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Uno studio retrospettivo: il Coronavirus nella provincia di Jiangsu

Uno studio retrospettivo: il Coronavirus nella provincia di Jiangsu

Se da un lato i dati relativi all’infezione da SARS-CoV-2 a Wuhan nella provincia di Hubei non mancano, al di fuori di quest’area i dati sono limitati. Per questo motivo è stato portato avanti uno studio retrospettivo al di fuori dall’epicentro dell’epidemia di Coronavirus, nella provincia di Jiangsu. L’intento dello studio era di:

  • descrivere le caratteristiche dell’infezione da Covid-19, con particolare attenzione ai casi più gravi;
  • individuare i fattori di rischio correlati allo sviluppo della malattia.

 

Il metodo

Le informazioni sono state raccolte dal 22 gennaio al 10 febbraio. Sono stati studiati 202 pazienti positivi al Coronavirus (test faringeo) ricoverati negli ospedali di 8 città nella provincia di Jiangsu, con età media di 44 anni. In particolare tra i pazienti vi erano sei bambini e solo il 12,9% era di età superiore ai 60 anni; circa la metà del gruppo preso in considerazione era composto da uomini.

Il tempo tra l’insorgenza dei sintomi e del ricovero in ospedale è stato in media di 5 giorni.

 

Caratteristiche del campione dei pazienti

Dei 202 pazienti, il 27,2% presentava una condizione pregressa; le più comuni erano: ipertensione, diabete di tipo 2, malattie croniche dei polmoni o del fegato. È stato preso in considerazione anche l’indice di massa corporea, il cui valore medio era di 24.4 kg/m2.

La maggior parte delle persone parte dello studio aveva una storia di esposizione diretta o indiretta all’infezione per aver visitato Wuhan o la provincia di Hubei.

 

Fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze gravi

Solo 23 pazienti su 2020 hanno sviluppato complicanze gravi. Il gruppo di questi pazienti, a confronto con quello con sintomi più lievi, era caratterizzato per la metà da persone obese e molti erano affetti da diabete di tipo 2.

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Risultati dello studio retrospettivo sul Coronavirus a Jiangsu

Al momento del ricovero, la maggior parte presentava febbre, tosse; altri sintomi, meno comuni erano spossatezza, mal di gola, dolori muscolari, diarrea, difficoltà respiratorie e mal di testa. Tuttavia, solo l’11,4% dei pazienti presentava sintomi gravi.

La maggior parte del campione dei pazienti (il 95,5%), sia quelli gravi che non, presentava anomalie visibili alla radiografia del torace o alla TAC.

 

Trattamenti utilizzati

Su 202 pazienti, 109 hanno ricevuto ossigenoterapia, mentre solo 9 hanno avuto bisogno di ventilazione meccanica non invasiva. Nessuno dei pazienti in questo campione è stato sottoposto a intubazione e ventilazione meccanica di tipo invasivo.

La maggior parte dei pazienti (97%) ha ricevuto terapia antivirale; i trattamenti più utilizzati dopo la terapia antivirale sono stati: antibiotici, corticosteroidi e gamma globulina.

Le complicanze comuni hanno incluso:

  • insufficienza respiratoria;
  • sindrome da distress respiratorio acuto;
  • shock.

Entro il 10 febbraio, 37 su 202 pazienti sono stati dimessi, mentre 165 sono rimasti ricoverati in ospedale; solo 11 hanno avuto bisogno della terapia intensiva. Tuttavia, nessun paziente è deceduto.

 

Conclusioni

Questo studio retrospettivo è molto utile perché mostra come i pazienti con Covid-19 nella provincia di Jiangsu abbiano avuto una malattia meno grave e una prognosi migliore rispetto ai pazienti nella provincia di Hubei.

È interessante notare che l’indice di massa corporea e il diabete di tipo 2 siano fattori di rischio indipendenti; ciò dà un’indicazione ai medici di tenere sotto controllo queste categorie di pazienti perché hanno una probabilità maggiore di sviluppare una forma grave della malattia da SARS-CoV-2.

Il tempo medio dall’insorgenza dei sintomi all’ammissione in ospedale è stato di 5 giorni, cioè un numero di giorni minore rispetto agli studi precedenti che indicavano 7 giorni. Pertanto, la diagnosi precoce e la cura tempestiva dei pazienti con Covid-19 potrebbe contribuire alla significativa riduzione del tasso di mortalità.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

Fonti:

 

Per approfondire: