spondilite anchilosante, infiammazioni reumatiche

Spondilite anchilosante

Indice

La spondilite anchilosante è un’infiammazione reumatica cronica che provoca dolore e rigidità soprattutto alla schiena, ma può anche interessare altre parti del corpo come gli occhi, il cuore, i polmoni e i reni.

In questo articolo esploreremo le cause, i sintomi e le opzioni di trattamento disponibili per questa patologia.

Che cos'è la spondilite anchilosante?

La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria di tipo cronico che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache. Questa condizione causa un’infiammazione delle articolazioni e dei tessuti circostanti e può comportare dolore, rigidità e difficoltà di movimento della colonna vertebrale.

Nel tempo, l’infiammazione può portare alla formazione di nuovo tessuto osseo nell’area colpita, che può causare la fusione delle vertebre e la riduzione della flessibilità della colonna vertebrale.

Quanto è frequente la spondilite anchilosante? Epidemiologia

La spondilite anchilosante è considerata una malattia rara, ma colpisce comunque un numero significativo di persone in tutto il mondo. Secondo stime recenti, la prevalenza della malattia è di circa lo 0,1-0,2% della popolazione generale, il che significa che colpisce circa una persona su 1.000-2.000.

Tuttavia la prevalenza varia a seconda dell’etnia e del genere: è più comune tra gli uomini che tra le donne, con un rapporto di circa 2:1, e sembra essere più diffusa tra le persone di origine caucasica.

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I sintomi di solito insorgono in età giovanile o nella prima età adulta, con un picco di incidenza intorno ai 20-30 anni di età.

Quali sono le cause della spondilite anchilosante? Eziologia

L’eziologia della spondilite anchilosante non è ancora del tutto chiara. Tuttavia si tende ad attribuire la causa della malattia al risultato di una combinazione di fattori genetici e ambientali.

La spondilite infatti sembrerebbe essere associata alla presenza dell’antigene HLA-B27, che si trova sulla superficie delle cellule del sistema immunitario. Si ritiene che la presenza di HLA-B27 aumenti il rischio di sviluppare la patologia, sebbene poi non si manifesti in tutti i soggetti che presentano questa proteina-marcatore.

Altri fattori che potrebbero contribuire allo sviluppo della spondilite anchilosante sono: infezioni, lesioni, stress fisico e infiammazione cronica. Quest’ultima soprattutto svolge un ruolo importante nella patogenesi della malattia, causando danni ai tessuti e portando alla formazione di nuove ossa nell’area colpita.

Sintomi e complicanze della spondilite anchilosante

Sebbene i sintomi di spondilite possano variare da persona a persona, i più comuni sono:

  • dolore e rigidità nella zona lombare o nella parte bassa della schiena, che di solito si verifica durante la notte o al mattino presto e migliora con l’attività fisica;
  • ridotta flessibilità della colonna vertebrale, che può portare a una postura rigida e curva;
  • dolore e rigidità in altre articolazioni, come le ginocchia, le caviglie e le spalle;
spondilite anchilosante, infiammazioni reumatiche
  • affaticamento generale;
  • dolore e arrossamento negli occhi;
  • difficoltà a respirare a causa di una diminuzione della capacità polmonare;
  • problemi cardiaci e renali in casi gravi.

La patologia può provocare anche una serie di complicanze a livello delle articolazioni e dei tessuti muscolari, come artrite ed entesite.

Artrite

L’infiammazione cronica di articolazioni e colonna vertebrale può portare a una forma di artrite chiamata “artrite spondiloartropatica“.

Questa forma colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache, ma può anche interessare altre articolazioni del corpo come le ginocchia, le caviglie e le spalle. Causa dolore, rigidità e infiammazione nelle articolazioni colpite, riducendone la flessibilità e la mobilità.

artrite nella spondilite anchilosante

Entesite o Tendinopatia

L’infiammazione può estendersi anche agli entesi, ovvero i tendini e i legamenti che si inseriscono sulle ossa. Ciò provoca una forma di infiammazione chiamata “entesite” che colpisce il punto di inserzione del tendine o del legamento nell’osso, causando dolore, gonfiore e sensibilità nell’area colpita.

tendinite nella spondilite anchilosante

Si tratta di una complicazione comune della spondilite anchilosante e può interessare le entesi della colonna vertebrale, delle coste, del bacino, delle ginocchia e delle caviglie. Questa condizione può anche provocare la formazione di calcificazioni ossee nelle entesi, e quindi ulteriore dolore e riduzione della mobilità articolare.

