ischemia cerebrale

Ischemia cerebrale: quando manca il sangue al cervello

Un’ischemia cerebrale è una condizione in cui il flusso sanguigno verso una parte del cervello viene ridotto o interrotto, provocando una carenza di ossigeno e nutrienti nelle cellule cerebrali che può portare a danni permanenti o addirittura alla morte delle stesse.

Questo può accadere a causa di diversi meccanismi, ma il risultato è una compromissione del normale funzionamento del cervello il quale, essendo uno degli organi più vitali del corpo umano, richiede un’adeguata fornitura di sangue ricco di ossigeno e nutrienti per funzionare correttamente.

 

Forme di ischemia cerebrale: classificazione

Ischemia cerebrale classificazione

Si possono classificare le ischemie cerebrali secondo l’estensione e la durata.

Classificazione delle ischemie cerebrali secondo l’estensione del territorio cerebrale coinvolto

Quanto alla estensione di tessuto coinvolto, esistono due tipi principali di ischemia cerebrale:

  1. Focale: è limitata ad una parte del cervello ed è solitamente conseguenza di un embolo o di un trombo che compromettono il flusso sanguigno.
  2. Globale: quando interessa più aree cerebrali verso le quali si riduce (o in alcuni casi si arresta completamente) l’apporto di sangue.

 

Classificazione delle ischemie cerebrali in base alla durata del fenomeno

Quanto alla durata dell’episodio ischemico, possiamo distinguere tra:

  1. Ischemia cerebrale transitoria (ICT): il flusso sanguigno verso il cervello viene ridotto temporaneamente. Questa condizione può durare solo pochi minuti e i sintomi associati, come debolezza o intorpidimento di un lato del corpo, difficoltà nel parlare o problemi di vista, possono essere transitori. Nonostante la durata breve non deve essere trascurata, poiché può rappresentare un segnale di avvertimento di un possibile ictus imminente.
  2. Ictus ischemico: si verifica quando il flusso sanguigno verso una parte del cervello viene interrotto in modo prolungato e quindi si formano delle lesioni irreversibili.

 

Gli effetti dell’ischemia cerebrale possono essere irreversibili e portare a disabilità cognitive, motorie o sensoriali permanenti, a seconda dell’area del cervello coinvolta e dell’estensione del danno.

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Quanto è frequente l’ischemia cerebrale? Epidemiologia

Ischemie cerebrali: quanto sono frequenti?

L’ischemia cerebrale è una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale e l’ictus ischemico rappresenta circa il 70-80% di tutti gli ictus.

La prevalenza varia notevolmente a livello globale. I paesi ad alto reddito tendono ad avere una maggiore incidenza, principalmente a causa dei fattori di rischio associati come:

Tuttavia colpisce anche le persone nei paesi a basso e medio reddito, anche se le cause possono differire.

Esistono inoltre alcuni fattori di rischio non modificabili, ovvero:

  • l’età avanzata,
  • il sesso maschile (sebbene l’incidenza sia simile tra uomini e donne, gli uomini tendono a svilupparlo da più giovani),
  • la storia familiare.

 

Quali sono le cause dell’ischemia cerebrale? Eziologia

ischemia cerebrale

Può essere causata da diverse condizioni che interferiscono con il flusso sanguigno verso il cervello. Tra le principali:

  • Trombosi ed embolia: la formazione di coaguli di sangue (trombi) all’interno delle arterie cerebrali può ostacolare il flusso sanguigno. Questo può verificarsi a causa di condizioni come l’aterosclerosi, in cui le placche di grasso si accumulano nelle pareti delle arterie e possono causare ostruzioni. In alcuni casi i coaguli di sangue si possono formare in altre parti del corpo (solitamente nel cuore o nelle arterie carotidi) e viaggiare attraverso il flusso sanguigno fino a raggiungere il cervello, causando un’occlusione (embolia).
  • Ictus emorragico: questa forma di ischemia cerebrale si verifica quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe e provoca una fuoriuscita di sangue. L’emorragia può danneggiare le cellule cerebrali e interrompere il flusso sanguigno nelle aree circostanti, provocando ischemia. 
  • Stenosi o occlusione arteriosa: può essere causata anche dalla stenosi (restringimento) o dall’occlusione (chiusura completa) delle arterie che forniscono sangue al cervello.
  • Spasmo arterioso: in alcuni casi i vasi sanguigni del cervello possono subire uno spasmo, che provoca una contrazione improvvisa e temporanea. Questo può restringere il flusso sanguigno e causare ischemia.
  • Malattie vascolari: può essere indotta da alcune malattie vascolari, come la malformazione artero-venosa (MAV) o l’arterite temporale.
  • Altre cause: altre possibili cause includono traumi cranici gravi, disordini ematologici (come la trombocitosi o la sindrome da anticorpi antifosfolipidi), disordini del sistema immunitario, malattie autoimmuni o infezioni che possono danneggiare le arterie cerebrali.

