Leucemia linfatica cronica, leucemia, LLC

Leucemia linfatica cronica (LLC)

LA LEUCEMIA LINFATICA CRONICA: classificazione, cause e trattamenti

 

La leucemia linfatica cronica o leucemia linfocitica cronica (LLC) è una una malattia oncologica che coinvolge la linea ematopoietica linfoide (dai cui derivano i linfociti).

In particolare nella LLC si ha l’accumulo di linfociti B più piccoli e non correttamente funzionanti (anche se apparentemente maturi) nel sangue, midollo e tessuti linfoidi con una conseguente linfocitosi, linfoadenopatia e spenomegalia.

In questo tipo di leucemia i linfociti B, nonostante siano maturi, non sono in grado di produrre correttamente tutte le immunoglobuline (molecole fondamentali per la risposta immunitaria) con conseguente immunodepressione e quindi maggiore possibilità di insorgenza di infezioni, malattie autoimmuni o neoplasie secondarie.

La LLC è la leucemia più frequente nel mondo occidentale con un’incidenza di 5 casi ogni 100.000 persone. È comunque una leucemia dell’età adulta con un’età media di insorgenza di circa 70 anni.

 

Classificazione della leucemia linfatica cronica

La LLC si può classificare in due sottogruppi che differiscono nella specifica mutazione del gene che codifica per la regione variabile della catena pesante delle immunoglobuline (IGHV); lo stato di mutazione del gene IGHV è correlato all’esito clinico dei pazienti con leucemia linfatica cronica trattati con chemioimmunoterapia.

È stato dimostrato che in presenza del gene IGHV mutato, infatti, si hanno forme leucemiche meno aggressive rispetto alle forme leucemiche in cui il gene IGHV risulta essere non mutato.

Nonostante il motivo non sia ancora certo si pensa che questo differente esito sia dovuto al fatto che le cellule B con IGHV mutato abbiano minor capacità proliferativa e siano inoltre parzialmente mature quindi in grado di produrre un parziale repertorio immunoglobulinico che aiuta quindi nella risposta alle infezioni.

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Stadiazione di LLC

Sono noti tre diversi stadi di leucemia linfatica cronica:

  • stadio A: ingrossamento linfonodale in meno di 3 aree (come collo, ascella o inguine) e un numero elevato di globuli bianchi
  • stadio B: ingrossamento linfonodale in 3 o più aree e un numero elevato di globuli bianchi
  • stadio C: ingrossamento linfonodale e milza ingrossata (splenomegalia), un numero elevato di globuli bianchi e un basso numero di globuli rossi o piastrine.

Lo stadio A e B di malattia possono risultare asintomatici e quindi può non essere consigliato il trattamento terapeutico al momento della scoperta della patologia mentre lo stadio C necessita di trattamento terapeutico.

In ogni caso è necessario costantemente monitorare l’andamento della patologia anche in stadiazione precoce per iniziare il trattamento terapeutico alla comparsa dei primi sintomi.

 

Cause e fattori di rischio della leucemia linfatica cronica: eziologia

Le alterazioni genetiche certamente influenzano l’esordio della malattia; è stato infatti dimostrato che chi ha un parente stretto con LLC ha 9 volte più possibilità di sviluppare la stessa malattia. Le alterazioni genetiche alla base della malattia possono essere di vario tipo e possono includere alterazioni cromosomiche, mutazioni somatiche, alterazioni in micro-RNA (fondamentali alla regolazione di alcuni geni) e cambiamenti epigenetici (che influenzano l’espressione di geni specifici).

È stato comunque dimostrato che vi sono dei fattori ambientali che influenzano lo sviluppo della leucemia linfatica cronica, in particolare l’esposizione continua a erbicidi, pesticidi o insetticidi è un forte fattore di rischio nello sviluppo di LLC come anche l’esposizione a radiazioni ionizzanti o infezioni virali.