Altre manifestazioni

Oltre ai sintomi principali, la spondilite anchilosante può causare una serie di altri disturbi, tra cui:

  • Infiammazione degli occhi: dolore, rossore e sensibilità alla luce.
  • Problemi polmonari: l’infiammazione cronica della colonna vertebrale può limitare la capacità polmonare e causare difficoltà respiratorie.
  • Problemi cardiaci: cicatrici e danni al tessuto cardiaco dovute dall’infiammazione aumentano il rischio di malattie cardiache.
  • Affaticamento: stanchezza e sensazione di affaticamento.
  • Depressione: la malattia cronica può causare stress e ansia, aumentando il rischio di depressione.
  • Problemi renali: in casi gravi.

Conseguenze della spondilite anchilosante

La spondilite anchilosante può causare una serie di conseguenze, soprattutto se non trattata adeguatamente, tra cui:

  • Riduzione della flessibilità della colonna vertebrale: l’infiammazione cronica può causare la fusione delle vertebre, riducendo la flessibilità e la mobilità della colonna vertebrale.
  • Affaticamento e debolezza muscolare: rendono difficile lo svolgimento delle attività quotidiane.

La malattia può anche aumentare il rischio di fratture vertebrali a causa della riduzione della densità ossea, specialmente nelle persone anziane.

Diagnosi di spondilite anchilosante

La diagnosi della spondilite anchilosante può rivelarsi complessa, perché i sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie e variare da persona a persona. Grazie ad una visita reumatologica, è possibile diagnosticare tempestivamente la malattia svolgendo una serie di esami insieme a uno specialista.

Anamnesi

L’anamnesi è una raccolta di informazioni riguardanti lo stato di salute generale del paziente, la sua storia medica e quella della sua famiglia. Si tratta di un colloquio in cui il paziente dovrà descrivere al medico la gravità dei sintomi sperimentati, la propria situazione clinica e casi di malattie familiari.

spondilite anchilosante storia clinica

Esame obiettivo

Durante l’esame obiettivo per la spondilite, il medico valuterà la mobilità della colonna vertebrale e delle articolazioni sacroiliache, misurando l’angolo di flessione della colonna vertebrale, la lunghezza del passo e la flessibilità delle articolazioni.

Verranno anche ricercati i segni di un’eventuale entesite, valutando la presenza di infiammazione nei punti di inserzione dei tendini e dei legamenti nelle ossa.

Esame obiettivo spondilite anchilosante

Esami e procedure

Esistono diversi esami diagnostici che possono aiutare il medico a confermare la presenza di spondilite anchilosante, tra cui:

  • Esami del sangue: possono essere eseguiti per rilevare la presenza dell’antigene HLA-B27, misurare i livelli di infiammazione e ricercare eventuali anomalie ematiche.
  • Radiografie: possono individuare eventuali cambiamenti ossei nella colonna vertebrale e nelle articolazioni sacroiliache. Tuttavia le radiografie potrebbero non rilevare la spondilite anchilosante nelle prime fasi della malattia.
  • Risonanza magnetica (MRI): può rilevare i cambiamenti infiammatori nelle articolazioni, nelle entesi e nella colonna vertebrale in modo più accurato rispetto alle radiografie.
  • Tomografia computerizzata (TC): può fornire immagini dettagliate della colonna vertebrale e delle articolazioni sacroiliache.
  • Scintigrafia ossea: può rilevare eventuali anomalie ossee o infiammatorie nel corpo.
spondilite anchilosante esami diagnostici

Criteri diagnostici per la spondilite anchilosante

I criteri diagnostici per la spondilite anchilosante sono stati sviluppati dall’Assessment of Spondylo Arthritis International Society (ASAS). Questi criteri si basano su una combinazione di sintomi clinici, risultati di imaging ed esami di laboratorio.

Vediamone le caratteristiche.

Criteri clinici

I criteri clinici includono la presenza di mal di schiena infiammatorio tipicamente caratterizzato dai seguenti segni:

  • insorgenza dei sintomi prima dei 40 anni di età;
  • insorgenza graduale del dolore;
  • durata dei sintomi per almeno tre mesi;
  • miglioramento con l’esercizio fisico ma non con il riposo;
  • nessun miglioramento con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Inoltre deve essere presente almeno una delle seguenti caratteristiche cliniche:

  • Mobilità spinale limitata: valutata con diverse misure, tra cui il test di Schober e la distanza occipite-muro.
  • Diminuzione dell’espansione toracica: l’espansione toracica deve essere inferiore a circa 2,5 cm, segno che indica un coinvolgimento delle articolazioni costovertebrali.
  • Manifestazioni periferiche: tra cui artrite, entesite o dattilite (infiammazione delle dita della mano o del piede).