 

Quali sono i sintomi dell’ischemia cerebrale? Sintomatologia

ischemia cerebrale

I sintomi dell’ischemia cerebrale possono variare a seconda dell’area del cervello coinvolta e dell’estensione del danno, ma bisogna sottolineare che possono manifestarsi improvvisamente e richiedono un’attenzione immediata.

I sintomi più comuni includono:

  • Debolezza o paralisi: spesso può causare debolezza o paralisi improvvisa di un lato del corpo, come del braccio, della gamba o del lato del viso.
  • Difficoltà nel parlare: può influire sulla capacità di parlare correttamente, provocando difficoltà nel trovare le parole giuste, formulare frasi o esprimersi in modo coerente.
  • Problemi di equilibrio o coordinazione: le persone possono avere difficoltà a camminare in modo stabile o a eseguire attività che richiedono precisione, come afferrare oggetti.
  • Confusione mentale: può causare confusione mentale, disorientamento o difficoltà a comprendere ciò che sta accadendo. Le persone possono sembrare confuse, avere difficoltà a seguire una conversazione o a ricordare informazioni.
  • Problemi di vista: può influire sulla vista causando visione offuscata, visione doppia o perdita di vista in uno o entrambi gli occhi.
  • Mal di testa grave: in alcuni casi può essere accompagnata da un mal di testa improvviso e grave, spesso descritto come il peggiore mal di testa della vita. In questo caso è più probabile la genesi emorragica dell’evento, ma in alcuni casi questo sintomo è presente anche nell’ischemia.

La durata e l’intensità dei sintomi possono variare a seconda della causa e della gravità e questi sintomi possono verificarsi contemporaneamente o in modo isolato.

 

Diagnosi di ischemia cerebrale

La diagnosi coinvolge una combinazione di valutazione clinica, esami diagnostici e imaging cerebrale. La diagnosi tempestiva è essenziale per avviare un trattamento appropriato e limitare i danni.

 

Anamnesi

Durante l’anamnesi il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla storia del paziente, inclusi:

  • Sintomi attuali: come la presenza di debolezza o paralisi, difficoltà nel parlare, problemi di vista o mal di testa. Si indaga inoltre la durata, l’intensità e la progressione dei sintomi.
  • Precedenti condizioni di salute: come lipertensione, il diabete, l’aterosclerosi o disturbi cardiaci, così come eventuali interventi chirurgici precedenti, assunzione di farmaci, storia familiare di ictus o malattie vascolari.
  • Fattori di rischio: sarà utile conoscere lo stile di vita del paziente in particolare per quanto riguarda fumo, alcolismo o sedentarietà.
  • Eventuali episodi precedenti di ictus o ischemia cerebrale.

 

Esame obiettivo

esame neurologico

Durante l’esame obiettivo il medico esamina il paziente in modo sistematico per rilevare segni fisici e neurologici che possono essere indicativi di questo disturbo.

