stenosi vertebrale

Stenosi vertebrale

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La stenosi vertebrale è un restringimento patologico del canale vertebrale a qualunque livello (di solito cervicale o lombare) che determina sintomi di dolore alla schiena o agli arti (superiori o inferiori), parestesie e limitazione nella mobilità.

Questa patologia può essere congenita o acquisita di natura degenerativa e i sintomi possono essere estremamente variabili, da molto lievi a severamente invalidanti. Pertanto richiede una comprensione approfondita e una valutazione specialistica.

Quanto è comune la stenosi vertebrale? Epidemiologia

La sua prevalenza varia in base a diversi fattori, tra cui:

  • l’età della popolazione
  • l’analisi demografica
  • il contesto geografico.
Quanto è frequente il restringimento del canale vertebrale

In generale è più comune tra gli anziani, ma la sua frequenza varia anche in base alla forma: la stenosi lombare è più comune e si stima che colpisca circa il 10% delle persone di età superiore ai 50 anni negli Stati Uniti, mentre quella cervicale è meno comune.

Esistono inoltre alcuni fattori che possono aumentare la probabilità di svilupparla, come una predisposizione familiare. La frequenza varia anche tra le regioni geografiche a causa delle differenze nella demografia e negli stili di vita.

Poiché spesso può presentarsi in forma asintomatica, potrebbe essere sottostimata in alcune statistiche. Inoltre è probabile che la sua prevalenza possa aumentare nei prossimi anni con il progressivo invecchiamento della popolazione, dal momento che si tratta di un fattore chiave nella sua insorgenza.

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Quali sono le cause della stenosi vertebrale? Eziologia

Può essere provocata da diverse condizioni o fattori che portano al restringimento dello spazio all’interno del canale vertebrale.

Le cause principali includono:

  • Degenerazione spinale: nel corso degli anni la colonna vertebrale può subire cambiamenti degenerativi dovuti a:
    • Osteoartrite: la degenerazione delle articolazioni vertebrali può portare all’ispessimento delle ossa e al formarsi di osteofiti con conseguente restringimento del canale spinale.
    • Degenerazione dei dischi intervertebrali: i dischi tra le vertebre possono indebolirsi e protrudere verso il canale spinale, causando una compressione.
    • Ispessimento dei legamenti: i legamenti che circondano la colonna vertebrale possono ispessirsi e contribuire a restringere il canale spinale.
  • Ernia del disco: un disco intervertebrale erniato o protruso può causare una compressione delle strutture nervose all’interno del canale spinale. Questo è spesso associato a un improvviso peggioramento dei sintomi.
  • Anomalie congenite: alcune persone possono nascere con una struttura spinale che è naturalmente più stretta o con anomalie vertebrali che aumentano il rischio di sviluppare la condizione.
  • Traumi o lesioni: un infortunio alla colonna vertebrale, come una frattura o una dislocazione delle vertebre, può causare danni ai tessuti e contribuire al restringimento del canale spinale.
  • Tumori spinali: i tumori che crescono allinterno del canale spinale o nelle sue vicinanze possono comprimere il midollo spinale o le radici nervose.
  • Infezioni spinali: infezioni come la meningite o l’ascesso spinale possono portare a infiammazioni e gonfiori che restringono lo spazio all’interno del canale spinale.
  • Altre condizioni mediche: l’artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie possono influenzare la colonna vertebrale e contribuire all’insorgenza della stenosi.

Quali sono i sintomi della stenosi vertebrale? Sintomatologia

I sintomi possono variare notevolmente da persona a persona, a seconda:

  • della localizzazione e della gravità del restringimento del canale spinale
  • della compressione sul midollo spinale o sulle radici nervose.
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Alcuni pazienti sono asintomatici, soprattutto negli stadi iniziali, mentre altri possono sperimentare disturbi dolorosi e limitazioni significative nella mobilità.