Criteri di imaging

I criteri diagnostici per immagini prevedono l’evidenza radiografica della sacroileite, ovvero l’infiammazione delle articolazioni sacroiliache. I parametri ASAS considerano i seguenti modelli:

  • Sacroileite attiva alla risonanza magnetica: evidenza di edema del midollo osseo o di un miglioramento alla RM coerente con un’infiammazione attiva.
  • Sacroileite cronica alla radiografia: evidenza di cambiamenti strutturali nelle articolazioni sacroiliache, come erosioni, sclerosi o fusione articolare (anchilosi).

Diagnosi differenziale della spondilite anchilosante

La diagnosi differenziale della spondilite anchilosante è necessaria per escludere alcune condizioni mediche che presentano sintomi simili, tra cui:

  • Osteoartrite: una malattia degenerativa delle articolazioni che può causare dolore e rigidità, ma non presenta depositi di osso in eccesso e rigidità marcata alla colonna vertebrale.
  • Artrite reumatoide: una malattia autoimmune che causa infiammazione delle articolazioni, ma può interessare anche altri organi come i polmoni e il cuore.
  • Fibromialgia: una condizione che causa dolore muscoloscheletrico diffuso, stanchezza e difficoltà di concentrazione.
  • Lupus eritematoso sistemico: una malattia autoimmune che può causare infiammazione in diverse parti del corpo, tra cui le articolazioni.
  • Malattie infiammatorie dell’intestino: come la malattia di Crohn o la colite ulcerosa, che possono causare dolore addominale e infiammazione sistemica.

Trattamenti per la spondilite anchilosante

Il trattamento della spondilite anchilosante mira a ridurre i sintomi, prevenire la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita del paziente.

Farmaci

I farmaci sono spesso utilizzati per ridurre l’infiammazione, il dolore e la rigidità articolare. I più comuni sono:

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): come il naprossene, l’ibuprofene o il diclofenac; possono ridurre il dolore e l’infiammazione.
  • Farmaci biologici, ovvero anticorpi monoclonali, come l’etanercept o l’adalimumab; possono ridurre l’infiammazione e prevenire la progressione della malattia.
  • Corticosteroidi: come il prednisone; per ridurre l’infiammazione acuta e il dolore.
  • Farmaci immunosoppressori: come il metotrexato; riducono l’infiammazione e prevengono la progressione della malattia.

Ogni farmaco può avere effetti collaterali e interazioni con altri farmaci, perciò è importante attenersi alle istruzioni fornite dal medico.

Fisioterapia ed esercizio fisico

La fisioterapia e l’esercizio fisico svolgono un ruolo importante nel trattamento della spondilite anchilosante, aiutando a migliorare la flessibilità, la mobilità articolare, la forza muscolare e la postura.

Esercizi di riscaldamento, stretching, massaggio e tecniche di mobilizzazione articolare aiutano a ridurre il dolore e l’infiammazione.

Interventi chirurgici per la spondilite anchilosante

Solo nei casi più gravi della malattia, ovvero quando i sintomi non si risolvono con altri trattamenti e si verificano complicazioni, si considerano interventi chirurgici.

Alcuni di essi sono:

  • Artroplastica dell’anca: sostituzione chirurgica dell’anca con una protesi artificiale.
  • Osteotomia spinale: questo intervento chirurgico modifica la forma della colonna vertebrale per migliorare la mobilità e la postura.
  • Fusione spinale: fonde le vertebre della colonna vertebrale per ridurre il dolore e migliorare la stabilità.
Chirurgia vertebrale spondilite anchilosante

Spondilite anchilosante: punti salienti

La spondilite anchilosante è una malattia infiammatoria cronica che colpisce principalmente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache, ma può anche interessare altre articolazioni e tessuti del corpo.

La diagnosi precoce e accurata è importante per prevenire o limitare le complicazioni della malattia e per garantire un trattamento adeguato.

Esistono diversi approcci terapeutici disponibili per la spondilite anchilosante, che possono includere farmaci, fisioterapia, esercizio fisico e interventi chirurgici.

Un piano di trattamento personalizzato può aiutare i pazienti a gestire i sintomi della spondilite anchilosante e migliorare la loro qualità di vita.