Può includere:

  • Valutazione neurologica: per verificare la forza, la sensibilità e i riflessi del paziente in diverse parti del corpo in modo da poter individuare eventuali segni di debolezza, perdita di sensibilità o difetti neurologici. Vengono valutate anche la coordinazione dei movimenti, l’equilibrio e la capacità di camminare.
  • Esame dei nervi cranici: il medico verifica la funzione dei nervi cranici, che sono i nervi che controllano le funzioni sensoriali e motorie della testa e del collo. Vengono testate ad esempio la vista, l’udito, la deglutizione, l’olfatto e la capacità di muovere gli occhi.
  • Controllo della pressione arteriosa: viene misurata la pressione arteriosa per valutare l’eventuale presenza di ipertensione, che è un importante fattore di rischio.
  • Esame cardiaco: vengono ascoltati i suoni del cuore per rilevare eventuali anomalie cardiache che possono predisporre all’ischemia cerebrale, come i disturbi del ritmo cardiaco o i difetti cardiaci strutturali.
  • Esame dei vasi sanguigni: il medico può valutare la presenza di anomalie nei vasi sanguigni che possono indicare problemi di circolazione cerebrale.

 

Esami strumentali

quali esami diagnostici fare per valutare un'ischemia cerebrale

Per la diagnosi vengono utilizzati vari esami strumentali che consentono di valutare la struttura e la funzione cerebrale, ad esempio:

  • Tomografia computerizzata (TC): utilizza raggi X per creare immagini trasversali del cervello. Può rilevare emorragie, tumori, lesioni o ostruzioni evidenti nelle arterie cerebrali, ma potrebbe non essere abbastanza sensibile da identificare lesioni ischemiche acute, perchè esse si visualizzano solo quando si trasformano in danno morfologicamente evidente, come appunto quando l’ischemia cerebrale diventa definitiva con un ictus ischemico. In quel caso la TC evidenzia bene la lesione, ma è troppo tardi per intervenire. Ecco perchè sono importanti altre metodiche diagnostiche, più precoci.
  • Risonanza magnetica (RM): offre immagini dettagliate del cervello utilizzando onde radio e un campo magnetico e può rilevare aree di ischemia cerebrale, così come emorragie, tumori, lesioni o anomalie strutturali. Nel caso dell’ischemia è più precoce della TAC nell’identificare le lesioni in atto.
  • Angiografia cerebrale: è un esame che utilizza una sostanza di contrasto e raggi X per valutare le arterie cerebrali. Può rilevare stenosi, occlusioni o anomalie dei vasi sanguigni che possono causare l’ischemia cerebrale.
  • Ecografia Doppler: utilizza ultrasuoni per visualizzare il flusso sanguigno nelle arterie del collo e della testa. Può aiutare a identificare ostruzioni o stenosi delle arterie carotidi.
  • Elettroencefalogramma (EEG): registra l’attività elettrica del cervello attraverso elettrodi posizionati sul cuoio capelluto. Può essere utile per valutare l’attività cerebrale e individuare anomalie correlate all’ischemia.
  • Holter cardiaco: registra continuamente l’attività elettrica del cuore durante un periodo di tempo prolungato (solitamente 24-48 ore). Può essere utilizzato per individuare aritmie cardiache o alterazioni del ritmo che possono aumentare il rischio di ischemia cerebrale.

 

Esami di laboratorio

Esami del sangue in caso di ischemia cerebrale

Gli esami di laboratorio possono fornire informazioni utili per la diagnosi e la gestione dell’ischemia cerebrale; ricordiamo tra i più comuni:

  • Emocromo completo: questo esame misura il numero e la forma dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine nel sangue. Può aiutare a identificare condizioni come l’anemia o le alterazioni della coagulazione che possono influire sulla circolazione cerebrale.
  • Profilo lipidico: misura i livelli di colesterolo totale, lipoproteine ad alta densità (HDL), lipoproteine a bassa densità (LDL) e trigliceridi nel sangue. Un’elevata concentrazione di LDL e trigliceridi e una bassa concentrazione di HDL possono essere fattori di rischio per l’aterosclerosi.
  • Glicemia: il test della glicemia misura i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. L’iperglicemia (livelli elevati di zucchero nel sangue) può essere associata a un aumentato rischio di ischemia cerebrale, in particolare nelle persone con diabete.
  • Profilo di coagulazione: questo test valuta il tempo di coagulazione del sangue e può rilevare eventuali anomalie nel sistema di coagulazione. L’ipercoagulabilità può aumentare il rischio di formazione di coaguli che possono ostruire le arterie cerebrali.
  • Funzione renale ed epatica: gli esami che valutano la funzione renale e epatica possono essere richiesti per identificare eventuali compromissioni degli organi che possono influire sulla circolazione sanguigna cerebrale.
  • Esami di laboratorio specifici: in alcune situazioni possono essere richiesti esami di laboratorio specifici in base alla storia medica del paziente. Ad esempio se si sospetta un origine autoimmune potrebbero essere richiesti test per gli autoanticorpi.