Vediamo i sintomi più comuni:

  • Dolore alla schiena: è uno dei più frequenti e può variare in intensità e localizzazione. Spesso è descritto come dolore sordo.
  • Dolore alle gambe o braccia: la patologia può causare dolore alle gambe (se colpisce la zona lombare) o alle braccia (se coinvolge la zona cervicale).
  • Formicolio o intorpidimento: molti pazienti sperimentano queste sensazioni nelle gambe, nelle braccia, nelle mani o nei piedi, spesso associate alla compressione delle radici nervose.
  • Debolezza muscolare: la compressione delle radici nervose o del midollo spinale può causare debolezza muscolare a gambe, braccia o mani. Questo può influenzare la capacità di sollevare oggetti, di svolgere compiti quotidiani e persino di camminare, anche a causa del dolore.
  • Claudicatio Neurologica: il midollo spinale, strozzato a causa del restringimento del canale, riceve una minore quantità di sangue. Pertanto dopo un po’ che il paziente cammina (50-100-200 metri), le gambe diventano deboli ed è costretto a fermarsi e a riposare.
  • Problemi di controllo della vescica o dell’intestino: nei casi più gravi la compressione del midollo spinale può influenzare il controllo della vescica o dell’intestino, portando a incontinenza urinaria o fecale.
  • Peggioramento dei sintomi in piedi o durante l’allenamento: in molti casi i disturbi peggiorano quando il paziente è in piedi o mentre si allena. Il riposo o la flessione della colonna vertebrale (come piegarsi in avanti) possono alleviare temporaneamente il fastidio.
  • Sintomi neurologici: in alcuni casi la stenosi vertebrale può causare sintomi più gravi, come difficoltà nella coordinazione, spasmi muscolari o perdita di sensibilità.

Diagnosi di stenosi vertebrale

La diagnosi coinvolge tipicamente una combinazione di valutazione clinica ed esami di imaging.

Il medico esaminerà la storia clinica del paziente, compresi i sintomi e i fattori di rischio. Successivamente possono essere eseguiti esami specifici che permettono di confermare la presenza della condizione, determinarne la causa e valutarne la gravità, aiutando così a pianificare il trattamento adeguato.

Anamnesi

Per condurre un’anamnesi completa è importante raccogliere informazioni dettagliate sulla storia medica e sintomi del paziente.

Ecco alcune delle domande che un medico potrebbe porre:

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  • Sintomi: quali sono i sintomi attuali? Può descrivere il tipo di dolore, la sua localizzazione e l’andamento nel tempo?
  • Fattori scatenanti: ha notato qualche evento specifico che ha scatenato i disturbi, come un incidente, una caduta o uno sforzo fisico?
  • Sintomi neurologici: ha avuto formicolio, intorpidimento o debolezza nelle braccia, nelle mani o nelle gambe? Queste sensazioni sono costanti o si manifestano solo in determinate circostanze?
  • Grado di invalidità: i sintomi limitano la mobilità o influenzano la qualità della vita quotidiana, come la capacità di lavorare o svolgere attività normali?
  • Trattamenti precedenti: ha ricevuto trattamenti per i sintomi, come terapie fisiche, farmaci o altre cure? In caso affermativo, con quale risultato?
  • Storia medica passata: ha una storia di condizioni mediche che potrebbero influire sulla colonna vertebrale, come l’artrite reumatoide o altre malattie autoimmuni?
  • Storia familiare: altri membri della famiglia hanno sperimentato problemi alla colonna o di stenosi vertebrale?
  • Stile di vita e attività fisica: è coinvolto in attività fisiche o sportive particolarmente intense? Quali sono le abitudini legate all’uso del computer o alla postura al lavoro?
  • Tabagismo e alcolismo: fuma o consuma alcol regolarmente? Questi fattori possono influenzare la salute della colonna.

Esame obiettivo

È un processo approfondito che aiuta il medico a identificare segni fisici della condizione e a valutare il suo impatto sul paziente.

