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Ferritina: la proteina che immagazzina il ferro

Indice

La ferritina è una proteina globulare solubile prodotta da tutti i vertebrati, compresi gli esseri umani: la sua funzione principale è legare e immagazzinare il ferro in modo sicuro. Infatti riesce a contenere un’elevata quantità di ferro che, se si trovasse libera all’interno del corpo, risulterebbe tossica.

Si trova soprattutto nelle cellule:

  • del fegato,
  • della milza,
  • del midollo osseo.

Ed è composta da due subunità:

  • la catena leggera, responsabile della regolazione dell’assorbimento del ferro;
  • la catena pesante, responsabile dell’immagazzinamento del ferro.

La ferritina è prodotta dalle cellule in risposta alla presenza di ferro e si occupa di mantenerne stabili i livelli:

  • quando i livelli di ferro nel corpo sono elevati, la produzione di ferritina aumenta per immagazzinare il ferro in eccesso.
  • se i livelli di ferro sono bassi, la produzione di ferritina diminuisce per liberare il ferro dalle riserve.

La concentrazione nel sangue infatti è spesso utilizzata come indicatore dei livelli di ferro nel corpo.

Scopriamo di più in questo articolo!

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Come si misura la ferritina?

Si misura attraverso un esame del sangue chiamato dosaggio della ferritina: richiede un prelievo di sangue che viene poi analizzato in laboratorio.

Prima dell’esame il paziente deve informare il medico di eventuali farmaci che sta assumendo, poiché possono influire sui risultati dell’analisi. Inoltre il paziente può essere invitato a digiunare per alcune ore prima dell’esame.

Esame del sangue ferritina

La concentrazione viene espressa in nanogrammi per millilitro (ng/mL) di sangue.

I risultati dell’analisi sono valutati dal medico in base alla situazione clinica del paziente: infatti valori al di fuori del range normale non sono necessariamente indicativi di una malattia.

Valori della ferritina

In generale i valori normali di ferritina nel sangue sono compresi:

  • tra 20 e 200 ng/mL per gli uomini;
  • tra 10 e 150 ng/mL per le donne.

Possono cambiare leggermente in base al laboratorio che effettua l’analisi ed essere influenzati da diversi fattori, come:

  • l’età: è comune che i livelli siano più elevati con l’avanzare degli anni;
  • il sesso: le donne hanno in genere valori più bassi rispetto agli uomini;
  • lo stato di salute generale.

Iperferritinemia: l'eccesso di ferritina

L’aumento della ferritina è noto come iperferritinemia e può essere causato da diverse condizioni, come:

  • Emocromatosi ereditaria: una malattia genetica che causa l’accumulo di ferro nei tessuti del corpo.
  • Anemia emolitica: una malattia che distrugge i globuli rossi più velocemente del normale, causando un aumento dei livelli di ferritina che raccoglie il ferro fuoriuscito dai globuli rossi danneggiati o distrutti.
  • Stati infiammatori cronici, come le malattie autoimmuni, l’artrite reumatoide o la malattia di Crohn.
  • Alcolismo: il consumo eccessivo di alcol può danneggiare il fegato e causare un aumento dei livelli di ferritina.
  • Malattie epatiche, come l’epatite C o la cirrosi.
  • Problemi metabolici: come l’obesità e l’ipertensione.
  • Tumori: i livelli di ferritina possono essere influenzati da alcuni tipi di tumore, a causa di un aumento della produzione della stessa da parte delle cellule tumorali o come risposta infiammatoria, ma non è un marker tumorale specifico e non rimanda ad un tipo di tumore in particolare.

Se non trattata può danneggiare i tessuti e gli organi del corpo a lungo termine e può causare malattie come:

Alcuni sintomi comuni di iperferritinemia sono:

  • Affaticamento e debolezza: poiché può influire sul normale metabolismo del ferro.
  • Dolore addominale: in caso di danni all’organo epatico.
  • Articolazioni doloranti: l’accumulo di ferro può causare infiammazione cronica e danni alle articolazioni.
  • Problemi di pelle: come iperpigmentazione, prurito, eruzioni cutanee o depositi di ferro visibili sulla pelle.
  • Disturbi endocrini: può influenzare la funzione di organi endocrini come la tiroide, il pancreas o le ghiandole surrenali, portando a cambiamenti di peso, stanchezza, alterazioni del metabolismo o squilibri ormonali.

Ipoferritinemia

La carenza di ferritina è nota come ipoferritinemia e indica che il corpo ha immagazzinato una quantità insufficiente di ferro.

Tra le cause possibili:

  • Dieta povera di ferro: un’alimentazione priva ad esempio di carne rossa, verdure a foglia verde e noci.
  • Menorragia: le donne che hanno cicli mestruali pesanti possono perdere una quantità significativa di ferro attraverso il sangue mestruale.
  • Gravidanza: durante la gravidanza il corpo richiede una quantità maggiore di ferro con il metabolismo aumentato per via del nascituro e ciò può portare alla carenza di ferritina.
  • Emorragie: perdite di sangue interne come nel caso di ulcere gastrointestinali o dovute a traumi e incidenti.
  • Malattie infiammatorie intestinali come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, laddove sia prevalente il malassorbimento con incapacità di assorbire il ferro rispetto alla componente infiammatoria.

La carenza di ferritina può causare anemia da carenza di ferro, che si manifesta con sintomi come:

Trattamenti per le alterazioni dei valori della ferritina

Il trattamento varia in base ai valori e alla causa scatenante del loro innalzamento o abbassamento.

Vediamo i principali.

Trattamento per la ferritina alta

Il trattamento dell’iperferritinemia consiste nel curare la malattia che provoca questa condizione, se presente.