 

Diagnosi differenziale di ischemia cerebrale

La diagnosi differenziale mira a escludere altre condizioni con sintomi simili all’ischemia cerebrale, ma che possono avere cause diverse. Alcune delle condizioni che possono essere prese in considerazione sono:

  • Ictus emorragico: un evento emorragico si verifica quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe, causando un’emorragia. Può presentare sintomi simili, ma la causa è differente.
  • Emicrania: l’emicrania è un tipo di mal di testa grave e ricorrente, spesso associato a sintomi come nausea, sensibilità alla luce e al suono. In alcuni casi può essere accompagnata da sintomi neurologici transitori che possono essere confusi con l’ischemia.
  • Tumori cerebrali: alcuni tumori cerebrali possono causare sintomi simili a causa della loro capacità di comprimere le strutture circostanti o di influenzare la circolazione cerebrale.
  • Infezioni del sistema nervoso centrale: alcune infezioni, come meningite o encefalite, possono provocare sintomi neurologici che possono essere scambiati per ischemia cerebrale.
  • Disturbi metabolici: condizioni come l’ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue) o l’iponatriemia (bassi livelli di sodio nel sangue) possono causare sintomi neurologici simili all’ischemia cerebrale.
  • Sindrome di Todd: dopo un’epilessia parziale o focale, alcune persone possono sperimentare una debolezza o una paralisi transitoria.

 

Trattamenti per l’ischemia cerebrale

I trattamenti sono mirati a:

  • ripristinare il flusso sanguigno al cervello,
  • limitare i danni,
  • prevenire future recidive.

Le opzioni di trattamento possono includere terapie farmacologiche, interventi medici e interventi chirurgici, a seconda della causa del disturbo e delle condizioni specifiche del paziente. L’intervento tempestivo e appropriato è fondamentale per migliorare le prospettive di recupero e ridurre le complicanze a lungo termine.

 

Terapie farmacologiche

terapia farmacologica per ischemia cerebrale

Tra le terapie farmacologiche più comunemente utilizzate troviamo:

  • Terapia trombolitica: l’uso di farmaci trombolitici come l’attivatore del plasminogeno tissutale (tPA) può essere efficace nel ripristinare il flusso sanguigno al cervello se somministrati entro un periodo di tempo limitato dall’esordio dei sintomi. Questi farmaci aiutano a dissolvere il coagulo responsabile dell’occlusione arteriosa.
  • Antiaggreganti piastrinici: farmaci come l’aspirina o il clopidogrel possono essere prescritti per prevenire la formazione di coaguli o per ridurre la loro capacità di bloccare le arterie cerebrali. Riducono l’aggregazione delle piastrine, contribuendo a mantenere il flusso sanguigno.
  • Anticoagulanti: in alcuni casi l’uso di anticoagulanti come l’eparina o i farmaci anticoagulanti orali (ad esempio, warfarin, dabigatran) può essere necessario per prevenire la formazione di nuovi coaguli o l’espansione di quelli esistenti.
  • Farmaci per la gestione dei fattori di rischio: se l’ischemia cerebrale è correlata a condizioni come l’ipertensione, il diabete o l’ipercolesterolemia, possono essere prescritti farmaci specifici.
  • Farmaci neuroprotettivi: alcuni farmaci possono essere utilizzati per ridurre i danni cerebrali durante l’ischemia, limitando il processo di morte cellulare. Tuttavia molti di questi sono ancora in fase di sperimentazione e non sono ancora ampiamente utilizzati nella pratica clinica.

