comportare alcuni rischi, come infezioni, sanguinamenti, danni ai nervi e dolore post-operatorio.

Dopo l’operazione è necessario seguire un periodo di recupero che prevede il riposo del piede e la successiva fisioterapia per recuperare la piena mobilità. La maggior parte dei pazienti riporta un notevole miglioramento dei sintomi dopo essersi sottoposta alla rimozione chirurgica.

Conclusioni

L’alluce valgo è una condizione molto comune che provoca una deformazione della base dell’alluce a causa di una curvatura anomala del dito.

Nonostante la sua alta incidenza, la maggior parte dei casi può essere trattata in modo conservativo, utilizzando scarpe adeguate, plantari, esercizi fisioterapici e farmaci per alleviare il dolore e l’infiammazione.

In alcuni casi la chirurgia può essere necessaria per correggere il problema se il disagio derivante dalla condizione è molto intenso e i sintomi non migliorano con terapie meno invasive.

Tuttavia una diagnosi precoce e un trattamento adeguato stabilito da un medico ortopedico possono aiutare a prevenirne la progressione e migliorare la qualità della vita del paziente.