Nello specifico:

  • Se la causa è l’emocromatosi ereditaria, il trattamento consiste nella rimozione periodica del sangue (terapia di sanguinamento) per ridurre i livelli di ferro nel corpo. Questa procedura viene chiamata flebotomia terapeutica.
  • Se la causa è una malattia infiammatoria cronica, il trattamento consiste nel controllo dell’infiammazione con farmaci specifici.

In alcuni casi il medico può prescrivere farmaci chiamati chelanti del ferro che aiutano a rimuovere il ferro in eccesso dal corpo.

Alimentazione per trattare la ferritina elevata

È importante adottare un’alimentazione adeguata per contribuire a gestire i livelli di ferro nel corpo.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero essere utili:

alimentazione per la iperferritinemia
  • Ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di ferro: come carni rosse, frattaglie (fegato, reni), molluschi, crostacei e alimenti fortificati con ferro.
  • Evitare integratori di ferro: potrebbero aumentare ulteriormente i livelli di ferritina.
  • Consumare alimenti ricchi di calcio e tannini: possono aiutare a ridurre l’assorbimento del ferro. Scegli alimenti come latticini a basso contenuto di grassi, verdure a foglia verde, legumi, tè nero e caffè.
  • Limitare l’assunzione di alcol: l’alcol può interferire con la funzione epatica e l’equilibrio del ferro nel corpo, quindi è consigliabile ridurne o evitare il consumo.
  • Bere acqua a bassa densità minerale: poiché l’acqua ad alta densità minerale può contenere elevate quantità di ferro.

Trattamento per la ferritina bassa

La terapia in caso di ipoferritinemia consiste nell’assumere integratori e nel modificare la dieta per includere alimenti ricchi di ferro.

Gli integratori sono disponibili in diversi dosaggi e forme, come compresse, capsule e soluzioni liquide: il medico prescriverà il dosaggio e la forma opportuni in base alla situazione clinica del paziente. Contengono solitamente ferro e vitamine o minerali che ne aiutano l’assorbimento, come ad esempio la vitamina c, le vitamina del gruppo b e l’acido folico.

Ferritina

È importante seguire le istruzioni del medico per l’assunzione degli integratori di ferro, poiché l’assunzione eccessiva può causare effetti collaterali indesiderati, come:

Alimentazione e ipoferritinemia

In caso di ipoferritinemia è importante adottare un’alimentazione ricca di ferro e nutrienti che ne favoriscono l’assorbimento.

Ecco alcuni consigli alimentari:

  • Alimenti ricchi di ferro EME: il ferro eme è la forma di ferro che viene meglio assorbita dal corpo. Puoi trovarlo in alimenti come carne rossa magra, fegato, pollo, tacchino e pesce. Cerca di includerli regolarmente nella tua dieta.
  • Alimenti vegetali ricchi di ferro non-EME: se segui una dieta vegetariana o vegana, puoi ottenere ferro da fonti vegetali come legumi (ceci, lenticchie, fagioli), verdure a foglia verde scuro (spinaci, cavolo riccio, bietole), semi (semi di zucca, semi di girasole) e frutta secca (noci, mandorle).
  • Cibi arricchiti con ferro: cerca alimenti fortificati con ferro, come cereali integrali, pane e pasta, per aumentarne l’apporto nella tua dieta.
  • Vitamina C:  aiuta ad aumentare l’assorbimento del ferro non-eme. Assicurati di includere alimenti ricchi di vitamina C nella tua dieta, come agrumi (arance, pompelmi), kiwi, fragole, peperoni e broccoli. Puoi anche bere un bicchiere di succo d’arancia con i pasti per aumentare l’assorbimento del ferro.
  • Limitare l’assunzione di tè e caffè: il tè e il caffè contengono composti chiamati polifenoli che possono ostacolare l’assorbimento del ferro. Evita di consumarli durante o subito dopo i pasti per massimizzare l’assorbimento del ferro.
  • Cibi ricchi di rame: il rame è un minerale che aiuta nell’assorbimento e nell’utilizzo del ferro nel corpo. Alcuni alimenti ricchi di rame includono noci, semi, cioccolato fondente, cereali integrali e legumi.

Ferritina: punti chiave

La ferritina è una proteina la cui funzione principale è legare e immagazzinare il ferro in modo sicuro. Infatti la produzione della ferritina è legata alla presenza di ferro: aumenta con l’aumentare del ferro, immagazzinandolo, e diminuisce con il diminuire del ferro, liberando le riserve.

I suoi livelli vengono misurati tramite un esame del sangue: livelli alterati non sono necessariamente sintomi di una malattia, ma possono variare anche in base all’età, alle condizioni di salute e al sesso. È quindi importante che vengano valutati da uno specialista insieme alle condizioni di salute generali per prescrivere un trattamento appropriato, se necessario.

Livelli alti di ferritina, condizione nota come iperferritinemia, possono essere un segnale anche di malattie epatiche od ematiche ed accompagnarsi a sintomi quali debolezza, dolore addominale, problemi di pelle ed endocrini.

Livelli bassi, o ipoferritinemia, possono essere causati tra gli altri da una dieta povera di ferro, menorragia o gravidanza ed essere accompagnati da sintomi come stanchezza, debolezza, pallore e difficoltà di concentrazione.

Il trattamento varia in base alla causa sottostante: in generale, per l’iperferritinemia potrebbe essere consigliata una rimozione periodica di sangue ed un’alimentazione a basso contenuto di ferro. Per l’ipoferritinemia, potrebbero essere suggeriti integratori e un’alimentazione ad alto contenuto di ferro.