 

Trattamenti chirurgici

stent, angioplastica

I trattamenti chirurgici possono essere considerati in alcune situazioni specifiche e includono:

  • Endoarteriectomia carotidea: viene eseguita per rimuovere la placca o la stenosi dall’arteria carotidea, che fornisce una parte significativa del flusso sanguigno al cervello. Può essere raccomandata per prevenire l’ictus nei pazienti con stenosi carotidea significativa.
  • Angioplastica e stent carotideo: durante questa procedura un palloncino viene utilizzato per dilatare l’arteria e un piccolo tubo metallico a maglie, chiamato stent, viene inserito per mantenere l’arteria aperta.
  • Bypass cerebrale: in alcuni casi un bypass cerebrale può essere eseguito per creare un nuovo flusso sanguigno al cervello bypassando un’arteria bloccata o stenotica. Questo viene fatto utilizzando un segmento di vaso sanguigno prelevato da un’altra parte del corpo o mediante l’utilizzo di una protesi sintetica.
  • Chirurgia di resezione dei tumori cerebrali: se un tumore cerebrale è la causa dell’ischemia, può essere necessaria un’operazione chirurgica per rimuovere il tumore e ripristinare la circolazione sanguigna normale.
  • Bypass extracranico-intracranico: questo tipo di intervento chirurgico viene eseguito portando il sangue al cervello direttamente da una arteria extracranica.

 

Cambiamenti dello stile di vita

Apportare cambiamenti allo stile di vita può essere un aspetto fondamentale nel trattamento dell’ischemia cerebrale e nella prevenzione di futuri eventi.

Alcuni dei cambiamenti consigliati includono:

  • Alimentazione sana: seguire una dieta equilibrata e ricca di frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e grassi sani può contribuire a mantenere un peso sano, controllare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo nel sangue.
  • Attività fisica regolare: l’esercizio fisico regolare può aiutare a migliorare la circolazione sanguigna, ridurre il rischio di obesità, controllare la pressione sanguigna e migliorare la salute generale. Si consiglia di svolgere almeno 150 minuti di attività aerobica moderata o 75 minuti di attività aerobica intensa alla settimana.
  • Controllo del peso: mantenere un peso sano o raggiungere un peso appropriato può ridurre il carico sul sistema circolatorio, migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, compresa l’ischemia cerebrale.
  • Smettere di fumare: il fumo di sigaretta è un fattore di rischio significativo per l’ischemia cerebrale e altre malattie cardiovascolari. Smettere di fumare può migliorare notevolmente la salute generale e ridurre il rischio di futuri eventi ischemici.
  • Limitare l’assunzione di alcol: l’eccessivo consumo di alcol può aumentare la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
  • Ridurre lo stress: lo stress può influire negativamente sulla salute cardiovascolare. È importante trovare modi sani per gestire lo stress, come la pratica di tecniche di rilassamento, l’esercizio fisico, l’hobby o la meditazione.

 

Ischemia cerebrale: elementi essenziali

L’ischemia cerebrale è dunque una condizione in cui il flusso sanguigno al cervello viene compromesso, causando danni alle cellule cerebrali. Può essere transitoria, se il flusso viene solo temporaneamente ostruito, o può risultare ostruito per un periodo prolungato e, in questo caso, si parla di ictus.

Può essere causata da diverse condizioni tra le quali troviamo trombosi ed embolie, stenosi o spasmo arterioso e malattie vascolari. Si può verificare però anche in seguito ad altre cause, come traumi cranici e problemi del sistema immunitario.

I sintomi possono variare, ma solitamente si presentano in maniera improvvisa e richiedono un’attenzione immediata. Tra i sintomi più comuni ricordiamo debolezza e paralisi di un lato del corpo, problemi nel parlare o nella coordinazione, confusione mentale, problemi di vista e forti mal di testa.

La diagnosi richiede un’accurata valutazione clinica e l’utilizzo di esami strumentali e di laboratorio. I medici cercano di identificare i sintomi caratteristici di questo disturbo, valutano la storia medica del paziente e utilizzano test come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) per confermare la presenza dell’ischemia e determinare l’estensione del danno cerebrale.

Il trattamento si concentra sul ripristino del flusso sanguigno, la limitazione dei danni cerebrali e la prevenzione delle ricorrenze e può richiedere un approccio farmacologico o anche chirurgico, in base alla gravità della condizione e alla causa scatenante.

È sempre consigliato, all’interno del trattamento o come metodo di prevenzione, un cambiamento nello stile di vita che comprenda una sana alimentazione, esercizio fisico, e la riduzione o l’eliminazione di fumo, alcool e stress.