Temperatura corporea, febbre

Temperatura corporea

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Cos'è la temperatura corporea?

La temperatura corporea è il valore, espresso in gradi (centigradi o fahrenheit), di temperatura che possiede il corpo umano.

Esso è molto importante, tanto che in semeiotica medica esso è considerato uno dei 4 parametri vitali principali, assieme a frequenza cardiaca, frequenza del respiro e pressione arteriosa.

Questo valore è determinato da diverse variabili, interne o esterne.

Il centro del controllo della temperatura corporea è l’ipotalamo, che permette di mantenere un range ideale di valori al fine di garantire le funzioni di trasmissione sinaptica e le reazioni biochimiche interne al corpo. (2)

Range di norma della temperatura corporea

I range di norma della temperatura corporea variano generalmente tra 35,5°C e 37,5°C (rispettivamente 97.7 F e 99,5 F).

Tali valori però identificano la temperatura corporea interna del corpo umano. Quella misurata in genere è quella esterna del corpo (come per esempio col termometro ascellare o a infrarossi) e risulterà essere minore rispetto alla misurazione effettuata all’interno del corpo, come per esempio per la misurazione per via rettale o orale. Ciò è dovuto all’influenza dell’ambiente esterno, che colpisce maggiormente le parti esposte.

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Per tale motivo nella misurazione rettale, un valore superiore fino a 1°C è accettabile rispetto al valore misurato a livello ascellare o timpanico. (1,2)

Come si misura la temperatura del corpo umano?

Il sistema utilizzato per la misurazione della temperatura corporea è il termometro.

Questo strumento, tramite una sonda posta sul o nel corpo del paziente, permette di rilevare la temperatura fornendo un valore espresso in gradi centigradi (°C) o Fahrenheit (°F).

Le diverse tipologie di termometri sono:

  • Termometro a mercurio
  • Termometro elettronico
  • Tubo endotracheale con sonda
  • Sonda su catetere posto in arteria polmonare
  • Sonda su catetere vescicale
  • Termometro infrarossi
  • Termometro a cristalli liquidi.

Questi strumenti possono rilevare la temperatura in diverse zone del corpo umano, sia interne che esterne.

La decisione di utilizzare un apparecchio piuttosto di un altro è presa dall’equipe in base al livello di precisione e di assistenza che si intende fornire al paziente. Per esempio la rilevazione della temperatura tramite la sonda sul catetere vescicale è particolarmente utilizzata nelle terapie intensive, al pari di quella su catetere posto in arteria polmonare. (2)

Le sedi di misurazione della temperatura corporea si dividono in interne ed esterne, tra le prime riscontriamo:

  • Bocca
  • Retto
  • Arteria polmonare
  • Esofago
  • Vescica.

Tra le esterne spiccano:

  • Timpano
  • Ascella
  • Superficie corporea.

 

Variabili ed elementi di alterazione nella misurazione della temperatura corporea

Vi possono essere delle variazioni in base alla sede della rilevazione della temperatura corporea dovute al sito di misurazione, interno o esterno. Nella rilevazione della temperatura nella via orale il termometro deve rimanere in sede per almeno 7 minuti, al fine di avere una precisa identificazione del valore.

Nella misurazione della temperatura timpanica la presenza di tappi di cerume determina un’alterazione del valore finale, così come l’errore nella misurazione.

Non è infatti sufficiente porre il termometro all’interno del padiglione auricolare, bensì è indicato porre la sonda a infrarossi in direzione della membrana timpanica, per fare ciò è necessario spostare in alto e all’indietro il padiglione auricolare nell’adulto (prendendolo dal lobo), mentre nel bambino è sufficiente tirarlo leggermente indietro con la medesima tecnica.

Vi sono inoltre casi documentati nei quali è stato rilevato come gli strumenti con maggiori eventi avversi sono i termometri a mercurio per la rilevazione della temperatura in sede orale e rettale. (2)

Secondo un recente studio, i siti maggiormente utilizzati per la rilevazione della temperatura corporea sono:

  • Orale
  • Ascellare
  • Timpanico
  • Rettale.