Coinvolge una valutazione mirata alla regione della colonna vertebrale e delle strutture circostanti tramite:

Visita medica stenosi restringimento del canale vertebrale
  • Esame neurologico: può aiutare a verificare la forza muscolare nelle gambe e nelle braccia, per identificare segni di debolezza dovuti alla compressione delle radici nervose o del midollo spinale. Si controllano anche i riflessi nei tendini rotulei e nei tendini di Achille per valutare la funzionalità del sistema nervoso e  la sensibilità della pelle nelle gambe e nelle braccia per poter individuare eventuali aree di intorpidimento o formicolio.
  • Valutazione della mobilità: il medico osserva la capacità del paziente di muoversi e camminare, cercando segni di difficoltà, instabilità, equilibrio o cambiamenti nella postura, che viene valutata per rilevare eventuali segni di anormalità o squilibri. Inoltre potrebbe eseguire il test di flessione ed estensione che misura la flessibilità della colonna vertebrale.
  • Valutazione del dolore: il paziente potrebbe riferire dolore o disagio nella colonna vertebrale o lungo le gambe. Il medico cerca di determinare la localizzazione precisa del disturbo e di individuare eventuali punti di origine.
  • Esame palpatorio: il medico può palpare la colonna vertebrale e le zone circostanti alla ricerca di aree di tensione muscolare o deformità ossee.
  • Esame delle radici nervose: si possono eseguire test specifici, come quello di Spurling, che coinvolge la flessione, l’estensione e la rotazione del collo, per valutare la risposta del paziente e identificare eventuali segni di compressione delle radici nervose.

Esami strumentali

Per diagnosticare la condizione e valutarne la gravità spesso sono necessari esami strumentali e di imaging.

I più comuni includono:

  • Risonanza Magnetica: è uno degli strumenti più efficaci per la diagnosi, poiché fornisce immagini dettagliate della colonna vertebrale e del midollo spinale consentendo di identificare eventuali restrizioni dello spazio del canale spinale e di valutare la presenza di lesioni ai dischi, ernie o osteofiti.
  • Tomografia Computerizzata: è particolarmente utile per valutare le strutture ossee e le anomalie vertebrali.
  • Radiografia: è spesso il primo passo diagnostico per l’analisi della colonna vertebrale e può aiutare a rilevare deformità scheletriche, come osteoartrite o osteofiti, che possono contribuire alla condizione.
Esami diagnostici per il restringimento della colonna canale vertebrale
  • Elettromiografia: misura l’attività elettrica dei muscoli e può essere utilizzata per osservare il funzionamento delle radici nervose spinali e comprendere meglio le implicazioni funzionali del restringimento.

La scelta degli esami dipende dalla presentazione dei sintomi del paziente, dai risultati dell’esame obiettivo e dalle considerazioni mediche specifiche.

Elettromiografia: è una tecnica diagnostica per valutare lo stato di salute dei muscoli

Esami di laboratorio

Trattandosi di una patologia fisica della colonna vertebrale e del sistema nervoso di solito non comporta la necessità di esami di laboratorio. Tuttavia in alcuni casi possono essere eseguiti per escludere altre condizioni o complicanze che possono mimare i sintomi della stenosi vertebrale o per accertarsi della causa scatenante.

Tra i più comuni:

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  • Emocromo completo: questo test misura il numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine nel sangue e può essere utilizzato per escludere altre condizioni, come l’anemia.
  • Dosaggio di sedimentazione eritrocitaria (VES) o proteina C-reattiva (PCR): misurano il livello di infiammazione nel corpo e possono essere utili per escludere condizioni come l’artrite reumatoide, che può influenzare la colonna vertebrale.
  • Esami metabolici: alcuni esami di laboratorio, come la glicemia e i livelli di calcio, possono essere utilizzati per escludere condizioni metaboliche o endocrine che potrebbero influenzare la salute ossea.
  • Esami per infezioni: in casi rari potrebbe essere necessario eseguire test per escludere infezioni del tratto urinario o la presenza di meningite.
  • Test autoimmuni: in alcune situazioni il medico può considerare esami specifici per le malattie autoimmuni.