 

Sintomi di LLC

I sintomi a volte possono essere molto comuni ad altre forme di leucemia. Tra i sintomi più comuni vi sono:

  • Febbre
  • Stanchezza
  • Perdita di peso
  • Sanguinamento eccessivo
  • Sudorazione eccessiva
  • Rigonfiamento linfonodale
  • Maggiore vulnerabilità alle infezioni

In rari casi è stato dimostrato che la leucemia linfatica cronica può complicarsi in patologie più complesse come la sindrome di Richter, che è una forma aggressiva di Linfoma non Hodking, o l’anemia emolitica autoimmune, patologie trattabili rispettivamente con chemioterapia e somministrazione di steroidi al fine di tenere sotto controllo il sistema immunitario.

 

Diagnosi di leucemia linfatica cronica

 

Analisi del sangue, esami del sangue

 

Essendo una forma cronica di leucemia ha di solito un decorso molto lento, per cui molti pazienti sono totalmente asintomatici e si rendono conto della patologia solo in caso di analisi del sangue di routine.

Per diagnosticare tale patologia le analisi di elezione sono le analisi del sangue e un’analisi di citometria al flusso o di immunoistochimica.

Mediante l’analisi del sangue si valuta la conta linfocitaria, che in caso di patologia risulta molto più elevata rispetto all’individuo sano.

Mediante l’analisi di citometria a flusso e/o di immunoistochimica delle cellule mononucleate del sangue, midollo o linfonodi si esamina invece il tipo di leucemia valutando i marcatori presenti sulla superficie cellulare.

Nonostante queste sopra citate siano le analisi assolutamente necessarie da svolgere in caso di sospetta LLC, in alcuni casi, anche per valutare la stadiazione della malattia, può anche essere effettuata una biopsia del midollo osseo o una biopsia linfonodale. La corretta stadiazione della patologia, infatti, è fondamentale per decidere il corretto trattamento terapeutico.

 

Biopsia midollo osseo, leucemia
Biopsia di midollo osseo

 

Trattamento terapeutico di LLC

Non sempre è necessario un trattamento terapeutico in caso di leucemia linfatica cronica. Se la patologia viene scoperta in fase iniziale o intermedia, senza presenza di sintomatologia, non viene messo in atto alcun trattamento terapeutico bensì la patologia verrà tenuta sotto controllo mediate analisi di routine più costanti e mediante il monitoraggio dei sintomi.

Il trattamento terapeutico è infatti consigliato solo in caso di forte sintomatologia, essendo estremamente aggressivo, e consta solitamente in:

  • Chemioterapia – solitamente effettuata con fluradabina, ciclofosfamide e rituximab
  • Chemioterapia associata a immunoterapia (chemio-immunoterapia)
  • Trattamenti farmacologici che bloccano a livello molecolare la crescita dei linfociti B.

In casi avanzati di patologia può essere necessario effettuare un trapianto di cellule staminali ematopoietiche o di midollo osseo oppure possono essere necessari trattamenti farmacologici o radioterapici per tenere sotto controllo patologie secondarie insorte a causa di LLC: per esempio antibiotici a causa della maggiore suscettibilità alle infezioni o radioterapia in presenza di tumori secondari.

 

Prevenzione della leucemia linfatica cronica

Non è possibile prevenire in alcun modo lo sviluppo della leucemia linfatica cronica in quanto la maggior parte delle volte non si è a conoscenza di essere portatori di fattori di rischio per tale patologia.

Certamente uno stile di vita sano aiuta ad abbassare il rischio di sviluppare qualsiasi patologia, inoltre controlli di routine sono sicuramente fondamentali per la scoperta della malattia in fasi precoci.

 

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Referenze

Kipps T. J. et al., Chronic lymphocytic leukaemia, Nat Rev Dis Primers, 2017 doi:10.1038/nrdp.2016.96.

Chronic lymphocytic leukaemia, NHS

Chronic Lymphocytic Leukemia (CLL) prevention, Makey Cancer Center