I primi tre sono maggiormente utilizzati; tuttavia per la contaminazione dei valori secondaria all’esposizione delle zone con l’ambiente esterno (estremamente ridotta nel caso della via orale) determinino una minore precisione, che invece si ottiene con la via rettale. È importante sottolineare come però tale via, per quanto più precisa, sia meno apprezzata dal paziente, ciononostante è considerata il “Gold Standard” per tale parametro. (1)

Altre variazioni della temperatura corporea sono determinate dal ritmo circadiano, ossia un ritmo che viene determinato dallo stato fisiologico e sociale dell’individuo, così come di ogni specie animale.

Questo ritmo determina il ciclo sonno-veglia dell’uomo, in base a esso sono determinati a livello cerebrale la produzione di determinati ormoni e anche la regolazione della temperatura corporea. Tale ritmo può essere alterato non solo da patologie, ma anche dallo stile di vita del soggetto.

Un esempio potrebbe essere un lavoratore notturno, in cui il ritmo sonno-veglia è modificato dall’ambiente sociale per permettere all’individuo di essere maggiormente attivo durante la notte e riposare di giorno.

Altri elementi di alterazione sono:

  • l’esposizione alla luce solare
  • la distanza tra i pasti
  • la quantità di ore dedicate al riposo, ecc.

Nel caso delle donne, vi sono alterazioni della temperatura legate anche al ciclo mestruale. Infatti vi sono degli accorgimenti nel caso la donna volesse tentare una gravidanza, come la rilevazione della temperatura basale, che permette di determinare il momento di fertilità della donna. È chiaro che una variazione della temperatura basale determina una variazione della temperatura corporea del soggetto, secondaria alla presenza di grandi quantità di ormoni atti a rendere la donna fertile, così come le varie fasi del ciclo mestruale vanno a influire sulla temperatura corporea del soggetto. (1)

Ipertermia e ipotermia

Cause di aumento della temperatura corporea: eziologia dell'ipertermia

Si definisce ipertermia la variazione della temperatura corporea al di sopra del range di norma. Può essere secondaria a:

  • cause esterne: esposizione prolungata a elementi a calore elevato, tipico caso di colpo di calore in estate per esempio
  • cause interne: per patologie che determinano una variazione del set-point ipotalamico con relativo aumento della temperatura. Le sostanze prodotte per determinare tale variazione vengono dette pirogeni.

Cause di aumento della temperatura corporea: eziologia dell'ipotermia

Si parla invece di ipotermia per una temperatura corporea al di sotto dei range di norma. Può essere dovuta a:

  • cause esterne: riduzione della temperatura esterna, contatto con liquidi a bassa temperatura per tempo prolungato, ecc.
  • cause interne: per esempio nel caso di emorragia massiva, la perdita di sangue determina una riduzione del liquido presente nel torrente circolatorio, che funge anche per il trasporto di calore. (1,2)

La presenza di ipertermia o ipotermia non è necessariamente una problematica dal punto di vista sanitario, né un’urgenza a livello di salute. Tali variazioni possono essere anche ricercate dal soggetto, per esempio durante l’allenamento vi è un aumento della temperatura corporea oltre i range di norma.

La febbre

Quando però la temperatura sale al di sopra dei range di norma senza la volontarietà del soggetto, si parla di febbre.

La febbre non è altro che una variazione della temperatura corporea, determinata dai pirogeni, che a loro volta sono stimolati da un’infiammazione.

Tale infiammazione può a sua volta essere determinata da patologie o da traumi, come per esempio un’infezione stagionale. Questa variazione della temperatura corporea, determinata dai pirogeni, crea una variazione del set-point ipotalamico, elemento necessario al fine dell’attivazione del sistema immunitario del soggetto, che tenterà di eliminare l’elemento infettivo esterno e favorire il processo di guarigione.

L’aumento della temperatura però, per quanto stimoli il sistema immunitario, modifica anche le reazioni biochimiche e la funzionalità della trasmissione sinaptica, portando a quadri di pericolo per la vita della persona. È pertanto indicato tenere monitorate le variazioni di temperatura e informare il proprio medico in caso di valori elevati, anche in assenza di sintomatologia. (1,2)

Tipologia di febbre

Vi sono diverse tipologie di febbre, queste infatti sono caratterizzate dall’andamento che presenta la temperatura nel corso del tempo, si parla di:

  • Febbre continua: le variazioni di temperatura sono inferiori a un grado e permane per diversi giorni.
  • Febbricola: la temperatura corporea è al di sopra del range di norma, ma non oltre il mezzo grado.
  • Febbre ricorrente o ondulante: presenta dei periodi di acme molto lunghi, per poi scendere a temperature normali per un periodo altrettanto lungo, per poi risalire, generando una sorta di onda in un grafico.
  • Febbre intermittente: si parla di questo caso di variazioni di temperatura di notevole ampiezza, superiori al grado, che si ripetono nel corso della giornata, passando da stati di apiressia a stati di piressia. Un aumento della frequenza di queste variazioni è riconducibile alla sepsi, prende quindi nome di febbre settica.
  • Febbre remittente: vi sono almeno due fluttuazioni di temperatura nel corso della giornata, senza mai tornare ai valori basali per il soggetto.

La febbre si caratterizza da tre momenti principali (1,2):

  • Fase prodromica: aumento della temperatura da valori normali fino al raggiungimento del valore massimo determinato dalla patologia.
  • Fase dell’acme febbrile: in seguito al raggiungimento del valore massimo, la temperatura corporea si mantiene a questo livello per un periodo di tempo senza scendere o salire ulteriormente.
  • Fase di defervescenza, che comporta una riduzione della temperatura corporea e ritorno a valori normali. Può avvenire in due modi:
    • il primo, lento, che determina una riduzione della temperatura con lieve riduzione della sintomatologia fino alla cessazione dello stato febbrile, che può richiedere anche giorni.
    • L’altra modalità è per crisi, determinata da una riduzione improvvisa della temperatura corporea, caratterizzata da spossatezza e sudorazione profusa, ma più immediata, avviene in poche ore. (1,2)

In ultima analisi la variazione della temperatura corporea determina un’attivazione del sistema immunitario al fine di proteggere il corpo dalle infezioni.

L'ipotermia in medicina

Ma anche l’ipotermia può avere una funzione benefica. Si parla infatti di ipotermia terapeutica indotta come di una riduzione della temperatura corporea a valori compresi tra i 32°C e i 33°C (rispettivamente 89.6 F e 91.4 F), utilizzata in ambito clinico al fine di ridurre il possibile danno cerebrale o cardiaco in determinati pazienti con patologie specifiche.

Approfondimento: storia dell’ipotermia terapeutica

Come è nata l’idea di usare la bassa temperatura per curare i pazienti critici?In questo articolo vediamo quando è nata l’idea dell’ipotermia terapeutica e qual è la sua storia.

L’utilizzo di questa metodologia permette la riduzione delle attività biochimiche e delle trasmissioni sinaptiche, riducendo in tal modo la formazione di edema cerebrale, di necrosi cellulare e del rilascio di determinati neurotrasmettitori che potrebbero indurre danni nel corpo del paziente, in risposta al trauma subito. Tale metodologia viene utilizzata in caso di arresto cardiaco ischemico o ictus cerebrale e TIA. (5,6)

Bibliografia: fonti e note

  1. NCBI Bookshelf. A service of the National Library of Medicine, National Institutes of Health. StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-.Vital Sign Assessment. Amit Sapra ; Ahmad Malik ; Priyanka Bhandari . Last Update: May 12, 2021.
  2. JBI REPORTS 2004; 2: 207–230. Systematic Review Vital signs C Lockwood et al. RN BN GradDipNSc(ClinNurs) MNSc, Tiffany Conroy-Hiller RN BN DipBusFLM GradCertUnivTeachLearn And Tamara Page RN BN HyperbaricNursCert GradDipNSc(HighDep) MNSc Centre for Evidence-based Nursing South Australia (a collaborating centre of the Joanna Briggs Institute) and University of Adelaide, Adelaide, South Australia.
  3. Physiology of fever; Mark Broom Senior lecturer, Faculty of Health Sport & Science, University of Glamorgan, Mid Glamorgan, 2007
  4. Management of Fever in Older Adults, Mark Outzen, RN, January 26, 2021.
  5. Temporal Trends in the Use of Therapeutic Hypothermia for Out-of-Hospital Cardiac, Steven Bradley, MD, MPH1,2; Wenhui Liu, MS3,4; Bryan McNally, MD, MPH5; et al, 2018.
  6. Overview of Therapeutic Hypothermia, Shlee S. Song MD & Patrick D. Lyden MD, FAAN, FAHA CEREBROVASCULAR DISORDERS (HP ADAMS JR, SECTION EDITOR) Published: 25 September 2012.