Diagnosi differenziale di stenosi vertebrale

La diagnosi differenziale comporta la distinzione dei sintomi e dei segni associati alla patologia da quelli di altre condizioni che possono presentare sintomi somiglianti e con le quali potrebbe essere confusa. Inoltre è anche utile per determinare quale può essere la causa scatenante la condizione.

Queste includono:

  • Ernia del disco: coinvolge la protrusione o la fuoriuscita di materiale dal nucleo del disco intervertebrale, che può comprimere le radici nervose.
  • Spondilosi cervicale: è caratterizzata da cambiamenti degenerativi nella colonna vertebrale cervicale, inclusi osteofiti o sporgenze ossee, che possono restringere il canale spinale.
  • Tumori spinali: i tumori che crescono nella colonna vertebrale o nel canale spinale possono comprimere le strutture nervose e causare sintomi neurologici, tra cui dolore, debolezza e intorpidimento.
  • Artrite reumatoide: questa malattia autoimmune può colpire la colonna vertebrale e le articolazioni, causando infiammazione, dolore e limitazione della mobilità.
  • Infezioni spinali: possono causare dolore locale, rigidità e sintomi sistemici come febbre.
  • Malattie neurologiche centrali: condizioni come la sclerosi multipla o la mielopatia dovuta a deficit di vitamina B12.
  • Malattie vascolari: alcune malattie vascolari, come l’aterosclerosi, possono provocare una ridotta circolazione sanguigna alla colonna vertebrale e ai nervi e provocare sintomi simili a quelli della sclerosi.

Trattamento per la stenosi vertebrale

La scelta del trattamento dipende dalla gravità dei sintomi e dalle specifiche esigenze del paziente. Può includere diverse opzioni, tra cui terapie conservative per aiutare il paziente a gestire i sintomi e, in casi particolarmente gravi, trattamenti chirurgici.

Esploriamo nel dettaglio le terapie possibili.

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Terapie conservative

Solitamente rappresentano il primo approccio per gestire i sintomi e favorire la funzionalità senza ricorrere alla chirurgia. Spesso forniscono sollievo significativo, ma purtroppo solo raramente sono risolutive. Alcune delle più comuni includono:

  • Fisioterapia: è utile a migliorare la forza muscolare, la flessibilità e la postura con esercizi specifici che possono aiutare a fornire supporto aggiuntivo alla colonna vertebrale.
  • Farmaci: i farmaci anti-infiammatori non steroidei, come l’ibuprofene, possono essere utilizzati per alleviare il dolore e l’infiammazione. In alcuni casi possono essere prescritti analgesici o antinevralgici per il controllo del dolore.
  • Terapie manuali: la manipolazione osteopatica o chiropratica può essere utilizzata per migliorare la mobilità della colonna vertebrale e alleviare la pressione sulle radici nervose.
  • Iniezioni di corticosteroidi: vengono effettuate direttamente nell’area interessata per ridurre l’infiammazione e il dolore. Possono fornire un sollievo temporaneo e sono spesso utilizzate in combinazione con altre terapie.
  • Ozonoterapia: si tratta di una terapia alternativa che impiega ossigeno e ozono per trattare diverse condizioni, tra cui la stenosi vertebrale.
  • Terapia occupazionale: un terapista occupazionale può aiutare il paziente a sviluppare strategie per affrontare le attività quotidiane e ridurre lo stress sulla colonna vertebrale.
  • Uso di dispositivi di supporto: possono essere utilizzati corsetti o ortesi personalizzati per stabilizzare la colonna vertebrale e migliorare la postura.
  • Attività fisica mirata: può essere sviluppato un programma di esercizi specifici e personalizzati per migliorare la forza e la resistenza muscolare, mantenere la flessibilità e ridurre il dolore.

Trattamento chirurgico

In casi gravi, quando i sintomi sono tali da compromettere notevolmente la qualità della vita del paziente, o se le terapie conservative non producono risultati significativi, può essere considerata la chirurgia per alleviare la compressione sul midollo spinale o sulle radici nervose.

Esistono diverse procedure e la scelta dipende dalla localizzazione e dalla gravità della stenosi vertebrale, ma anche dalle caratteristiche della colonna vertebrale di ogni paziente:

  • Laminectomia decompressiva: si tratta di un intervento min-invasivo eseguito solitamente con l’aiuto di un microscopio, che consiste nel liberare il midollo spinale dalla compressione asportando una piccola quantità di osso. È praticabile solamente in casi selezionati e in pazienti in cui la stenosi interessi un piccolo tratto di colonna vertebrale.
  • Artrodesi (o fusione vertebrale): quando la stenosi è molto severa e molto estesa, si rende necessario liberare il midollo spinale e le radici nervose asportando il disco intervertebrale e gli elementi ossei posteriori. Questo richiede di bloccare quel segmento di colonna in modo da non creare instabilità e da rendere l’intervento più definitivo possibile.

Attualmente gli interventi chirurgici per trattare la stenosi stanno diventando sempre meno invasivi. Quando possibile si utilizzano tecniche microscopiche, endoscopiche o percutanee per garantire al paziente il recupero post-operatorio più rapido possibile.

Come prevenire la stenosi vertebrale?

Questa condizione è spesso il risultato di processi degenerativi legati all’invecchiamento e a fattori genetici, quindi non può essere prevenuta. Esistono tuttavia alcune misure che possono contribuire a ridurre il rischio di svilupparla o ritardare la sua insorgenza:

Come prevenire il restringimento del canale midollare vertebrale
  • Mantenere un peso corporeo sano: il controllo del peso aiuta a ridurre il carico sulla colonna vertebrale e può ritardare la degenerazione dei dischi spinali.
  • Esercizio fisico regolare: l’attività fisica, in particolare l’allenamento di forza e l’esercizio aerobico, aiuta a mantenere i muscoli della schiena forti e a sostenere la colonna vertebrale.
  • Mantenere una postura corretta: evitare posture scorrette è essenziale per ridurre lo stress sulla colonna vertebrale. È consigliato utilizzare sedie ergonomiche e fare pause quando si trascorre molto tempo seduti.
  • Evitare il fumo: il tabagismo può influenzare negativamente la salute dei dischi spinali e aumentare il rischio di degenerazione.
  • Evitare il sovraccarico eccessivo: non sollevare oggetti pesanti in modo errato o sottoporre la colonna vertebrale a eccessivo stress fisico.
  • Consumo di minerali e vitamine: una dieta equilibrata, con un adeguato apporto di calcio e vitamina D, può aiutare a mantenere le ossa forti.
  • Attenzione alle lesioni: evitare situazioni che possono portare a cadute o lesioni alla colonna vertebrale e usare dispositivi di sicurezza, come cinture di sicurezza e caschi.
  • Monitorare la salute generale: mantenere le condizioni mediche sotto controllo, in particolare le malattie che possono influire sulla salute delle ossa e della colonna vertebrale, come l’artrite.

La stenosi vertebrale: punti chiave

La stenosi vertebrale è una condizione della colonna vertebrale che consiste in un restringimento patologico del canale vertebrale. Comporta spesso sintomi come dolore, intorpidimento e debolezza.

Può essere causata da diverse condizioni, tra le quali la degenerazione discale, l’ernia del disco, traumi e lesioni alla colonna.

Poiché la stenosi vertebrale può influenzare grandemente la qualità di vita di chi ne è affetto, sono importanti sia una diagnosi precoce che una gestione adeguata. Di conseguenza è indispensabile il parere di uno specialista della colonna vertebrale che sappia indicare al paziente il percorso terapeutico (conservativo o chirurgico) più adeguato al suo caso.